Resti come queste nuvole
Senza peso, te ne vaiErmal se n'era andato. Se n'era andato in una giornata d'autunno, dove le foglie tinte di giallo riempiono le strade e il vento, ancora tiepido, le muove in un turbinio sconnesso. Se n'era andato, sì, era volato via come una bolla, ma aveva lasciato dietro di sé una scia di ricordi e parole non dette che ancora aleggiavano nell'aria
Ed io non riesco più ad illudere
Il tuo volto, ciò che sento
Che non seiFabrizio si era nascosto dietro ad una maschera di indifferenza. Ermal l'aveva lasciato? Chissene frega. Si sarebbe fatto una nuova vita, sarebbe andato avanti e l'avrebbe dimenticato. Non avrebbe pianto, non l'avrebbe rimpianto. Non avrebbe guardato indietro con nostalgia. Era solo il normale corso della vita: le cose iniziano e finiscono. Perché stupirsene? Ma se la facciata era intonsa, l'interno era in rovina. Era niente più che un'illusione
E ogni ferita dentro lascia il segno
Come le frasi che mi tengo quando te ne vaiEra lacerato. La sua carne era stata strappata a vivo, il cuore gli era stato reciso. Dentro era solo sangue, lividi e urla. Ma fuori, fuori era il Fabrizio di sempre. Con qualche ruga in più. Con le occhiaie più marcate. Ma era lui, lo stesso. Con il silenzio, nella sua mente rimbombavano le frasi che in quei mesi si erano dedicati. Frasi di film, di libri letti insieme abbracciati davanti al camino, canzoni sussurrate a fil di voce, con una chitarra pizzicata con dolcezza. Ed ora che tutto questo era finito, ne era rimasto solo l'eco
E sento forte dentro questo inverno
Ed ogni giorno mi prometto che non torneràEd ora che l'inverno stava imbiancando le strade, anche il suo cuore sembrava ricoperto da uno strato di ghiaccio. Freddo, insensibile, immobile. Pulsava appena, quasi impercettibilmente. Un ritmo leggero, costante, maledettamente vivo. E ogni mattina, al risveglio, si giurava che avrebbe smesso di aspettarlo. No, non sarebbe tornato. No, lui non avrebbe sperato di rivederlo entrare dalla porta ogni qualvolta sentiva un rumore. Non sarebbe tornato da lui, non sarebbe tornato e basta
Ma non è facile, neanche le nuvole
Hanno tenuto il peso dei pensieriDimenticarlo sarebbe stato facile. Si sarebbe innamorato di nuovo, un giorno, e allora lì sì che si sarebbe preso la sua rivincita. Glielo avrebbe sbattuto in faccia quanto era felice senza di lui. Ma era così difficile. In ogni persona che conosceva ricercava un minimo particolare che gli ricordasse l'albanese. Che fosse il modo in cui arricciava il naso quando rideva, il luccichio che aveva negli occhi quando parlava della musica, che fosse qualsiasi minima cosa, lui l'avrebbe cercata in qualcun altro. Ma nessuno era in grado di ricoprire quel ruolo, spettava solo ad Ermal. Ma Ermal non c'era più
Qui piove da ieri
Ora, maiAnche il cielo pareva in armonia con la sua anima. Pioveva. Una pioggia gelida, ma non abbastanza fredda per diventare neve. Un po' come lui: sempre vicino al traguardo, ma mai abbastanza. Mai abbastanza presente, mai abbastanza vicino, mai abbastanza paziente
Non può essere abitudine
Non lo sono stato maiSpesso gli capitava di ripensare ai momenti passati insieme, alla quotidianità che avevano condiviso. Lui, un uomo sempre in movimento, aveva trovato la sua stabilità in due braccia esili e capelli disordinati. Lui, che l'abitudine nemmeno sapeva dove stesse di casa, si nutriva di quei momenti assieme come se ne andasse della sua vita. Il buongiorno biascicato tra uno sbadiglio e un caffè, l'addormentarsi abbracciati. Una routine che ora era andata persa
E mentre tutto adesso è inutile
Mi rivesto, non ci penso
Vado viaOra, però, la realtà era un'altra. Passava di letto in letto, di braccia in braccia. Non si preoccupava di niente, di nessuno. Non cercava l'affetto che ormai aveva perso, cercava di tenersi occupato. Si rivestiva e se ne andava. Non un saluto, non una promessa. Niente di niente. Solo sesso
Perché ciò che ho sempre saputo
È che il tuo silenzio parlava da séAvrebbe dovuto capirlo. Avrebbe dovuto interpretare i suoi silenzi. Se non era la bocca a parlare, erano gli occhi. E se quelli prima erano luminosi e pieni d'amore, ora erano vuoti e tristi. Non c'era più nulla di quello che c'era all'inizio. Era stato stupido a non accorgersene
E perdere ciò che ho voluto
Non è così semplice per meRinunciare alla cosa più bella successagli negli ultimi anni era stato un duro colpo. Aveva già perso una compagna e c'era voluto tanto tempo per ricominciare ad amare. Ed ora che credeva di aver trovato la stabilità, ancora una volta gli era stata strappata di mano. E se fosse lui, il problema? Se davvero non fosse in grado di mettere gli altri al primo posto?
Qui piove da ieri
Ora, maiMa fuori continuava a piovere e dentro non cambiava nulla. Ora piove, e non smetterà mai
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[MetaMoro] songfic
Hayran KurguNon credo ci sia bisogno di una descrizione, il titolo dice già tutto. Perciò salve, benvenuti in questa raccolta di songfic incentrate sui MetaMoro. Ne avevamo bisogno? No. Le scrivo comunque? Sì