Tormento

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"Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior."
Gaius Valerius Catullus

"Odio e amo. Perché lo faccia, forse mi chiedi.
Non so, ma sento che succede e mi struggo."

Sala Grande, Hogwarts,
5 Dicembre 1943

<<Lauren per l'amor del cielo, mangia qualcosa!>> mormorò Catherine posando dolcemente una mano sulla spalla dell'amica
<<Non ho fame Cath>> rispose atona alzando lo sguardo e ridestandosi per un secondo dal suo stato catatonico.
<<Anche a pranzo hai detto di non avere fame! Tu ora prendi questa bistecca e la mangi>> ordinò Catherine autoritaria piazzandole davanti un piatto ricolmo di cibo.
Meghan Davies guardò di sottecchi le due amiche di fronte a lei. La prima era, da un mese a quella parte, una pallida ombra rispetto ciò che era stata in passato; le guance floride erano divenute incavate, delle pesanti occhiaie marcavano il suo incarnato non più roseo come un tempo, e gli occhi avevano perso totalmente il vivido luccichio che li contraddistingueva in passato. Perfino i capelli, quella chioma castana e lucente di cui era sempre andata così fiera, sembravano opachi e spenti, privi di vita.
Il volto della seconda era invece pressoché immutato ad occhi disattenti, ma i più acuti non potevano non notare il costante sguardo apprensivo che riservava alla sua amica.
D'altronde, Lauren Stevens non era più la stessa, e nessuno riusciva a capire cosa potesse esserle capitato.
Non una parola era uscita dalle sue labbra da quel fatidico quattro Novembre, quando era rientrata a notte inoltrata dopo aver scontato la punizione del Professor Lumacorno.
Aveva spalancato le porte del Dormitorio Femminile con sguardo allucinato, gli abiti strappati e macchiati di sangue, e si era accasciata a terra piangendo ed urlando cose prive di senso.
Le compagne di Dormitorio, specialmente Meghan e Catherine che le erano affezionate ed amiche, avevano immediatamente cercato di capire cosa potesse esserle accaduto, ma non ne aveva voluto sapere di raccontare nulla.
Avevano inizialmente imputato la colpa a Justin Baston, che si trovava con lei quella sera, ma Lauren aveva categoricamente smentito dicendo che lui non c'entrava assolutamente niente. Quelle erano state le uniche parole che aveva proferito riguardo alla faccenda, per il resto più nulla.
Inizialmente Meghan e Catherine avevano insistito, ma di fronte ai molteplici dinieghi della loro amica avevano dovuto ben presto arrendersi.
Eppure tutto era cambiato da quella sera.
Lauren Stevens si trascinava stancamente, da mattino a sera, per i corridoi di Hogwarts, mangiava quanto bastava per sopravvivere ed assisteva passivamente alle lezioni, dopodiché si buttava sul letto e si addormentava pressoché subito.
Le loro lunghe chiacchierate serali erano scomparse, così come le risate che risuonavano abitualmente nel loro Dormitorio.
A Lauren Stevens era successo qualcosa, qualcosa di brutto, ma non si riusciva a capire cosa, né tantomeno a trovare un colpevole. Meghan Davies però non era stupida, e nemmeno ingenua come Catherine; era infatti  più che convinta che un ragazzo avesse strappato i vestiti della sua amica, e insieme a quelli il suo cuore.
Lauren era dimagrita parecchio in quel mese, e le sue morbide curve erano del tutto scomparse sotto la divisa ormai larga. Non si toglieva di proposito il cibo dalla bocca, semplicemente non aveva fame, e mangiava quel poco che le bastava, al contrario di prima quando amava gustarsi i suoi piatti preferiti. La sua media poi, che era sempre stata quantomeno accettabile, era sprofondata in un baratro oscuro che non prometteva niente di buono, visto che i G.U.F.O si avvicinavano inesorabilmente. Perfino in Trasfigurazione era peggiorata, cosa che le causava un certo fastidio. Non riusciva a studiare, si distraeva e la sua mente non riusciva ad immagazzinare le giuste informazioni.
Niente era più in grado di darle gioia da quando Tom Riddle era scomparso dalla sua vita, le sembrava di vedere e percepire tutto attraverso una cappa di vetro che annebbiava il mondo esterno.
Da quella sera non si erano più rivolti la parola, non che lei si aspettasse diversamente dopo ciò che Tom aveva detto, e per quanto doloroso e traumatico fosse stato il distacco, era riuscita a stargli lontano e a non cercarlo.
Sapeva bene che ormai qualsiasi cosa ci fosse stata tra di loro era morta e sepolta, lei non si sarebbe mai abbassata ad andare a cercarlo, e lui le aveva detto chiaramente che l'avrebbe ben presto sostituita.
Se non altro, l'unico sollievo era che non avrebbe mai saputo chi fosse la sua nuova compagnia femminile, né li avrebbe mai visti insieme. Non avrebbe retto a tanto.

Poison Love ~ Tom Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora