Too late

351 36 3
                                    

It's cold and dark
I think I'm going insane

Era una notte come tante altre per le strade di Roma. L'aria fredda di inizio dicembre scuoteva le cime degli alberi, mentre il buio avvolgeva le case, che una dopo l'altra spegnevano le luci ed andavano a dormire. Era tutto perfetto: le stelle, il silenzio, la pace. Ma non per Fabrizio, che girava senza meta per le vie della capitale, con una birra in una mano e una sigaretta nell'altra. Era stanco, ma non riusciva a riposare. Non ci riusciva più, non ultimamente. Si scolò l'ultimo goccio dalla bottiglia per poi scagliarla contro un muro. Se non era ancora diventato pazzo, poco ci mancava.

The end is coming, it's true

Si era poi messo a ridere. Rideva, rideva, rideva. Rideva istericamente, in modo scomposto, fino a sentire il fiato corto e i crampi alla pancia. Si era poi accasciato a terra. Perchè si sarebbe dovuto alzare, dopotutto? Che rimanesse lì, al freddo. Magari avrebbe iniziato a sentire qualcosa. Magari sarebbe morto. 

I'm all alone and I'm screaming your name
It seems that's all I can do

La lacrime avevano poi sostituito le risate. Singhiozzava come un bambino. Non era lucido, ma il dolore, quello, lo sentiva benissimo. Lo sentiva tutto, tante piccole spine che si conficcavano nella carne e lo lasciavano a sanguinare, incapace di reagire. E ripeteva il suo nome, di continuo, come un mantra. Ermal. Ermal. Ermal. 

But it's too late to turn back now

Ma era troppo tardi, ormai. Stralci della discussione della sera prima continuavano a ripresentarsi davanti ai suoi occhi. Lui che urlava, l'altro che non rispondeva. Lui che lanciava oggetti, l'altro che indietreggiava. Lui che reagiva male, l'altro che aveva paura.

It's too loud to hear the sound

Rumore assordante. Rumore di rabbia, di odio, di veleno. I singhiozzi dell'altro erano troppo flebili per essere sentiti.

I'm so lost, I can't be found

E Fabrizio si sentiva così perso. Non si riconosceva. Non era lui, non poteva esserlo. Lui non era una persona violenta, a stento alzava la voce durante una discussione. O per lo meno, sarebbe così in condizioni normali. Ma la crisi di astinenza che l'aveva colpito quella sera, sembrava aver preso possesso del suo cervello e dei suoi muscoli. Così, il tentativo di aiuto da parte di Ermal, l'aveva inteso come invadenza. Dio mi dispiace così tanto.

It's too late to turn back now

Ma era troppo tardi. Sarebbe sempre stato troppo tardi.

It's hard to focus when your life is a blur
It's hard to see the truth

Gli sembrava di essere dentro ad un vortice. Si sentiva risucchiato, prigioniero di un universo che non riconosceva come suo, ma da cui non riusciva ad uscire. Viveva dietro ad uno specchio appannato, da cui la realtà appariva confusa e distorta. 

How can I move on when there's so much to learn
And every road comes back to you

Ed ora che aveva perso anche l'ultima parte di umanità che gli restava, cosa avrebbe fatto? Come sarebbe andato avanti, ora che ogni strada lo riportava da lui?

But it's too late to turn back now

Un vaso rotto. Una sedia rovesciata. Respiro affannato. E poi l'aveva spinto via, quando aveva provato ad avvicinarsi. Aveva sbattuto la schiena contro il muro. E a quel contatto, Ermal, aveva capito che niente sarebbe potuto tornare come prima. 

It's too loud to hear the sound

Non era il Fabrizio di cui si era innamorato. Non era il Fabrizio gentile che aveva imparato ad amare. Non era più lui. Al suo posto c'era un fantasma, una larva che strisciava senza mai trovare la forza di alzarsi. E gli faceva paura

But it's too late to turn back now

Vattene Fabrizio. Due parole che valevano una vita intera. Due parole che avrebbero cambiato il destino di entrambi. Non era più il bambino spaventato di Fier, ora era un uomo. E no, non si sarebbe lasciato uccidere di nuovo. Questa volta, avrebbe preso in mano le redini della sua vita. E se questo voleva dire allontanarsi da Fabrizio, l'avrebbe fatto. Nonostante facesse un male cane

[MetaMoro] songficDove le storie prendono vita. Scoprilo ora