Capitolo 27

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Dal capitolo precedente:

Riusciamo a sederci l'una vicina all'altra, senza fare troppi danni. Il suo ginocchio sfiora il mio facendomi venire i brividi. Con nonchalance cerco di mettere un po' più distanza fra di noi, mi lascio andare all'indietro trovando lo schienale del divano ad accogliermi. La luce di emergenza è molto pallida, tutto quello che riesco a vedere è il suo profilo che sorseggia il drink. La imito soffocando il mio disagio nell'alcol... o almeno provandoci.

"Mi sembra chiaro che tu non voglia parlare, soprattutto di quello che mi dovevi dire, onestamente non ne capisco il motivo, ma lo rispetto...", sempre metodica e razionale, ma come fai Clarke?

"Avrei una contro proposta per te... capo...", lascia la frase in sospeso sogghignando sull'ultima parola.

"Che cosa hai mente?", le chiedo curiosa.

"Semplice, visto che siamo vincolate qui, al buio, che ne dici di fare conoscenza?", sgrano gli occhi alla sua proposta.

In teoria l'idea primaria era quella di conoscerla meglio e poi aprirmi totalmente con lei, ma non ne ho avuto il coraggio. Lei, invece sì.

Di solito sei timida, da dove viene tutta questa audacia? Forse è l'alcol a parlare Clarke? Ma come può, se ne hai bevuto un solo bicchiere?

"E poi siamo anche fortunate, visto che hai preso la bottiglia potremmo giocare a 'Non ho mai' o ad 'Obbligo o Verità'. Che dici?", continua lasciandomi a bocca aperta.

"Ok... vada per 'Non ho mai' ... anche se non ti facevo avvezza a questi giochini?!", le concedo ancora stupita della sua intraprendenza.

"Infatti non lo sono. In tutta sincerità, non credo di averci mai giocato in vita mia, tuttavia penso che sia un ottimo modo per conoscersi...", conferma i miei sospetti con un piccolo sorriso che riesco a notare nonostante l'oscurità.

"Giochiamo!", esclamo pronta all'imbarazzo più totale.

*****

Abbiamo cominciato a giocare ed entrambe siamo partite soft, forse frenate dall'imbarazzo o più semplicemente dal fatto di avere ancora poco coraggio liquido nelle vene. Così con affermazioni tipo: non ho mai nuotato nuda in una piscina/spiaggia, non ho mai fatto topless sulla spiaggia, non ho mai ricevuto una serenata, non sono mai rimasta bloccata in ascensore, non sono mai stata in galera, non ho mai preso una multa per eccesso di velocità... abbiamo scaldato l'ambiente.

Tutto sommato l'atmosfera che si sta creando è gradevole, il disagio è un vago ricordo e mi sto rilassando, complice il fatto che, tra una confessione e l'altra, mi sia già scolata tre o quattro bourbon.

Scivolo ancora più comodamente sul divano agguantando un cuscino e sistemandolo dietro la testa. Mi lascio andare completamente abbassando la guardia – che non mi ero neanche accorta fosse alta e in allerta. Grosso errore!

Infatti nel giro di poco le affermazioni prendono una piega del tutto diversa e inaspettata, diventando più personali e inappropriate, ma non sono più lucida e non posso far altro che seguire la corrente.

"Ora tocca a me... vediamo... 'non ho mai baciato nessuno senza conoscerlo prima'...", dice Clarke non toccando un goccio del liquido ambrato nel suo bicchiere.

Invece io sono costretta a scolarmelo tutto, visto e considerato che ho baciato più di una volta donne che non conoscevo minimamente.

"La faccenda si fa interessante!", esclama puntando lo sguardo sul mio.

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