Il resto del pomeriggio passò tranquillamente. Yoongi mi sgridò per averci impiegato un'eternità a preparare cinque dannatissimi caffè, ma non si spinse oltre a qualche urla. I Bangtan se ne andarono intorno alle sette e mezza (Jin si era assicurato personalmente che Yoongi prendesse tutte le medicine durante quelle tre ore e mezza) e Hwayoung mi lasciò con la promessa di tornare l'indomani mattina. Yoongi, a quelle parole, si premurò di lanciarle un'occhiataccia, ma non disse nulla. Sospettai che non avesse intenzione di iniziare una faida con Seokjin, non in quel momento almeno. A proposito di quello, ancora non mi era chiaro come si fossero riappacificati quei due, ma non avevo intenzione di fare domande.
Salutai tutti e chiusi la porta, azionando l'antifurto. Alla fine i Bangtan non si erano trattenuti per la cena, perciò sarebbe toccato a me cambiare la fasciatura di Yoongi. Sperai non fosse ancora arrabbiato per i caffè di quel pomeriggio.
Mi avvicinai alla sua postazione nel divano con cautela, usando il kit contenente la garza a mo' di scudo in modo che capisse quali fossero le mie intenzioni. Yoongi mi lanciò un'occhiata obliqua, poi tornò a fissare un punto indefinito di fronte a sè. Capitava spesso che avesse certi momenti in cui si perdeva nei suoi pensieri. Mi sarebbe piaciuto conoscerli, magari lo avrei capito di più. O forse non pensava a nulla, semplicemente si incantava. Non lo avrei mai scoperto.
Non oppose resistenza quando mi chinai davanti a lui, facendomi spazio tra le sue gambe fasciate dalla tuta, e nemmeno quando afferrai i lembi della sua maglietta per levargliela. Gliela sfilai senza particolari intoppi. Presi le forbicine dal kit e tagliai la fasciatura, in modo da poter avere accesso alla ferita per poi disinfettarla.
"Quindi ti trasferirai?" buttai lì, per cercare di rendere la situazione meno imbarazzante di quanto la sentissi.
Vederlo a petto nudo mi metteva ancora a disagio, nonostante il fenomeno accadesse spesso. Forse avrei semplicemente dovuto iniziare ad abituarmi al vedere la sua pelle scoperta, dato che sembrava provarci un certo gusto nel vedermi arrossire.
"La notizia è arrivata anche a te?" domandò inarcando un sopracciglio.
Annuii e mi voltai verso il kit per afferrare la boccetta di disinfettante e il cotone. Ne versai qualche goccia in un battufolo e lo premetti nel foro sulla spalla per qualche secondo. Yoongi fece una smorfia di dolore, ma si ricompose immediatamente.
"Come ti ho già detto, mi basterà una settimana per tornare come nuovo, e i ragazzi lo sanno. Per questo pensano che mi farebbe meglio tornare alla civiltà, per così dire" spiegò brevemente Yoongi.
Mi guardò nel mentre che afferravo la siringa e il liquido da inserire per l'iniezione. Ormai ero diventata brava in quel genere di lavori, avrei potuto dare assistenza ai feriti. La riempii a metà, come mi aveva raccomandato Seokjin. Dato che Yoongi stava guarendo, i Bangtan avevano giudicato saggio diminuire la dose di antidolorifici.
"Ragazza?" mi richiamò Yoongi.
Alzai lo sguardo sul suo viso.
"Non ti lascerò in mezzo alla strada."
Nel preciso istante in cui le sue parole raggiunsero le mie orecchie, un enorme macigno di cui non sapevo l'esistenza si levò dal mio petto.
Cercai di nascondere un sorriso che minacciava di spuntare da un momento all'altro pungendo con particolare foga la pelle di Yoongi. Non volevo assolutamente che capisse quanto ciò che aveva detto mi confortasse.
"Ah, no? Pensavo che avresti colto l'occasione per liberarti di me" scherzai, approffitando del fatto che Yoongi avesse levato gli occhi al cielo per sorridere alla siringa ormai vuota.
"Allettante come proposta, ma no" disse, alzando gli angoli della bocca in una specie di sorriso.
E con questo cosa voleva dire?
Scrollai la testa, Non farti domande, Hyun.
"Spero che ti piaccia il baccano" aggiunse poi, nel mentre che estraevo dalla sua custodia la garza pulita.
"Come mai?" feci, srotolando la benda fino a quando non mi sembrò in quantità sufficiente.
