Capitolo 20

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È trascorso circa un mese e mezzo dal giorno in cui ho girato il video con Riccardo e, come promesso, non è stato ancora pubblicato. Da allora non ci siamo più sentiti, tranne qualche messaggio veloce su Instagram in risposta a qualche storia. Ci sono rimasta un po' male, ma per salvaguardare la mia relazione con Mike, devo stare il più lontana possibile da Riccardo. Mike non mi ha chiesto nulla del video, tanto meno dell'artista per cui ho lavorato. Non mi ha chiesto della data d'uscita e nulla che possa riguardare il mio lavoro. È troppo concentrato a fare il suo di lavoro per pensare anche al mio. Le cose tra di noi sono migliorate e doveva essere così per forza. Ormai mancano solo poco meno di 24 ore al matrimonio e dovevamo per forza trovare un punto d'incontro. Se solo sapesse quello che è accaduto a Milano un mese e mezzo fa. È da circa una settimana che sono ritornata a Milano, a casa mia, per gli ultimi preparativi, mentre Mike è in un albergo, in centro, insieme alla sua di famiglia, accorsa qui per le nozze. Lo stesso albergo in cui stanno alloggiando tutti i nostri parenti e amici in attesa del grande giorno. Con me, oltre ai miei genitori e a mia sorella Giada, c'è Federica, la mia ombra. Lei che ha assistito a tutto ciò che è successo in occasione del video, lei che per tutto il viaggio di ritorno da Milano a Roma mi ha implorato di lasciare Mike e tornare con Riccardo, lei che ancora adesso prova a farmi cambiare idea.
'Sei proprio sicura di quello che stai per fare?' mi chiede per l'ennesima volta mentre sto mettendo in ordine la mia camera per renderla presentabile per domani.
'Fede, basta, è la millionesima volta che me lo chiedi. Non posso più tornare indietro' rispondo cercando di mettere fine alla discussione.
'Hai ancora...' - si ferma per guardare l'orologio - '12 ore per cambiare idea'
'E tu hai ancora 12 ore per cercare di tacere e di non farmi pentire di averti scelta come testimone di nozze' sorrido e lei scoppia a ridere insieme a me.

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Manca sempre meno ed io non riesco a chiudere occhio, non so se per l'ansia o perché Federica mi ha messo ulteriori dubbi. Sono passate circa due ore dalla nostra chiacchierata in camera mia, ma io non faccio altro che pensare a ciò che mi ha detto, al fatto che ho ancora la possibilità di tirarmi indietro e di correre tra le braccia di Riccardo. Lei dorme beatamente nel letto accanto al mio, io continuo a rigirarmi senza trovare pace. Mi alzo e mi dirigo in camera di mia madre per cercare una tachipirina che mi allevi il mal di testa. Apro il comodino accanto al suo lato del letto e, oltre allo scatolo del medicinale, vedo una pila di buste per lettere tenute insieme da una molla. Presa dalla curiosità le prendo e insieme alla pillola mi dirigo in cucina.
Tolgo la molla e prendo la prima busta. Noto che sono già tutte aperte e che risalgono a circa due anni fa, inoltre, sono tutte in ordine di data. Estraggo il foglio dall'interno della busta e comincio a leggere:
'Amore mio, non mi rispondi a telefono, tanto meno ai messaggi. Non so come rintracciarti e l'unico metodo, credo, possa essere questo. So bene che quando stai male ti rifugi a casa di tua madre. Ho bisogno di spiegarti tutto ciò che hai visto. Io, Ella, il video e quello che ti sei ritrovata davanti agli occhi quando sei entrata in quella camera...'
Sono incredula mentre leggo quelle parole, questa lettera non è mai passata dalle mie mani, questa come tutte le altre che sono qui e saranno circa trenta, se non di più. La mia mente comincia ad elaborare migliaia di pensieri e comincio a chiedermi perché queste lettere scritte da Riccardo non sono mai arrivate a me. Le apro tutte, una alla volta, e le leggo, mentre le lacrime mi scorrono lente sul viso. Ed io che avevo pensato che Riccardo mi avesse ignorata, lui mi ha cercata in tutti i modi possibili, ma qualcuno ci ha messo i bastoni fra le ruote. Sono lettere costanti, Riccardo mi ha aggiornata di tutto ciò che stava facendo, dei suoi progetti, di quanto gli mancassi.
L'ultima lettera risale a circa due mesi dopo l'inizio della mia storia con Mike. Riccardo mi ha scritto per più di un anno ed io non sono mai venuta a saperlo.
'È l'ultima volta che ti scrivo. Mi sono reso conto che non vuoi più avere a che fare con me, ma sappi che ti amo e che ti amerò sempre con tutto me stesso. Ti lascio vivere la tua vita, ma voglio che tu legga questa canzone che ho scritto pensando a te, a noi'
Nella stessa busta dell'ultima lettera c'è il testo di una canzone che adesso conosco per averla ascoltata al suo concerto e a colpirmi è sempre la stessa frase 'finché io e te abbiamo noi, il resto è solo rumore di fondo'.
Piango, come non ho mai fatto in vita mia. Piango perché se quelle lettere erano nel comodino di mia madre, è stata lei a tenermi lontana da Riccardo. Piango perché adesso starei per sposare lui se solo una di queste lettere sarebbe capitata tra le mie mani e, invece no.
'Isa che succede?' domanda mia madre facendomi sussultare.
'Succede che mi sono sempre fidata di te e invece sei stata proprio tu a deludermi. Perché me le hai nascoste?' chiedo urlando mentre continuo a piangere.
Mia mamma si pietrifica e non emette un suono. Non si aspettava le trovassi, me le avrebbe nascoste per sempre, ma il castello che si era costruita, è crollato in un secondo.
'Non volevo farti stare male di nuovo. Non volevo che ti facesse soffrire di nuovo. Poi hai trovato Mike e...'
'Mamma tu le hai lette, tu conosci tutta la verità su quella maledetta storia e me l'hai tenuta nascosta' le rispondo battendo tutte le lettere sul tavolo, prima di alzarmi e lasciarla lì impalata, senza la possibilità di replicare.
Corro nella mia camera e velocemente indosso un vestitino lungo fin sopra il ginocchio. Prendo il cellulare e incrocio gli occhi di Federica che si sarà svegliata per le urla.
'Dove vai?' domanda ancora mezza addormentata
'Hai ragione tu, posso ancora tornare indietro' rispondo mostrandole il mio miglior sorriso dopo averle lasciato un tenero bacio sulla guancia.

Se parlassero di noi ||Riccardo Marcuzzo||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora