Parco

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Sanclare per lo stupore si fermò molti metri prima del cancello che dava accesso al parco.

Una fiume di gente, non solo ragazzi, stava entrando e lui non poté fare a meno di restare immobile ad osservarli. Era forse la prima volta al di fuori degli eventi ufficiali che vedeva così tanta gente tutta insieme.

Si mosse solo quando il flusso sembrò interrompersi tutto in una volta. Andò alla ricerca di una rastrelliera e lasciò la bici, come suggeriva il grosso cartello con una bici stilizzata disegnata ed una X rosso sangue sopra era vietato entrare nel parco con qualcosa di diverso dalle proprie gambe, forse i disabili erano esenti da quel divieto.

Attraversò il cancello di metallo perfettamente curato, incrociò lo sguardo di alcune guardie semplici e si incamminò nel grande viale centrale che se ricordava bene attraversava per la lunga tutto il parco e verso metà si incrociava perpendicolarmente con un altro viale di dimensioni simili.

Attorno a lui le persone sembravano parlare solo del concerto.

Sanclare camminò senza sapere esattamente cosa fare o dove andare quindi non appena vide una di quelle postazioni con una mappa da consultare abbandonò la strada battuta per trovarsi qualcosa da fare ed evitare di mettersi a girare senza meta.

Visto il grande evento sulla classica mappa rettangolare in rilievo del parco erano state applicate delle speciali targhette informative che indicavano la posizione dei quattro palchi, delle due zone di ristoro, il parco giochi per i più piccoli, un'area relax ed in basso era segnata con una mappa aggiuntiva una zona abbastanza lontana dal parco dove c'era una sorta di market di artigiani, a leggere la descrizione sembrava proprio uno di quelli che piacevano a lui. Averlo saputo prima sarebbe andato direttamente lì.

In ogni caso secondo il programma dell'evento la cosa sarebbe andata avanti quasi tutta la notte quindi c'era tempo anche per allontanarsi dal parco nel caso. Lasciò la mappa e si ritrovò in una grande strada vuota. In lontananza arrivarono dei rumori seguiti da un unico urlo animale, probabilmente era iniziato il concerto di punta della sera.

Senza nemmeno pensarlo effettivamente decise di andare il più lontano possibile da quella zona del parco. A dire il vero però nemmeno aveva voglia di andare in uno degli altri luoghi dedicati al festival così appena trovò un sentiero con un percorso ad esercizi vi si buttò dentro. Ovviamente non voleva fare esercizi anche se, senza andare a scomodare i tempi della prima linea, diciamo che la sua salute aveva risentito di quella vita sedentaria.

Gli alberi fitti gli diedero finalmente quel briciolo di refrigerio che cercava, il sole oramai era rappresentato solo dai colori rossastri sempre più tendenti al grigio bluastro del cielo ma il calore era rimasto e dentro di sé sapeva che quella notte sarebbe stata di quelle toste.

Percorse il sentiero senza fretta, lesse anche la descrizione di ogni esercizio che incontrava ed addirittura incontrò una persona in abiti sportivi con una fascia attorno alla fronte che tornava alla strada principale, quindi qualcuno faceva veramente questi percorsi.

Si scambiarono un cenno di cortesia ma nulla di più.

Giunse alla fine del sentiero di allenamento in una ventina di minuti e si ritrovò davanti ad uno stagno, anzi viste le dimensioni e che al centro c'era un piccolo isolotto era più giusto chiamarlo lago. Alla fine per tagliare la testa al toro lo bollò come laghetto nella sua testa.

Ne percorse parte della riva e si bloccò quando vide un ponte di legno che si collegava all'isolotto in centro ed accanto ad esso un camioncino che faceva da mangiare, oramai erano tutti chiamati truck food ed il loro nome era sempre una variazione di quel nome con qualche aggiunta fantasiosa. Quando giunse nelle vicinanze vide che quel camioncino non aveva insegne.

L'ultima notte, la prima albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora