Storia 2: Un incontro tanto atteso

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Gilbert

<< Buonasera... >>
Abbozzò un piccolo sorriso mentre il mantello copriva il suo capo, lasciando i segni del volto non visibili.
<< Avrei bisogno di una bambola >>
La voce era calma, quasi dolce e composta.

Violet

<< Buonasera a lei signore, vorrebbe una bambola per scrivere una lettera? >>
Fece un lieve inchino per poi riportare la sua attenzione sulla persona difronte.
Il viso di Violet era inespressivo come sempre.

Gilbert

<< Lei è una bambola? >>
Sorrise appena mentre levandosi il cappuccio mostrava il suo volto, aveva alcune bende che lo coprivano quasi parzialmente e l'occhio libero risplendeva di smeraldo mentre i capelli color scuri sembravano scivolare lenti sui lineamenti del suo viso.
<< Vorrei scrivere una lettera ad una persona che non c'è più... e un altra lettera ad un altra che sta sbocciando, può aiutarmi? >>

Violet

<< Come ho già detto sono una bambola di scrittura automatica e verrei ovunque lei mi richiedesse, mi presento sono Violet Evergarden.
Prego mi segua, da questa parte >>
Violet si apprestò a salire al secondo piano, dove si trovava la sua postazione con la macchina da scrivere.

Gilbert

La segui taciturno, la scala in legno di noce si dirigeva verso una stanza con più postazioni da scrivere, appena entrati come se già sapesse qual'era la postazione della ragazza si sedette e sibilò.
<< Si è abituata a quelle protesi... soldato? >>
La sua voce risuonava calda e dolce ma quasi riflessiva e preoccupata al tempo stesso.
Tuttavia la bambola non aveva ancora sfilato i propri guanti ne gli aveva parlato del fatto che avesse servito nell'esercito.

Violet

<< Noto con mia grande sorpresa che lei mi conosce ma io non conosco lei signore, devo dedurre che la mia fama mi precede? >>
Violet siede togliendosi i guanti di pelle, rivelando le sue protesi.
Non era la prima volta che le chiedevano come si trovasse possedendo due braccia meccaniche.
<< Dunque mi dica è qui per conto di qualcuno o per se stesso? >>

Gilbert

<< Sono qui, vorrei che lei scrivesse una lettera ad una persona... una ragazza, molto più giovane di me.
Devo spiegarle diverse cose e sarà molto difficile, spero lei possa aiutarmi... >>

Violet

<< Prego inizi pure, l'ascolto >>
Violet si posizionò al suo solito modo, pronta a battere a macchina.

Gilbert

<< Si schiarì la voce e alzo il suo sguardo, dedicandoli la giusta attenzione mentre iniziò a dettare con un tono malinconico.
<< Ciao, mi è giunta la tua ultima lettera anche se risale a molto fa.
È passato molto, le stagioni sono corse via, e io con loro.
Sono stato dato per disperso, ricoverato in diverse cliniche e in una persino dato per morto dopo che questa era stata bombardata.
Il fosforo bianco mi ha... danneggiato parte del volto... e non nego di essere morto davvero.
Sfortunatamente un soldato è sempre condannato a non morire... diciamo che sono ancora vivo... grazie a qualcosa non di questo mondo.
Ho impiegato mesi per recuperare ricordi di me e le forze per andare avanti, poi sono riuscito ad avere una tua lettera.
Lettera che mi ha reso... felice... e vorrei che anche tu possa esserlo, se non avrai timore di me... magari un giorno mi fisserai senza bende, e saprai quanto io ti amo >>
Sorrise e poi sussurrò dolcemente.
<< Dovrei firmarla o la lasciamo cosi? >>

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