Capitolo 17

3.5K 135 33
                                    

       

Dal capitolo precedente:

"Non hai tempo per delle stupide domande... ricevuto, temporeggio!", ribatte abbassando lo sguardo.

Mi rendo conto solo ora di aver alzato un po' troppo la voce con lei che non c'entra nulla con tutto il casino che ho in testa. Sto per scusarmi, ma la sua voce mi blocca prima che possa farlo.

"Quindi non hai tempo neanche per le mie?", mi chiede cercando sicurezza nella sua voce.

"Le tue...?", mi è sfuggito qualcosa, cosa vuole chiedermi?

"Domande... le mie domande", puntualizza chiarendo meglio le sue intenzione, come se ce ne fosse bisogno.

"Clarke, ovviamente per te è diverso, tu sei la mia segretaria, per te ho sempre tempo. Quindi, chiedi pure senza problemi", rispondo senza pensare.

Ok, sono completamente deficiente! Ma cosa mi salta in mente di risponderle così? Senza nessun indizio di dove voglia andare a parare e se mi chiedesse di ieri sera? Cosa faccio? Le rispondo che ho avuto la notte di passione, torbido desiderio e sesso estremo più sfrenato di tutta la mia vita, con la dominatrice più sexy del mondo che potrebbe essere il suo clone? Indubbiamente aumenterebbe la nostra confidenza, ma veramente voglio che lei sappia questi dettagli peccaminosi su di me?

"Ecco, a rischio di sembrare invadente... volevo sapere come è andata ieri sera? Non perché voglia farmi gli affari tuoi, ma insomma... in un certo modo mi sento responsabile. Sono io che vi ho proposto quel locale. Non sono riuscita ancora a sentire Octavia e, sì, volevo sapere se alla fine vi ha trattato bene e se vi siete divertite...".

Ecco, appunto! Divertite? È a dir poco un eufemismo. Ok, e adesso che le racconto?

*****

Mi perdo in quel suo sguardo di genuino imbarazzo. Posso leggere disagio nei suoi occhi, chissà quanto le sarà costato farmi quelle domande? Ed io che continuo a tentennare e non emettere un suono.

Dio, è veramente bellissima quando si imbarazza. Nonostante io voglia negarlo con tutta me stessa, Clarke continua a piacermi in un modo incomprensibile.

Ora sono più incasinata di prima, mi piace la timidezza della mia segretaria e il dominio assoluto di CJ, se potessi racchiudere queste due donne in una sola, avrei la donna della mia vita. Ok, sono psicolabile questo è poco, ma sicuro.

"Octavia ci ha trattato con i guanti di velluto. È stata una padrona di casa perfetta e molto premurosa. Non posso parlare per mia sorella ed Anya, ma io mi sono divertita e anche molto. Non ti nascondo che ero scettica quando sono entrata, la mia prima impressione del locale non è stata delle migliori... ma poi mi sono lasciata andare e mi sono fatta prendere dall'atmosfera... e il resto è venuto da sé", affermo trascurando il forte disagio che comincio a provare.

I suoi occhi continuano a fissarmi attraverso gli occhiali. La loro intensità è quasi disarmante. Se non fosse per la velata curiosità che riescono a trasmettermi, comincerei a tremare pensando al fatto che quella che ho davanti a me non sia più la mia segretaria, ma una donna completamente diversa.

Conosco Clarke già da un po', ma questa sua determinazione, questa sua smodata curiosità, sono nuove. Qualcosa mi dice che questo suo interesse non sia solo dovuto al senso di responsabilità per averci suggerito il locale, ma a ben altro... questa strana sensazione mi mette inspiegabilmente in allerta e sulla difensiva.

"Mi fa piacere sentirlo... ci sarei rimasta male se, per qualche motivo, non ti fossi divertita...", ammette distogliendo il suo sguardo dal mio.

"Concordo con te comunque... il Dominion è decisamente un locale particolare, quindi non mi stupisce più di tanto la tua prima impressione... anzi, mi sarei sorpresa del contrario", continua poi abbozzando un timido sorriso... e che sorriso...

The SecretaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora