capitolo 8

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Giulio ed io siamo stesi su un prato pieno di fuori blu e gialli.

<<Giulio, che stai facendo?>> gli urlo ridendo, quando vedo il mio migliore amico intento a cercare di far rimanere in equilibrio una montagna di petali sul suo naso.

Lui, in tutta risposta, se li toglie bruscamente e si gira dal lato opposto al mio.

Sempre il solito permaloso.

<<Oh, andiamo, non volevo offenderti! ma eri proprio buffo!>> tento di rimediare, ma senza successo.

Vedendo che non si degnava di rivolgermi la parola, mi alzo e, girandogli attorno, mi posiziono davanti a... Gabriel? E tu da dove sei uscito?

<<Se fossi in te, gli farei sapere una volta per tutte la verità. Le bugie hanno sempre vita corta, ricordi?>>

Cavolo, quindi anche lui sa del mio segreto? Ma come ha fatto? No, non è possibile, Non ne ho fatto parola con nessuno. Gli unici a saperlo siamo io e mia cugina, oltre che lo stesso Claudio.

Oh, che stupida sono stata, quel giorno.

Che stupidi sono stati i miei genitori, a farmi cadere in quel baratro senza fine, pieno di dolore e sofferenza.

Che stupida è stata mia cugina Serena a guardarmi, quel pomeriggio di mezza estate. E che stupida sono stata io a non controllarmi.

<<SVEGLIATI, STUPIDA PULCE!>>

Oh, quindi era solo un sogno, per fortuna.

<<HO DETTO DI SVEGLIARTI, MA SARAI STUPIDA?!>>

Mi alzo di soprassalto e, con il sonno che ancora mi accompagna, mi rivolgo a quel fastidioso individuo.

<<Io, stupida?! Ma ti pare questo il modo di svegliare le persone?! E poi, che bisogno c'era di fare così?!?>>

Lo vedo alzare gli occhi al cielo, prima di dire: <<Oggi è lunedì, siamo in ritardo per la scuola, e dobbiamo muoverci se vogliamo arrivare lì almeno per la seconda ora!>>

Cavolo, la mia sveglia!

<<Mannaggia niente! Ecco, vedi, tutta colpa tua e delle tue stupide mani! Ti ricordo che se solo ti fossi fermato prima di sbattere quello stupidissimo martello sulla mia sveglia, io ora sarei già bella e pronta!>> rispondo infastidita.

<<Non penso che tu possa risultare bella neanche dopo 15 ore passate dalla migliore curapiedi e curamani del mondo, o almeno penso che si chiami così... Ora, non fare la bambina e sbrigati, piuttosto. Tra 10 minuti fatti trovare davanti casa, ti do un passaggio.>>

E, detto questo, con la sua solita grazia di un elefante fa sbattere la porta della mia camera e se ne va.

Io prima o poi lo uccido.

Meglio prima che poi.

***

Arrivati a scuola, scendo immediatamente dall'auto di questo ipocrita e mi avvicino rapidamente all'entrata, cercando con gli occhi il mio migliore amico.

Oh, ma andiamo, Giulio! Dove cavolo sei finito?! Per una volta che ti cerco!

Ma dico io, un amico normale, solo uno, non potevo averlo? Eh? Chiedo molto, vero?

Non capisco nemmeno il perché di questa sua collera nei miei confronti.

Per cosa, poi? Per non avergli fatto leggere uno stupido messaggio? Ma siamo impazziti?

Abbiamo 17 anni, siamo maturi ormai, o almeno così dovremmo essere; invece, mi pare di parlare con un bambino di 5 anni che non è riuscito ad accendere in tempo la televisione per vedere il suo cartone animato preferito.

Non capisce che sto male senza di lui? Mi sento incompleta senza il mio migliore amico e non voglio perderlo, non per questo. Non senza prima avergli detto la verità.

Persa nei miei pensieri, non mi rendo nemmeno conto che qualcuno mi sia appena finito a dosso.

<<OH CAVOLO, PICCOLA STUPIDA, GUARDA DOVE VAI!>>

Ma perché deve avere una voce così acuta e fastidiosa? Certo che Madre Natura a volte è proprio crudele. Nemmeno un cervello le ha donato...

<<Ti prego, Lolly, sei stata tu a spingermi! Per una volta, potresti evitare di guardarti le unghie e pensare a dove metti i piedi? Troppo faticoso per una come te, eh?>>

<<Senti, non provare a parlarmi più così, altrimenti io... oh, ma ciao Gabriel!>>

Non riesco nemmeno a commentare questa scena. Un po' di ritegno, mamma mia. Che diamine.

<<Oh, ehm, ciao. E ciao anche a te, Bella!>> dice il nuovo arrivato, spostando completamente la sua attenzione su di me.

<<Ehi>> mi limito a dire.

Per chi se lo sta chiedendo, si, non sono molto brava a relazionarmi.

<<Ti va se usciamo insieme, dopo scuola?>> gli domanda la gatta morta, toccandogli il braccio e spostando il suo peso su di esso, in modo da catturare l'attenzione di Gabriel.

<<Oh, no, ho di meglio da fare questo pomeriggio, scusa.>> le dice, scrollandosela di dosso e facendomi l'occhiolino.

Okay, la situazione sta completamente degenerando. È meglio che vada.

Coraggiosa come un cerbiatto indifeso, complimenti.

Tu sta' zitta, siamo la stessa persona, non so quanto ti convenga offendermi.

<<Ragazzi, io vado. ciao Gabriel, e ciao anche a te>> dico, guardando Lolly che, in risposta, mi guarda con astio, senza rispondermi

Ma perché ti ostini a salutarla?

Salutare è buona educazione, non mi abbasserò mai al suo livello. Se lei non è stata cresciuta con gli stessi princìpi, non sarò di certo io a criticarla.

<<Già, sarà meglio che tu te ne vada. Lasciaci soli, sei di troppo.>> dice lei con la sua voce odiosa.

Evito di risponderle e, proprio mentre suona la campanella, mi dirigo in classe. Non voglio passare nemmeno un secondo di più con quest'oca spennata.

Di Giulio ancora nessuna traccia. Diamine, la nostra amicizia non può finire così.

Mentre poso distrattamente le mie cose sul banco dell'aula in cui avrò la prima lezione della giornata, mi arriva un messaggio.

"Bimba, buongiorno. Spero che la tua giornata possa essere gioiosa e divertente. O forse no..."

Cavolo, ma che vuole questo?

Non ho nemmeno il tempo di formulare un'ipotesi attendibile che una voce fa irruzione prepotentemente nella "quiete" (per così dire) della classe.

<<Buongiorno ragazzi!>> dice la prof di inglese.

Ma perché si ostina a mettere quel dannato ombretto viola? È a dir poco osceno.

<<Buongiorno prof>> rispondiamo in coro, ormai tutti ai nostri posti.

E che l'Inferno abbia inizio.

spazio autrice
Ciao ragazzi, come va?
Scusate per il ritardo dell'aggiornamento, ma ho avuto molte cose da fare in questi giorni e poco tempo libero.
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate del libro e di tutti i personaggi.
Al prossimo capitolo,

Roby♡

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