Mercatino

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 La strada essendo tra quelle di maggiore percorrenza era leggermente trafficata, Sanclare cercò di raggiungere il prima possibile la pista ciclabile e quando le gomme della bici calpestarono quella sabbiolina bianca e polverosa si sentì al sicuro, anche se era protetto da un metro scarso di erba verde, curata e bella fitta per carità, ma era pur sempre solo erba che lo separava dall'asfalto.

Proseguì dritto, non si distrasse e quello lo aiutò a perdere per strada alcuni pensieri superflui che prima tanto lo avevano afflitto ed appesantito. Quando si ritrovò nella zona del centro sentì il respiro diventare pesante, la gola grattare e fu costretto a fermarsi. Scese dalla bici e si godette la brezza che arrivava dalla vicinanza del mare.

Stava bene.

Sì, era stato solo un momento di ricaduta nulla di più.

Passeggiò davanti alla bici, poi si sedette e si trovò accanto un volantino, lesse di un mercatino di artigianato locale e subito gli venne in mente che lo aveva visto anche sulla cartina del festival.

Stava bene, poteva andare lì a fare un giro visto che a quanto pare andava avanti tutta la notte.

Rimase seduto ancora qualche minuto poi decise si muoversi, inforcò per l'ennesima volta la bici e partì. Per andare al mercatino doveva andare in una zona non troppo lontana ma che era solo residenziale, non che dove abitasse lui fosse un centro commerciale ma in pochi metri eri in una via con un po' di vita.

Lì, invece, si andava solo a dormire.

Un enorme dormitorio e proprio per quello fu abbastanza stupito di vedere una folla non indifferente nella piazza del mercato. Legò la bici in uno dei soliti posti e con curiosità si addentrò tra i tavoli.

La folla in realtà era molto più modesta di quello che sembrava da fuori, ma vista l'ora, il posto e l'evento era comunque di modeste dimensioni.

Se quel piccolo insieme di persone gli aveva fatto tornare il buon umore e mettere da parte i pensieri di quella sera, ad essere pignoli oramai era quasi mattina quindi seppur solo simbolicamente un nuovo inizio, ciò che era esposto lo rattristò.

Oggetti anonimi, sassi dipinti, stampe o quadri di dubbio gusto, sculture inutili di metallo e a chiudere questo bel quadro gente che aveva svuotato delle cantine.

Ovviamente in fondo non poteva mancare la sezione abiti, un numero spropositato di svuota cantine anche qui ma, seppur di dubbio gusto, anche persone che portavano le loro creazioni.

In questo ammasso di stoffa però c'era un tavolo con tre ragazze che vendevano tutt'altro.

Su una lastra di legno chiaro erano disposti con cura maniacale svariati prodotti, agende, quaderni, cartoline, biglietti di auguri e stampe di svariate dimensioni.

Sanclare si soffermò su quell'insieme armonico di prodotti, sul tavolo c'erano anche svariati oggetti che rendevano il tutto molto familiare e quasi accogliente, per quanto possa esserlo il tavolino in un mercatino di artigianato.

"Buonasera. Questi sono pezzi progettati da noi, stampati su carte artigianali ed in certi casi fatti in serie limitata"

"Oh"

La ragazza dal viso rotondo sorrise senza esagerare. Indossava una maglietta semplice con un collo a V molto alto ed aveva i capelli raccolti in uno chignon.

"Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure"

Sanclare notò il cambio di tono, gli aveva dato del tu.

"Sì, sono molto interessanti, do un occhiata"

"Certo"

La ragazza si dedicò ad uno dei clienti che erano già al tavolino mentre le altre due ragazze si occupavano di mettere in ordine il tavolo già perfetto o chiacchieravano con altri avventori.

Il giornalista visionò con attenzione i prodotti, erano veramente bellissimi. C'era una cura da lasciare a bocca aperta.

"Ma è il vostro lavoro?"

La ragazza emise una allegra risata acuta.

"No, purtroppo no. Ma gli dedichiamo tempo come lo fosse"

"Magari un giorno quindi..."

"Speriamo, anche se queste attività sono difficili da rendere ufficiali"

"Sì sì, è vero. Però magari qualcosa può cambiare"

La ragazza soffocò un risata ironica ed amara.

"Forse, comunque noi ci mettiamo tutte noi stesse"

"Si, vede"

"Grazie, sei molto gentile, non tutti lo capiscono"

"Ti direi comprerei tutto ma non voglio diventare oggetto dei vostri discorsi di scherno quando parlerete dei clienti di oggi, quindi mi limiterò a dirti che prendo questa stampa, quell'agenda e quella coppia di quaderni"

"Grandi spese! Allora, quindi questo... poi questi e... la stampa c'è anche con altre tonalità"

"No, no va bene quella, magari è un po' semplice ma la preferisco"

"Bene, allora ti impacchetto tutto"

Snaclare osservò la ragazza prendere della carta da pacco, scotch ed una busta con sopra il loro nome e marchio stampati.

"Come sta andando stasera?"

"Mah, sta andando"

"Mi sembra, detto un po' fuori dai denti, che però voi non c'entriate molto con questi che vendono vestiti"

La ragazza impegnata nell'impacchettamento sorrise facendo uscire la punta della lingua dai denti bianchi e perfetti.

"Quindi la cosa si nota"

"Direi di sì, anche se ti dico la verità per un istante la tentazione di comprare un paio di quelle scarpe usate ma ridipinte con la tempera da quella coppia di hippie, quelli lì in fondo, c'è stata"

La ragazza questa volta rise genuinamente, ma si zittì quasi subito. Con ancora gli strascichi della risata guardò le altre ragazze che la osservavano e con uno sguardo e gesti oramai abituali le avvisò che poi le avrebbe aggiornate.

Completò il pacchetto.

Fece il conto e poi indicò lo schermo a Sanclare, l'uomo sentì un po' di malinconia a vedere quel tavolo così bello e personale con poi il solito marchingegno per inserire la sua chiave e pagare. Ma ovviamente lo fece, prese il suo sacchetto e salutò le tre ragazze.

Pensava di fare un altro giro nel mercatino ma alla fine decise di lasciar perdere, aveva trovato quanto voleva e con l'arrivo dell'alba iniziava anche ad avere un certo languorino.

Così recuperò la bici, attaccò il sacchetto al manubrio e sul momento decise solo di lasciare il quartiere. Poi avrebbe deciso per strada il da farsi.

L'ultima notte, la prima albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora