Prologo

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                       "La passione ci consacra alla sofferenza giacché, in fondo, essa è la ricerca di un impossibile."
Georges Bataille 

          Stanza delle Necessità, Hogwarts
           2 Novembre 1943
                     
Una luce soffusa illuminava la Stanza delle Necessità in quel pomeriggio d'autunno, e solamente gli ansimi strozzati di due giovani studenti spezzavano l'assoluto silenzio.
Aggrovigliati tra le coperte, due corpi accaldati consumavano voracemente la loro passione cocente, mentre l'odore pungente e peccaminoso del sesso aleggiava nella stanza.
Tom si muoveva sinuosamente dentro il corpo della fanciulla sotto di lui, che ad ogni suo affondo vigoroso emetteva sospiri di puro godimento. I lunghi capelli castani della ragazza erano sparsi sul cuscino, e le gote erano arrossate per via del crescente piacere che Tom le stava donando.
La schiena ben delineata di Riddle si muoveva ritmicamente sopra di lei, dominandola, mentre la ragazza spingeva il bacino cercando di aumentare il contatto con il membro di lui, allacciandogli le gambe ai fianchi. Sentiva di essere sempre più vicina all'estasi, le gambe avevano iniziato a tremare, quando all'improvviso le sue spinte diminuirono di intensità
<<Tom.. ti prego...>> sussurrò gemendo, sentendo pulsare fastidiosamente la sua intimità.
Il ragazzo la osservò divertito, scostandole una ciocca di capelli dalla fronte, la bocca rossa e carnosa si contorse in un ghigno
<<Dimmi cosa vuoi, Lauren Stevens>> sibilò stringendole con le lunghe dita il collo bianco in una morsa ed entrando e uscendo da lei fin troppo lentamente
<<V-voglio te Tom, ti p-prego, non fare così>> gemette divincolandosi dalla sua stretta.
Tom Riddle si arrestò e per tutta risposta strinse più forte tra le sue mani quel collo candido, facendo comparire degli estesi segni rossi sulla pelle delicata. Lentamente allentò la stretta, spostando le sue mani sul seno e delineandolo con il polpastrello, facendola rabbrividire. Le stuzzicò il capezzolo rosato che si indurì immediatamente al suo contatto, stringendolo tra il pollice e l'indice.
<<Dimmi cosa vuoi esattamente, Steven>> ghignò osservandola negli occhi, ammirando il suo corpo percorso dai brividi
<<V-voglio che tu continui, più forte>>
<<Sei proprio una piccola sgualdrina, Stevens>> le sussurrò all'orecchio, facendole venire i brividi dal collo fino ai punti più intimi del suo corpo.
Aumentò progressivamente il ritmo, mentre Lauren lasciava sfuggire seppur con vergogna sospiri eccitati dalle labbra gonfie di baci.
Si aggrappò alle spalle virili di Tom, graffiandole, sentendo che ormai era prossima all'orgasmo, mentre quello le teneva una mano attorno al collo e con l'altra le stringeva il seno.
Tom Marvolo Riddle si odiava in quei momenti, detestava dover cedere agli istinti carnali, odiava doversi sentire così umano, così debole. Lauren Stevens, col suo corpo sinuoso e morbido, lo attraeva come mai era successo con altre. Vani erano stati i tentativi di allontanarsi da lei, di soffocare l'impulso di prenderla e farla sua ogni volta che poteva. Sempre più spesso si trovava a pensare al sesso con lei nei momenti meno opportuni, finché non doveva cedere rimproverandosi poi per la deplorevole debolezza della sua carne.
Come osava quella sciocca Mezzosangue attrarlo in quel modo? Come poteva lui, erede di Salazar Slytherin, farsi ammaliare dalle grazie di una banale ragazzina, neanche particolarmente bella o abile nella magia? Nemmeno lontanamente al suo livello? Le sue domande non trovavano risposta.
Lauren dal canto suo, era sempre stata affascinata da quel ragazzo dalla rigida
educazione, intelligenza sopraffina e bellezza disarmante tanto da innamorarsene perdutamente nonostante si vociferasse che le malcapitate che finivano tra le sue grinfie ci rimanessero solo per qualche notte.
Tom Marvolo Riddle era il sogno proibito di molte. Gli occhi verdi ed ipnotici incantavano indistintamente dall'età o dal sesso, i lineamenti finemente modellati, le labbra carnose, le lunghe ciglia nere, la notevole altezza non facevano altro che aumentare il suo fascino. Come se il suo aspetto non bastasse ad incantare chiunque si trovasse davanti a lui, le sue doti magiche erano a dir poco prodigiose. I professori erano sbalorditi dalle abilità che quel ragazzo orfano, probabilmente mezzosangue sfoggiava in ogni materia. Qualsiasi cosa facesse gli riusciva alla perfezione, questo lo rendeva di gran lunga il migliore studente di Hogwarts. Lui, altero, temuto, esercitava un'aura particolare di potere e rispetto all'interno del castello, a cui nessuno sembrava essere immune, Lauren compresa.
Nonostante si frequentassero già da qualche mese, si era presto disillusa dal poter pensare di contare qualcosa per lui, di poter scoprire cosa si celasse dietro la facciata di Prefetto e studente modello. Non voleva relazioni, né tantomeno storie romantiche, era stato molto chiaro fin da subito. Si trattava solamente di sesso e, nonostante il disprezzo per se stessa, non era stata capace di negarglielo.
All'improvviso, travolta dall'orgasmo, Lauren urlò il nome di Tom mentre anche quest'ultimo raggiungeva l'apice. Con un'ultima spinta venne soffocando un gemito per poi uscire definitivamente da lei.
Gli occhi affilati e verde veleno di lui si fusero per un istante in quelli languidi e ambrati della ragazza, ancora brucianti per il piacere appena ricevuto.
Stanchi e ansimanti si accasciarono sul letto spazioso e soffice della Stanza delle Necessità. Lauren si girò di scatto ad osservarlo, ignorando il forte capogiro. I capelli leggermente ondulati e corvini gli incorniciavano il volto accaldato, il sudore gli imperlava la fronte e le labbra mordaci erano piegate in una smorfia di disappunto. Nonostante ciò, Riddle era bello. Una bellezza rara, ipnotica, oscura.

Poison Love ~ Tom Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora