Capitolo 6- Gay

875 110 82
                                    

Mi stavo seriamente incazzando.
Ade, Signore dei Morti, ti prego, prendi la mia anima! E Santa Afrodite, aiuta quei due poveretti!
Che l'Olimpo mi aiuti! Se quelli lì non si fossero dati una mossa, sarei potuta impazzire!
Forse starete pensando che avrei dovuto farmi gli affari miei, ma era come se la una ship di un libro/ serie TV/ anime ci mettesse una vita per ammettere i propri sentimenti e mettersi insieme (A: perché mi ricorda Miraculous?). È roba capace di farti impazzire.
Comunque, Michele era palesemente stracotto di Simone. Ma Simone teneva gli occhi bassi, non lanciava occhiate particolari a Michele. Trasaliva al suo tocco, ma essendo che Michele praticamente lo bullizzava pensai fosse normale.
Se Simone era gay (e c'erano buone probabilità che lo fosse) lo nascondeva bene. O magari non era innamorato di Michele. In effetti, prendendolo in giro come faceva, Michele non aumentava di certo le sue possibilità di conquistare il cuore di Simone.
Però avevo questa sensazione, come quando non ci sono segnali particolari ma tu sai due personaggi sono innamorati. Te lo senti dentro.
Ecco. Uguale.
Terza, quarta ora. Ancora nulla.
Occhiatine, sguardi fugaci e basta.
Quinta e sesta ora anche.
Sperai che cambiasse qualcosa, soprattutto per loro. Pensai che sopportare un'attesa così non fosse semplice, e forse uno dei due sarebbe crollato.

All'uscita stavo aspettando una mia amica di un'altra classe per tornare a casa insieme, quando lo sguardo mi cadde su un vicoletto nascosto.
Lì, due figure maschili si stavano baciando appassionatamente, come due amanti che non si vedevano da tanto, troppo tempo. Sorrisi.

Il giorno dopo, Michele e Simone si comportarono normalmente.
Si ignorarono per le prime due ore, poi a ricreazione scomparvero chissà dove.
Relazioni segrete.
Intriganti? All'inizio, forse, ma poi diventano dolorose.
Li individuai in un angolo piuttosto nascosto, appiccicati l'uno all'altro a limonare.
Con aria di trionfo mi avvicinai a loro ed esclamai "ah ah!"
Entrambi per poco non si presero un infarto. Simone per poco non saltò addosso a Michele per lo spavento.
"Ben gli sta" pensai "Imparano a farmi disperare così"
-sapevo che c'era qualcosa tra di voi!- dissi ancora.
Michele mi mise una mano sulla bocca. Come se fosse necessario. Non ero mica così stupida da urlare ai quattro venti affari non miei.
-ssh. Non lo deve venire a sapere nessuno- mi intimò Michele -capito?- e attese la mia risposta.
-ehm, Micky. Ha la tua mano sulla...- "e bravo Simone! Aspetta... Micky?! Ritiro tutto".
-ah, giusto. Scusa.
-hai così poca fiducia in me?- chiese offesa.
-sì- rispose Michele. O Micky.
-be', io non sono il tipo di persona che urla ai quattro venti gli affari altrui- e per ribadire il concetto ripetei -io.
Simone ridacchiò mentre Michele mi lanciò un'occhiata torva.
-ha ragione, Micky, e lo sai benissimo- Simone iniziava a starmi simpatico.
-okay, okay, scusa.
-e comunque era palese. Sul serio, dovreste smetterla di lanciarvi occhiatine del genere durante le lezioni- aggiunsi -e congratulazioni. Spero che lo renderete ufficiale presto- e me ne andai.

Passarono giorni. Settimane. Mesi.
Eppure entrambi erano ufficialmente single.
Ci volle diverso tempo prima che dichiarassero la loro relazione.
Nel mentre, successero molte cose.
Ma procediamo con calma.
Prima tocca ad Alessandro e Tommaso.

Una classe... arcobaleno!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora