No One Knows

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«It's not like I'm falling in love I just want you
to do me no good, and you look like you could»
Arctic Monkeys - No 1 Party Anthem


•••

      Nat è sempre stata così carina, con te. Persino in momenti in cui non te lo sei meritato per niente, Tony. Continua ad esserlo, anche ora che sei quasi più umano, più vulnerabile e forse è questo il motivo per cui ogni venerdì sera viene a trovarti, e ti ascolta, lascia che ogni tua preoccupazione esca fuori; o almeno lo farebbe, se tu glielo concedessi. Invece niente. Rimani in silenzio, guardi il bicchiere di whisky che lei ti riempie e non lo bevi nemmeno. Hai perso ogni voglia di discutere, di parlare. Hai perso persino la voglia di fingerti l'uomo sicuro e spavaldo che credevi di essere ma sai anche che dietro a quel silenzio c'è molto di più.

«Continuerò a venire, ogni volta che potrò. Prima o poi dovrai dirmi che cosa ti passa per la testa», ti dice lei, quando infine si alza dal divano sul quale vi siete seduti e decide di andar via e tu ne sei sollevato. Non vuoi nessuno per casa, non vuoi nessuno che ti ronzi intorno. Vuoi stare in pace e tranquillo.

«Non mi passa niente per la testa e vorrei che tu, Bruce, Thor e chiunque altro la smetteste di pretendere che abbia davvero qualcosa da dire.»

«Tutti hanno qualcosa da dire, Tony. Persino tu; soprattutto tu», ribatte lei e tu serri la bocca, reprimi un sospiro e guardi altrove. Fa male sentirti così. Sembra che tutto per te sia andato peggio che per chiunque altro e ti fa una rabbia pensarti così vittima, così preso dall'idea che in realtà sei solo un ragazzino viziato incapace di immedesimarsi. Hai la sensazione di non essere mai cresciuto.

«Non è il momento di dire niente, Nat. Ho perso tutto. Pepper, la dignità, la voglia di combattere. Non ho più un solo motivo che mi faccia andare avanti», dici e ti senti così maledettamente esposto che ora rimpiangi il non aver bevuto quel bicchiere di whisky. Ti giri, quasi a cercarlo, quasi a volerlo recuperare ma cambi idea e torni a guardare Nat che ha le iridi celesti puntate su di te e sai che vorrebbe dire altro, vorrebbe rassicurarti ma è di te che si sta parlando e tu... tu certe cose non le sopporti proprio.

«Non è stata colpa tua», risponde lei, dopo un lunghissimo momento di silenzio dove le uniche parole che ha trovato sono solo quelle. Ti senti quasi deluso, avresti voluto sentirle dire molto più di quella frase fatta.

«E' stata colpa di tutti noi, ma tu...» ti blocchi, le punti un dito addosso. Hai il magone ma non sei nemmeno capace di piangere e, stringendo gli occhi, senti che presto ti scoppierà un gran bel mal di testa, «avresti dovuto sentirlo, Nat. Avresti dovuto sentirlo mentre... cercava aiuto da me e io non ho potuto fare niente», concludi, con un filo di voce e sai che lei vorrebbe abbracciarti, perché infine qualcosa l'hai detta ma non vuoi né il contatto fisico di nessuno né tantomeno parole di conforto. Sei troppo confuso, per capirci qualcosa e l'unica cosa che riesci a fare è incrociare le braccia al petto per chiuderti ancora dentro la tua corazza immaginaria.

«Tony, sarebbe morto comunque. In camera sua, a scuola, probabilmente mentre sventava una rapina. Non puoi sapere dove, ma sarebbe sparito, in ogni caso e se non fosse accaduto davanti ai tuoi occhi sarebbe stato di sicuro meglio di così», ti dice lei, in un tentativo di farti vedere la cosa di fronte ad una prospettiva più razionale, come se sapere che Peter sarebbe morto comunque possa confortarti e invece è quasi peggio, se lo si pensa in quel modo.

«In che modo sarebbe potuto essere meglio?» chiedi, retorico, esibendoti in una risata senza entusiasmo e ti odi ancora di più per non essere in grado di capire le persone, di legare quell'empatia al tuo essere perché sei incapace di palesare nient'altro che la tua odiosissima arroganza.

Tales About a SpiderKid and an Iron Guy - Starker [ Tony X Peter ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora