Richieste Inaspettate

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"Il destino mescola le carte e noi le giochiamo"
Arthur Schopenhauer

Infermeria, Hogwarts
7 Dicembre 1943

Lauren aprì gradualmente le palpebre, per poi chiuderle subito dopo infastidita dai timidi raggi di sole che filtravano dalla finestra. La prima cosa che vide quando i suoi occhi si abituarono alla luce furono i biondi capelli di Catherine, che china su di lei la scrutava con le sue penetranti iridi blu.
<<Catherine, che è successo?>> farfugliò debolmente. Aveva la bocca impastata dal sonno, e si sentiva incredibilmente stanca e debole.
<<Lau, finalmente ti sei svegliata!>> esclamò sorridendole e prendendole le mani fra le sue. Un delicato sentore di vaniglia le solleticò le narici, era il caratteristico profumo di Catherine.
<<Come ti senti? La febbre mi sembra si sia abbassata>> constatò appoggiandole delicatamente una mano sulla fronte per controllare la temperatura.
Lauren fece una smorfia, senza risponderle. Cercò di sollevarsi sui gomiti, ma il tentativo fu vano. Era eccessivamente debilitata, non aveva un briciolo di forza negli arti
<<Stai sdraiata Lau! Sei ancora molto debole>> la rimproverò spiumacciandole il cuscino e rimboccandole le coperte
<<Hai bisogno di qualcosa? Vuoi dell'acqua? Un panno umido sulla fronte?>> domandò premurosa carezzandole la guancia
<<Cosa mi è successo? Che ore sono?>> insistette Lauren cercando di riordinare nella mente i fatti accaduti la notte prima.
Ricordava le domande di Meghan su Riddle, il suo sfogo, il compito di Pozioni, e poi... il sogno. Quella donna sfatta, sciupata, così vividamente impressa nella sua testa che le sembrava di averla incontrata per davvero, le sue parole che le risuonavano nella mente come una nenia incessante

"Salvalo",
"Sii più coraggiosa di me",
"Devi redimere la sua anima corrotta, oppure anche il tuo destino sarà segnato".

Catherine si schiarì la voce, distraendola dai suoi pensieri <<Sono le 16.00 Lau. Ieri sera ci siamo addormentate tardi e tu hai iniziato a gridare in piena notte. Pensavamo fosse uno dei tuoi ricorrenti incubi notturni ma la tua fronte era bollente, quindi abbiamo avvistato la Gaiamens(1)>>
Lauren la guardò incitandola a continuare
<<Frederick Hilliard che era sveglio a causa delle tue urla si è offerto di portarti in braccio in Infermeria. Quando sei rinvenuta hai iniziato a delirare dicendo che dovevi parlare con una donna, e poi ti sei riaddormentata. Comunque non preoccuparti, Madama Kindcox ha imputato la causa del tuo malessere ad una banale influenza aggravata dallo stress.>> concluse tranquillizzandola, lisciandosi le pieghe della gonna della divisa con il palmo della mano.
Lauren si portò una mano alla fronte, e sospirò profondamente. Aveva dormito più di quindici ore, decisamente insolito. Probabilmente il suo corpo aveva ceduto, dopotutto erano mesi che non dormiva decentemente e che non mangiava correttamente, c'era da aspettarselo. Se non altro, avrebbe potuto approfittare dell'influenza per prendersi una pausa dallo studio e per riposarsi a dovere, dopo il terribile mese trascorso. Certo, il lato negativo era che aveva collezionato una serie di pessime figure con tutti i suoi compagni di Casa. Si sentiva infatti terribilmente in colpa per aver svegliato tutto il Dormitorio, e sperò di poter incontrare Hilliard a breve per poterlo ringraziare come meritava. Al contempo provò sollievo al pensiero che probabilmente aveva sognato quella donna mentre la sua mente era in preda al delirio a causa della febbre

Era stato solo un sogno, niente di reale, nessun presagio di morte.

<<E il compito di Pozioni? Mi dispiace vi ho tenuto sveglie tutta notte>> mormorò desolata, ricordandosi della prova stabilita da Lumacorno per quel giorno.
<<Il Professor Lumacorno, vista la situazione in cui ti trovavi, ha convenuto che fosse meglio spostarlo a settimana prossima. Avrebbe dovuto fartelo recuperare in seguito e ha ritenuto più saggio ovviare al problema spostandolo direttamente>> la rassicurò Catherine sorridendole dolcemente.
Lauren si sentì decisamente meglio, se non altro non sarebbe stata la causa del brutto voto di nessuno.
<<Dov'è Meghan?>>
<<Oh, beh doveva studiare, eravamo d'accordo che io sarei rimasta con te fino all'ora di cena e che poi lei sarebbe venuta qui stasera, sai io ho la ronda e non volevamo lasciarti sola nemmeno un secondo>>.
Lauren si commosse al pensiero di quanto fosse fortunata ad avere due amiche come loro, sentì lo stomaco stringersi e poi formarsi un nodo in gola. Singhiozzò appena, ma questo bastò a far assumere a Catherine un'espressione preoccupata
<<Lau, vuoi parlare di quello che ci hai raccontato ieri?>> le domandò indecisa se porle quella domanda, osservandola scrupolosamente con i suoi occhioni blu.
Lauren scosse energicamente la testa, non aveva voglia di intraprendere discorsi riguardanti argomenti poco felici, era già abbastanza provata. Catherine si chinò su di lei e la strinse in un abbraccio, che ricambiò con la poca forza che aveva in corpo. Inspirò quell'aroma vanigliato così familiare tuffando il viso tra la morbida chioma bionda, sentendosi improvvisamente calma.
Il resto del pomeriggio trascorse tra frivole chiacchiere e serene risate. A Lauren parve di aver recuperato tutto il mese in cui era stata mentalmente assente e si dispiacque che non ci fosse anche Meghan lì con loro.
D'un tratto, mentre stavano parlando una scarmigliata chioma biondo miele fece capolino dalla porta dell'Infermeria, accompagnata da un sorriso a trentadue denti. Lauren riconobbe immediatamente quel volto a lei ben noto.
<<Justin!>> esclamò stupita, vedendo avanzare la figura slanciata del ragazzo verso di lei.
<<Hey compagna di disavventure! Ti vedo bene!>> esordì avvicinandosi a lei, reggendo tra le mani un enorme mazzo di rose rosse e abbozzando un sorriso sghembo <<queste sono per te!>>.
Le porse il mazzo aulente, riempiendo di acqua il vaso sul comodino con un colpo di bacchetta.
Lauren arrossì e lo ringraziò balbettando, non era abituata a quel genere di cortesie, Riddle non era esattamente un tipo romantico.
<<Come hai fatto a procurarti delle rose? Che pensiero bellissimo!>> osservò Catherine con un sorrisetto malizioso a fior di labbra
<<Incanto Orchideous>> confessò Justin Baston con un velo di rossore ad imporporargli le guance.
Lauren si sentì estremamente lusingata dalla galanteria di quel ragazzo, ma non poté fare a meno di chiedersi come fosse a conoscenza della sua indisposizione. Il sangue le si gelò nelle vene, mentre un pensiero si concretava nella sua mente

Poison Love ~ Tom Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora