Passeggiata

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 Si mantenne sulla strada principale per meno tempo possibile. Infatti anche andando contro le indicazioni cercò subito di infilarsi nelle vie secondarie. Più fresche e meno trafficate. Non che a quell'ora della notte fosse un vero problema ma per via del festival c'era molta più gente del normale. In ogni caso appena si immise nel percorso che cercava azionò la modalità pilota automatico e senza pensare a nulla in particolare, anche se molti pensieri continuavano sgomitare per farsi avanti, andò tra pigre pedalate e lunghe planate sino ai limiti della città. Per lo meno il limite ufficiale, tra area metropolitana e tutto il resto erano la terza città di quella giurisdizione ma la città iniziale manteneva ancora i suoi confini ben delimitati.

Passò per delle vie quasi deserte, alcuni ragazzi giovani tornavano a casa ed ad intervalli regolari c'erano forze dell'ordine che giravano in bici o a piedi.

Le luci dei lampioni gialle e calde creavano un sentiero immaginario che Sanclare si ritrovò a seguire sovrappensiero.

Quando le luci finirono ed una folata di vento fresco lo colpì facendogli venie la pelle d'oca si accorse di essere fuori dalla zona abitata. Una strada a larga percorrenza vuota divideva come un fiume una zona residenziale anonima dalla collina. Sanclare per sicurezza si guardò intorno e nella quasi più completa solitudine attraversò. Senti le gambe pesanti ma arrivò in pochi istanti all'imboccatura di un sentiero asfaltato. C'erano delle luci basse e fioche che illuminavano il terreno, il giusto perché fosse visibile ma non intenso come un lampione o la classica illuminazione cittadina. Osservando verso l'alto poteva vedere delle luci di maggiore intensità in cima e sparse qua e là ma nel complesso la collina era abbastanza buia.

Lesse alla sua destra un cartello con il nome del percorso che si apprestava ad iniziare, il cartello era verde quindi era classificato come semplice ed educativo. Poche salite lievi e fatto per godersi il paesaggio. Sarebbe stata una passeggiata.

Diede la prima pedalata, ancora una volta sentì le gambe pesanti ma doveva andare avanti, quindi si fece forza e seguì la strada.

Delle figure prima indistinte e poi ben definite gli vennero incontro, si salutarono cordialmente in quell'istante in cui si incrociarono e stranamente quel piccolo contatto inaspettato lo fece sentire meglio, insomma era ovvio che la collina non era vuota ma vedere effettivamente che non lo era lo fece comunque sentire meglio.

Sentì le gambe più leggere, la gola iniziava a seccarsi ma in quel flusso di positività pensò che come in ogni posto avrebbe almeno trovato delle macchinette prima poi ed avrebbe preso dell'acqua.

Anche se silenziosa la collina era molto accogliente, fresca e curata per quanto gli era possibile vedere con quelle luci. E proprio a proposito di luci ne vide una di intensità maggiore poco più avanti. Si sentì subito meglio all'idea di prendere dell'acqua ma si rivelò essere solo un luogo di sosta con una serie di panchine, un cestino ed un paio di cartelli con spiegazioni sulla fauna e flora locali.

Decise di fare comunque una pausa, osservare il poco di paesaggio che poteva vedere di notte e leggere il cartello di spiegazione.

In quell'area erano state piantate delle Canne Semplici, Arundo donax. Lesse tutte le informazioni botaniche senza troppo interesse ma la chiusa alla fine della pagina attirò la sua attenzione. Le canne semplici infatti nel linguaggio simbolico dei fiori rappresentano la flessibilità e la resistenza. Il famoso mi piego ma non mi spezzo. Sanclare fu molto lieto di trovare quella piccola nota di colore a fine descrizione ed un po' si sentì colpito da come quella descrizione sembrasse quasi scritta a puntino per la sua situazione.

Sospirò e dopo pochi minuti proseguì. Le gambe seguirono i suoi ordini senza fare storie.

Una leggera salita una svolta ed un'altra piazzola di sosta.

L'ultima notte, la prima albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora