You let me violate you
You let me desecrate youErmal guardava con occhi languidi il corpo nudo del compagno abbandonato sul letto. Capelli spettinati, labbra gonfie e provate da quella lunga serie di baci irruenti a cui erano state sottoposte e sesso già indurito.
"Sono tuo, fai di me quello che vuoi"
You let me penetrate you
You let me complicate youSenza cerimonie, il riccio si era spogliato completamente, mantenendo fisso il contatto visivo con il compagno. Il suo pene non era ancora totalmente eretto e prese così a masturbarsi davanti all'altro, che lo guardava con occhi colmi di desiderio. Lo fece poi alzare, per portarlo davanti a sè.
"Inginocchiati"
Il moro obbedì, senza fiatare, trovandosi con il viso a pochi centimetri dall'erezione dell'altro. Non ci fu bisogno di parole, gli sguardi erano più eloquenti di quanto lo fossero le lingue. Il riccio con un movimento di reni entrò nella bocca dell'altro, che la aprì il più possibile per poterlo accogliere. Si muoveva in modo scomposto, con foga, tenendo il compagno saldo per i capelli. L'uomo inginocchiato si lasciava guidare, era totalmente sottomesso.
Help me
I broke apart my insides
Help me
I've got no soul to sell
Help me
The only thing that works for me
Help me get away from myselfIl sesso per loro, però, era più di questo. Era più di un mero consumo di energie e amplessi. Era sì sudore, era sì piacere, era sì fame, ma era anche amore, fiducia e rifugio. Era una fusione di corpi, ma anche di anime. Anime compromesse, sporche, vuote, che insieme però si risanavano. Corpi lacerati che unendosi si ricucivano. Separati erano solamente due cuori soli. Delle menti tradite contornate da mani fredde e respiro affannato. Se l'amore era prosa, il sesso allora era poesia
I want to fuck you like an animal
I want to feel you from the insideFabrizio intanto continuava a farsi penetrare. Poteva sentire il membro eccitato dell'altro fino in gola. Lo assecondava muovendo a ritmo la testa e non interrompendo mai il contatto visivo. Voleva che il compagno lo guardasse, voleva che lo vedesse mentre si umiliava per lui, mentre si faceva scopare la bocca come una ragazzina arrapata. Quando il riccio si ritrasse bruscamente, il moro rispose con un verso contrariato.
"Ti voglio scopare come un animale"
Gli istinti avevano preso il sopravvento e li dominavano. Non c'era niente di romantico in questo, c'era solo una disperata voglia di sesso e possesso. Fabrizio obbedì anche a questa richiesta, dando le spalle all'altro ed esponendosi completamente. Ermal si posizionò dietro al compagno, allargandogli oscenamente le natiche ed entrando in lui senza preavviso. Il moro rispose con un lamento, provocatogli dal dolore. Si sentiva lacerare, come se la sua carne fosse intrisa di spilli ardenti. Strinse però i denti, deciso a non lamentarsi dei metodi bruschi dell'altro.
Il riccio iniziò a muoversi, dapprima lentamente, poi aumentando il ritmo. Il dolore iniziale si stava tramutando in piacere, diventando quasi estasi quando l'altro aveva iniziato a colpirgli la prostata con affondi sicuri e decisi. Nell'aria solo i loro versi animaleschi, solo rumore di pelle nuda e sudata che si scontrava mentre i corpi rincorrevano l'orgasmo.
You get me closer to God
Se Ermal avesse potuto descrivere a parole il piacere che aveva provato riversandosi nel compagno, avrebbe giurato di aver raggiunto il Nirvana. Non era una questione prettamente fisica. L'orgasmo era partito da sè, dal suo organo più privato, ma si era riversato ovunque. Lo ritrovava in ogni muscolo, in ogni capillare, in ogni centimetro di pelle. Era arrivato fino al suo cervello, l'aveva invaso e conquistato. Si era accasciato sulla schiena del compagno, il cui sapore era reso salato dal sudore che ne imperlava la pelle.
Ne leccò ogni centimetro, succhiando leggermente. Lasciò anche dei piccoli morsi, che scarsamente risaltavano sulla sua carnagione olivastra.
Decise alla fine di uscire e di concedere all'altro lo stesso piacere che aveva appena finito di scuoterlo.
Help me
It's your sex I can smellIl sesso si poteva respirare nell'aria. Era ovunque, una presenza fissa e quasi molesta.
Il riccio chiuse la mano a pugno attorno all'erezione del compagno, muovendola con una lentezza estenuante. Ogni volta che Fabrizio si stava avvicinando all'orgasmo, l'altro si fermava, prolungando la tortura. Il moro dal canto suo era impaziente, muoveva il bacino cercando un maggior contatto, ma nulla poteva contro la testardaggine dell'altro.
"Ti p... prego"
"Cosa?"
"Ti supplico"
"Ho bisogno di sentirtelo dire"
"Ti scongiuro, fammi venire"
Ermal stava aspettando solo questo, solo una sonora e chiara supplica. Aveva il controllo sull'altro, sul suo corpo, sulla sua mente. Prese a pompargli il sesso con più foga, mentre l'altro si era abbandonato tra i cuscini. Teneva un braccio premuto sul viso, come se la scena che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi fosse troppo per essere anche solo lontanamente osservata.
Quando il minore sostituì alla mano la bocca, Fabrizio fu costretto ad esporsi. Ermal era a cavalcioni davanti a lui, in piena traiettoria con il suo viso. Non voleva che il moro gli staccasse gli occhi di dosso, voleva che continuasse a fissarlo, voleva vedere l'espressione del suo viso cambiare per il piacere. Quando lo sentì al limite, continuò a muoversi, questa volta senza negargli l'orgasmo
I drink the honey inside your hive
Fabrizio venne, urlando delle parole scomposte ed affannate ed Ermal lo lasciò riempirgli le guance, ingoiando poi di conseguenza.
You are the reason I stay alive
Il riccio poi si alzò, andandosi a sdraiare a fianco del compagno, che aveva ancora il fiato corto per l'amplesso appena raggiunto. Gli baciò il petto, il collo, raggiungendo poi le labbra e catturandole quasi famelico.
"Grazie Brì"
"E per cosa?"
"Per mantenermi vivo"
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[MetaMoro] songfic
FanfictionNon credo ci sia bisogno di una descrizione, il titolo dice già tutto. Perciò salve, benvenuti in questa raccolta di songfic incentrate sui MetaMoro. Ne avevamo bisogno? No. Le scrivo comunque? Sì