Buttai anche l'ultima bottiglia di vetro nell'immondizia, per poi ritornare in salotto. Yoongi, stranamente, si trovava ancora lì. Guardai l'ora: erano quasi le nove, che ci faceva ancora in soggiorno? Solitamente si rifugiava nella sua stanza non appena terminava di cenare. Riflettei sul fatto che forse non aveva ancora mangiato.
"Preparo la cena?" domandai.
Si concesse qualche attimo prima di rispondermi con un sussurro. "Ho già mangiato con i ragazzi."
Scrollai le spalle e mi diressi in cucina, avrei preparato qualcosa per me. Yoongi non ebbe nulla da controbattere, sapevo che apprezzava quando mangiavo. Odiava le ossa che affioravano sul mio corpo a causa della mia magrezza, non perdeva occasione per farmi notare quanto fossero poco piacevoli da guardare.
Lanciai uno sguardo in direzione del divano dove Yoongi stava tranquillamente stravaccato. Aveva gli occhi chiusi e continuava a massaggiarsi le tempie con la mano sana. Provai quasi pena per l'espressione sofferente che gli si era dipinta in volto, poi mi ricordai dei segni degli anelli che aveva lasciato sul mio viso e improvvisamente il senso di compassione sparì. Riportai lo sguardo sul riso che stavo mettendo a bollire.
Aspettai che arrivasse al giusto grado di cottura, poi lo riversai in una ciotola. Afferrai due bacchette dal cassetto sotto il piano cottura e mi misi a mangiare. Una volta finito, pulii tutto e riposi la ciotola nella credenza. Quando rifeci il mio ingresso in salotto, Yoongi si era addormentato, lo intuii dalla bocca semichiusa e il leggero russare che ne scaturiva. Doveva essere collassato dopo tutto quello che aveva bevuto. Mi avvicinai a lui. Sembrava un bambino visto in quel frangente, faceva quasi tenerezza. Gli scostai la frangia sudata dal volto, ma ritrassi la mano velocemente quando entrai a contatto con la sua fronte bollente.
Oh, merda. Gli era venuta la febbre? E ora come avrei dovuto gestire la situazione?
Sospirai. Spostai all'indietro la frangia, in modo da poter avere libero accesso alla sua fronte. Mi avvicinai e vi poggiai le labbra. Sì, era decisamente caldo.
Ebbi appena il tempo di scostarmi che gli occhi scuri di Yoongi si spalancarono. Feci un balzo all'indietro per la sorpresa.
"Cosa credevi di fare?" sbottò, alzando il busto.
Il gesto dovette costargli parecchio sforzo, a giudicare dalla smorfia che fece.
"Controllavo la tua temperatura. Sei bollente, deve esserti venuta la febbre" risposi, ricomponendomi.
Mentalmente, mi congratulai con me stessa per il modo in cui ero riuscita a replicare senza mostrargli il rancore che provavo verso di lui per lo schiaffo di prima. Dovetti ammettere che ero stata parecchio diplomatica.
Yoongi mi guardò come se mi fossero appena spuntate altre due paia di braccia, poi scosse la testa e si ristese nel divano.
"Preferivo quando mi evitavi. Stai diventando appiccicosa" borbottò.
Mi sentii parecchio offesa dalle sue parole, ma allo stesso tempo non potei ignorare il tremolio delle sue braccia che la maglietta che indossava lasciava scoperte.
Mi alzai senza darmi la pena di rispondergli, e mi diressi verso la mia stanza. Tirai fuori dal cassettone ai piedi del mio letto una coperta leggera che utilizzavo durante le notti più fredde, e ritornai in salotto. Yoongi aveva richiuso gli occhi. Sollevò leggermente una palpebra al mio ingresso nella stanza.
"Che hai intenzione di fare?" domandò scocciato.
"Ti ho portato una coperta. Stai tremando" risposi ovvia, stendendo il plaid in modo che si aprisse totalmente.
"Senti, ho 25 anni, faccio parte di una delle gang più temute di tutta la Corea, sono stato sparato due volte e mi sono appena scolato due bottiglie della merda che ha portato Hoseok, credi seriamente che un po' di febbre riesca ad abbattermi? Non ho bisogno dei tuoi patetici tentativi da infermiera improvvisata per stare meglio, grazie tante."
Aveva appena articolato un discorso di più di una decina di parole, solitamente mi si rivolgeva a monosillabi. Doveva stare parecchio male.
"Come ti pare" replicai, acida.
Gli lanciai la coperta e mi andai a sedere nella poltrona nera, quella che di solito occupava lui. Lo avevo fatto a posta, per provocarlo.
Yoongi aveva placcato il plaid con il braccio sano prima che gli potesse colpire il viso e lo gettò a terra. Mi lanciò un'occhiata di sottecchi nel mentre che accavallavo le gambe.
Sbuffò sonoramente, tanto per farmi capire quanto poco gradisse la mia nuova sistemazione. Non mi feci demoralizzare dalla sua occhiataccia.
"E ora cosa hai intenzione di fare? Rimarrai lì tutta la notte?" chiese, il tono di voce parecchio irritato.
"Dipende, tu rimarrai lì tutta la notte?" risposi prontamente.
Yoongi alzò lo sguardo al cielo. "Vuoi guardarmi mentre dormo? Sei inquietante, ragazzina."
Ma figurarsi se mi importava qualcosa di lui che dormiva. Afferrai il libro che Yoongi stava leggendo in quegli ultimi giorni, posto sopra il mobile del televisore. Raccolsi anche la coperta da terra e me la sistemai sulle ginocchia. Avevo tutta l'intenzione di rimanere fedele alla promessa che avevo fatto a Jimin, perciò avrei controllato Yoongi. Che la cosa gli andasse a genio oppure no. Non poteva impedirmi di sedermi nel salotto e leggere, no?
"Santo Dio, dimmi che non lo stai facendo sul serio" sbottò esasperato.
Gli lanciai un'occhiatina di sfida da sopra le pagine del libro che avevo appena aperto.
Yoongi fece un verso di disapprovazione.
"Fai come vuoi, ma chi mi da la certezza che non proverai a molestarmi nel sonno?"
Sbarrai gli occhi, sconcertata. Come gli venivano in mente certe uscite? Nascosi il viso dietro il libro, sperando che non avesse notato il rossore che aveva colorato le mie guance.
"Non farei niente del genere" bofonchiai in imbarazzo.
Yoongi inarcò un sopracciglio, lo vidi con la coda dell'occhio.
"Ah, no? Eppure nemmeno dieci minuti fa hai provato a baciarmi" constatò tranquillamente lui.
Mi andò di traverso la mia stessa saliva e dovetti tossire un paio di volte prima di essere di nuovo in grado di rispondere con un linguaggio comprensibile.
"Io non ho tentato di baciarti! Stavo solo controllando se avessi la febbre!" gridai alterata.
E tanti saluti ai buoni propositi di non mostrare rancore nei suoi confronti. Possibile che quel ragazzo riuscisse sempre a farmi perdere l'autocontrollo?
"Sai, ho baciato la mia prima ragazza con una scusa simile. L'unica differenza è che avevo quattordici anni, tu ne hai quasi ventitrè" rivelò Yoongi.
Ero senza parole. Non sapevo nemmeno perchè mi stessi disturbando a rispondergli, era evidente che stesse delirando. La sua bipolarità mi devastava a tal punto che ci misi qualche secondo per realizzare che sapesse la mia età. Sorvolai sul fatto che mi stesse in pratica dando dell'immatura.
"Non stavo cercando di baciarti" ripetei, sulla difensiva.
Mi strinsi nella coperta e mi sistemai nella poltrona in modo da dargli le spalle. Ero alquanto convinta che mi stesse provocando per indurmi a lasciarlo in pace, ma non sarei cascata nei suoi giochetti.
"Questo lo hai già detto" mi fece notare Yoongi.
Non risposi, aprii il libro su una pagina a caso e mi misi a leggere le prime righe. Mi risultò parecchio difficile concentrarmi sulla lettura a causa degli sbuffi che Yoongi emetteva di tanto in tanto. Cercai di ignorarlo. Non passarono nemmeno una ventina di minuti che Yoongi mi richiamò.
"Ragazza?"
Mugugnai in risposta, esortandolo a continuare.
"Spegni la luce."
Mi alzai dalla poltrona assicurandomi di lanciargli un'occhiata truce, che non vide a causa del braccio che aveva sistemato in modo che gli coprisse gli occhi. Sospirai, ormai tutti i miei tentativi di concentrarmi esclusivamente sul libro che avevo in mano erano miseramente falliti. Premetti il bottone accanto all'uscita del salotto e le luci si spensero. Feci per compiere lo stesso gesto per la lampada che faceva mostra di sè accanto alla poltrona dove ero sistemata, ma mi bloccò.
"Quella non spegnerla."
Riportai il braccio lungo il fianco.
Grazie alla poca luce che proveniva dalla lampadina accanto a me riuscii a riprendere la lettura. Dubitavo che Yoongi mi avesse concesso di tenerla accesa per farmi un favore, perciò passai la mezz'ora successiva a rimuginare sul perchè potesse volere la lampada accesa, fingendo di leggere.
Sentivo le palpebre pesanti, mi strofinai gli occhi con il pugno.
"Ragazza?"
Cercai di camuffare il mio sbuffo con uno sbadiglio.
"Sì?"
"Dammi la coperta."
Sorrisi tra me e me. Fui tentata di lanciargliela addosso, ma volevo vedere a tutti i costi la sua espressione, perciò mi alzai e mi occupai personalmente di coprirlo. Nella penombra della stanza non riuscivo a vedere bene il suo viso, ma ero abbastanza sicura che fosse arrossito. Sorrisi trionfante, nel mentre che mi risedevo nella poltrona nera.
"Buonanotte" feci, per il gusto di infierire.
Yoongi non rispose, non mi aspettavo di certo che lo facesse. Detti le spalle alla lampada che lasciai accesa, e chiusi gli occhi.
Poco prima di cadere nel mondo dei sogni mi parve di sentire la voce di Yoongi mormorare un 'buonanotte'. Ma forse stavo già sognando.
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Dangerous Minds》||BTS||
Science FictionI Bangtan Sonyeondan sono una delle gang più gloriose e antiche di tutta Seoul. Con il corso degli anni le ricchezze accumulate e il prestiglio della gang sono andate sempre aumentando, fino ad arrivare agli attuali membri, figli dei più temuti gang...