Yoongi fece un ghigno che non mi piacque.
"Lo scoprirai."
Aggrottai le sopracciglia nel mentre che tagliavo la garza nel punto che avevo deciso. Di certo non mi invogliava a scoprirlo con quel tono canzonatorio.
Mi venne improvvisamente una domanda. Colsi l'occasione per porla, dato che Yoongi sembrava sereno.
"Mi farai uscire di casa qualche volta?"
Yoongi mi guardò come se avessi appena detto una sciocchezza. Probabilmente era così.
"Perchè questa domanda?" chiese diffidente.
Alzai le spalle nel mentre che gli fasciavo la spalla, facendo attenzione a non sfiorare la ferita.
"È Hwayoung-Noona, vero? Ti sta inculcando strane idee in testa?" continuò Yoongi.
"Assolutamente no" negai, stringendo la benda in modo che non si spostasse.
Gli occhi di Yoongi si assottigliarono. Deglutii rumorosamente, perchè non imparavo mai a tapparmi la bocca?
"Vai a preparare la cena, ne riparleremo in un altro momento" ordinò con un tono di voce che non ammetteva repliche.
Mi alzai da terra e sistemai la maglietta in modo che Yoongi riuscisse ad infilare il braccio senza compiere particolari sforzi, poi mi diressi verso la cucina.
"Vuoi qualcosa in particolare?" urlai con il volto rivolto verso l'interno del frigorifero, dopo aver dato una veloce occhiata a ciò che i Bangtan avevano acquistato quella settimana.
Mi gridò un 'No' di rimando. Decisi che avrei cucinato della carne. Avevo ormai intuito che fosse il suo piatto preferito (anche dal fatto che ogni settimana i Bangtan si presentavano con intere buste colme di quel prodotto), perciò sarei andata sul sicuro.
Quando fu pronto, portai il suo piatto nel soggiorno. Insistette perchè mangiassi con lui nella poltrona nera che avevo ormai adibito a letto, lo accontentai. Mangiammo in silenzio. Fui ben felice di notare che Yoongi si spazzolò tutto ciò che avevo cucinato, nonostante le critiche sull'aspetto della carne e sul profumo sgradevole delle verdure che fece quando gli porsi il suo piatto.
Sciacquai le stoviglie e le sistemai nella credenza.
Nel mentre che ritornavo nel salotto, afferrai i sonniferi dal mobiletto che conteneva i medicinali.
Ma quando mi avvicinai a Yoongi, le pastiglie in una mano e un bicchiere d'acqua nell'altra, lui si ritrasse.
Inarcai un sopracciglio. "Le devi prendere."
"Non le voglio" si oppose lui.
Sbuffai, ecco che ricominciava a fare storie per prendere le medicine. A volte desideravo essere grande e grosso come Jin, in modo da potermi imporre su di lui. Oppure godere della stima di Yoongi come Hoseok. Nei giorni in cui era proprio intrattabile, solitamente era lui a tirarlo su di morale.
Per sua fortuna, ero una persona alquanto paziente. Anche fin troppo.
"Ma se non le prendi poi non riuscirai a dormire" gli feci notare.
Yoongi alzò la spalla sana.
"Vuol dire che rimarrò sveglio."
Alzai gli occhi al cielo. Avvolsi le pastiglie con un fazzoletto e me le misi nelle tasche della tuta, in caso avesse cambiato idea.
Mi sedetti sulla poltrona nel mentre che Yoongi allungava il braccio per afferrare il telecomando posato sopra l'impianto stereo. Poggiai la guancia sul palmo della mano e guardai Yoongi ispezionare i vari canali alla ricerca di qualcosa che gli interessasse.
Alla fine scelse un film di fantascienza che era appena iniziato. Non apprezzavo particolarmente quel genere di film, perciò mi voltai per dare le spalle al televisore e chiusi gli occhi. La stanchezza accumulata durante il giorno si face sentire, appesantendomi ulteriormente le palpebre. Yoongi cominciò a sfoggiare critiche degne dei migliori recensori del cinema, a cui prestai ascolto solo in parte. Mi addormentai poco dopo, cullata dalle voci degli attori e da quella di Yoongi.
STAI LEGGENDO
Dangerous Minds》||BTS||
Ciencia FicciónI Bangtan Sonyeondan sono una delle gang più gloriose e antiche di tutta Seoul. Con il corso degli anni le ricchezze accumulate e il prestiglio della gang sono andate sempre aumentando, fino ad arrivare agli attuali membri, figli dei più temuti gang...