Tempesta.

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* Le sue cosce. la corrente che gli risale la spina dorsale. La carta sottile delle palpebre. L'odore di capelli dei capelli. L'assurda, ebete, insensata, idiota, perfetta semplicità dell'incastro.*

Aimee Bender.

L'avevo vista subito e mi si era rimescolato il sangue nelle vene, e dopo che quell'imbecille le aveva messo le mani addosso non ci vedi più dalla rabbia, come un toro che vede il drappo rosso mi sono alzato facendo un cenno con la testa ai miei uomini; non mi sarei sporcato le mani con un mezzo uomo. E lei era lì che mi fissava e io già con la testa la scopava in tutti i modi possibili ed immaginabili.
L' afferrai portandola nel mio ufficio senza spiegazioni e dopo aver chiuso la porta mi sentivo un'animale in gabbia con la sua preda. Bella era bella e non so cosa mi abbia spinto a baciarla, io che non baciavo mai nessuna io che evitato un contatto così intimo. Mi sono avventato su di lei come un assetato in cerca di acqua e cazzo le sue labbra il suo profumo di vaniglia e cioccolato mi hanno stordito. E ne volevo sempre di più, sentire la sua pelle sotto le dita il suo fiato mescolato al mio mi hanno drogato peggio della coca peggio di un whisky pregiato. Il gemito che le uscì dalla bocca così succulenta fece rizzare il mio cazzo, che voleva affondare nella sua carne.

Dovevo fermarmi dovevo mettere un freno alla mia libidine prima di fare una cazzata.

Staccandomi da lei ci siamo guardati negli occhi con il fiatone le sue piccole mani che stringevano la mia camicia il suo calore che mi avvolgeva e la sentivo bollente la sentivo affamata come me.

"Credo che dovresti andare penso che la tua amica ti stia cercando" tagliai corto girandomi di spalle per non farle vedere la mia protuberanza che spingeva nei pantaloni.

Era imbarazzata rossa in viso ne parlava ne si muoveva e se non l'avesse fatto l'avrei spogliata lì su due piedi senza pensarci due volte.

"Tyana non dovresti più venire in questo club o girare così mezza nuda, attiri gli uomini e poi hai visto che succede" dico fuori di me stringendo i pugno fino a sentire le unghie nella carne.
"Tu non mi dici come vestirmi e ne tanto meno dove andare "ribatte arrabbiata ma con fermezza; nella sua voce non c'è tentennamento non c'è emozione e questo mi spiazza. Mi giro piegando di lato la testa studiandola" la prossima volta se qualcuno ti metterà le mani addosso non ci sarò io ne i miei uomini" lei non batte ciglio assottiglia lo sguardo" perché Diego" chiede e se bene io sappia a cosa si riferisca faccio il vago"perche' cosa" mi siedo dietro la scrivania congiungendo le mani sotto il viso "lo sai non giocare con me Diego" scuoto la testa è sorrido "mh perché mi andava perché sei bella perché mi piace scopare" e il rossore le colora la pelle arrivando tra i seni, le mie parole la fanno sobbalzare sul posto "sei un maiale" sospiro "be prima non mi sembrava la pensassi così, anzi credo che se mettessi una mano tra le tue cosce ti troverei bagnata" lei sbianca arretrando fino a sbattere le spalle al muro. Ed è come un silenzioso invito, mi alzo e con passo felpato mi avvicino e sento il suo respiro accelerare il suo seno che va su e giù e gli occhi sono due pozzi verde smeraldo, mi struscio facendole sentire il cazzo sulla pancia eh si lei è piccolina la mia altezza la sovrasta e la torturo, lo sento che si trattiene "dovresti smetterla io non sono una delle tue bamboline"dice girando il viso per fissare un punto immaginario pur di non guardare me; e questo mi da agio di passare la bocca sulla mascella ispirando il suo profumo scendendo verso la clavicola passando la lingua che bagna la sua pelle soffiando e vedendo l'effetto che le mie carezze fanno alla sua pelle. "piccola nanerottola sei tu che giochi con il fuoco, sei qui con me e il tuo corpo non si nega alle mie attenzioni" mi fermo e le afferro il mento "perciò se non vuoi che ti scopi qui ora appoggiata a questa porta dovresti andare via" e lo vedo il suo sguardo di sfida la sua rabbia che piano piano si fa strada dentro di lei. "Se non vuoi perdere i tuoi adorati gioielli e meglio che la smetti e ti allontani" mi tiene testa e la cosa mi eccita ma non si muove e allora le do prova di ciò che le ho detto prima, le afferro una coscia facendo alzare il vestito infilando la mano che sale verso il suo inguine: e lo sento l'odore della sua eccitazione lo sento nell'aria che ci avvolge e lo sento sulle dita caldo viscido bollente che mi fa sentire dolore al membro marmoreo che chiede pietà. Si dimena sgrana gli occhi si morde le labbra e io le tocco la figa umida lentamente le dita sfiorano ma non affondano toccano ma non soddisfano. Sospira geme ed è una corda tesa che aspetta solo di essere sfiorata sagiata. E quel sospiro che le esce dal profondo della gola mi manda in tilt il cervello, ma fermo la mano lascio la presa aprendo la porta "Via ora e non farti trovare sul mio cammino. Perché se così fosse la prossima volta ti scopero' fino ad aprirti in due'' mi guarda spaesata si volta e fugge via imprecando parole sconcluse, afferro solo un" vaffanculo Barraco" e io rido facendole sentire tutto il divertimento che le sue parole provocano.

Devo stare lontano da quella nanetta, prima che mi fotta il cervello.

Bene bene,
Ora cosa succederà,
Tya starà lontana da Diego?

Vi è piaciuto il capitolo?

A me ha emozionato molto

E poi lui ehmmm..

XoxoS.

Veleno dentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora