capitolo 43

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La porta si spalancò e entrarono degli agenti di polizia,guardai mio padre,il suo volto pieno di sangue,il suo respiro affaticato...potevo negarlo a tutti,ma non a me,ero come lui,ero un mostro e niente avrebbe potuto cambiare la mia teoria ,la millesima lacrima scese lenta sul mio viso.
-ben fatto agente Lawson- mi girai,era avvinghiato ad una ragazza bellissima,bionda,occhi azzurri, formosa...le sorrideva fiero,ero solo una missione da completare,e forse era meglio così,merita molto di più di una come me,andai verso un agente,gli diedi il mio numero,non me la sentivo di parlare ora di ciò che era successo,uscii da quella casa e andai dalla mia famiglia trattenendo le lacrime,sorrisi guardandoli uno a uno.Amavo ognuno di loro più di quanto pensassi,  Ma li amavo davvero così tanto da riuscire a lasciarli andare? Tanto da lasciarli liberi? -è finita,sorellina è finita - mi prese il volto tra le mani,sorrisi falsamente -si... È finita Will-lo abbracciai ispirando il suo profumo,baciai la fronte della mamma e corsi in braccio a Denny -Grazie di essere te- gli morsicai la guancia e tornai con i piedi per terra, abbracciai Siro e sua moglie,e poi passai ai miei migliori amici,accarezzai la pancia della mia migliore amica - la zia ti vuole tanto bene- piansi,baciai tutti e tre...- come mai tutto questo affetto? - chiese mia madre accarezzandomi i capelli -ho solo avuto tanta paura di perdervi,detto questo,io me ne vado a letto-sorrisi falsamente di nuovo e mi incamminai silenziosamente,infilai le mani nelle tasche ignorando il dolore delle sbucciature,slegai i capelli neri,e li lasciai svolazzare al vento,mentre gustavo la visuale,il sole stava sorgendo....era ora di cambiare,di prendere in mano la mia vita una volta per tutte

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