<<And now your song is on repeat, and I'm dancing on to you heartbeat...>>
Ed eccomi qui, nel mio posto preferito, in piedi, davanti ad un microfono con una luce led blu al suo interno, che indica che sta registrando.
Ho sempre amato la musica, sin da piccola. È come se mi potesse trasportare in un mondo tutto mio, senza avere il bisogno di pensare agli altri. Inoltre, mi permette di esprimermi senza l'uso delle parole, e per me questo è molto importante.
Ricordo che ho sempre avuto un debole: esprimere le mie emozioni, soprattutto attraverso le parole. So usare bene le parole, me lo hanno sempre detto: so far commuovere, intristire o gioire qualcuno solamente scrivendo 5 righe, ma parlare davanti a tutti, cercando di far capire che cosa provo, mi è stato sempre molto difficile.
Quindi, negli anni, ho trovato una soluzione: la musica. Da quando avevo 2 anni, mia madre mi raccontava che adoravo sentire la musica.
Ero una bambina molto capricciosa, ma bastava una canzone per farmi smettere di lamentare e farmi tornare il sorriso sulle labbra.
Amavo ballare: ballavo sempre e ovunque, poco importava quello che pensava o diceva la gente. Ho anche fatto un corso di danza, ed ero brava.
Tutti non perdevano occasione per farmi i complimenti, ed io ne ero felice.
In quel periodo, però, i miei genitori cominciarono ad avere problemi. Non gioivano più, non ridevano insieme e non ballavano con me.
Pian piano, anche la danza perse un senso, ma la musica... quella rimase.
Nel primi tempi di divorzio dei miei, l'unica cosa che riuscivo a fare era cantare. Solo il canto riusciva a tirarmi su di morale, e da allora non ho mai smesso.
<<Bene Valentina, perfetta. ritorna quando vuoi!>>
<<Ciao Sasà, non tarderò a tornare!>>
E lo saluto con un caldo abbraccio. Lo conosco da quando avevo 3 anni, l'ho visto creare questo studio da solo, senza l'aiuto di nessuno. e ora, mi ritrovo a venire quasi tutti i giorni in questo posto magico...
Esco, e faccio un grande respiro.
Smog, gas delle auto, mischiato all'odore della pioggia. quanto la odio. I miei genitori si separarono quando avevo 7 anni e, in quel giorno, ricordo che pioveva a dirotto. Pioggia, vento, gocce che si mischiavano alle mie lacrime di tristezza e disperazione.Il divorzio dei miei fu per me un duro colpo e, da allora, pur se avessi solo quella giovane età, mi ritrovai a pensare che l'amore fosse solo una gran presa in giro. Un sentimento di inganno, che dura, se siamo fortunati, solo qualche anno.
Mi ripromisi di non innamorarmi di nessuno e di non abbassare mai la guardia, in modo da evitare una delusione e un dolore così grandi come quello dei miei genitori.
Quando si separarono, io rimasi con mia madre, e di mio padre non seppi più nulla. Ora, verso di lui provo solo rabbia.
Con quale coraggio ha deciso di abbandonare sua figlia? Una piccola bambina, che non aveva la minima idea di che cosa il mondo le preservasse per il futuro. Una bambina ingenua, che amava suo padre con tutto il cuore: lo consideravo un eroe, il MIO eroe, ma evidentemente mi sbagliavo.
Il rumore assordante di un clacson mi risveglia dai miei pensieri: ed eccolo lì, il mio salvatore.
<<Ehi piccola! vieni a casa?>>
<<Arrivo!>>
E, come sempre, mi ritrovo in macchina del mio migliore amico, aspettando di arrivare a casa sua. Abita da solo, dalla morte della madre. C'era molto legato, e così decise di vendere la casa in cui abitavano prima del trasferimento: non avrebbe sopportato l'idea di rimanere in uno spazio che gli ricordava sempre e solo i ricordi di quando era piccolo, non sarebbe riuscito ad andare avanti, o almeno così mi disse quando gli chiesi il perché della sua scelta.
<<Da dove vieni??>>
<<Secondo te? Da Sasà, ho registrato un'altra cover.>>
<<Quanto vorrei essere intonato anche io...>>
<<Già, ma purtroppo nessuno può avere tutto. Tu hai cervello e fisico, io ho la voce. Direi che siamo pari, no?>> borbotta qualcosa che non capisco, e poi gli chiedo: <<Tu invece? Da dove vieni?>>
<<Sono andato in palestra...>>
"Ovvio", penso tra me e me.
<<Siamo arrivati, piccola. Scendi.>>
<<Agli ordini, capo!>> gli dico, in tono scherzoso. Lui mi fa una smorfia buffa, io rido e subito mi segue a ruota.
Una volta fuori dall'auto, mi sorpassa e si dirige verso la serratura della porta. In un gesto fulmineo la apre, ancora mi devo abituare alla nostra diversità.
<<Ma come cavolo fai?! Io, minimo minimo, ci metto 7 minuti!>>
<<Eheheh>>, la sua risposta.
Gli è sempre piaciuto sapere di essere più bravo di me in qualcosa.
<<Voglio giocare alla Play!>>
<<Ti ricordo che è mia.>> mi risponde, cercando di fare il finto autoritario. Continua: <<E poi dovremmo studiare per la verifica di domani...>>
Comincio a fare gli occhioni dolci e a sporgere il labbro inferiore in fuori...
<<Oh ma andiamo! giochi sporco! E vabene, ma solo una partita!>>
<<Yeeei!!>> e mi precipito di corsa sul divano. Dopo aver vinto 7-5, ci dirigiamo in camera sua.
<<E su, non fare l'imbronciatoo!>> gli dico.
<<Non puoi vincere sempre tu!!>> mi dice, come farebbe un bambino di 5 anni.
<<Oh vabene, scusami Giulio junior, la prossima volta di faccio vincere, e ti metto anche un lecca-lecca vicino al biberon... d'accordo?>> lo prendo in giro, e lui mi fa una linguaccia.
Passiamo il resto della giornata a studiare, con una pausa ogni 15 minuti.
Il pomeriggio passa in fretta, quindi, alle 19:40, mi accompagna a casa...
Entro e mi faccio una doccia calda...
ripenso a quello che è successo oggi, cantando tutte le canzoni della mia playlist.È mia abitudine pensare alle cose successe durante la giornata nei momenti di noia, tra i quali la doccia o il bagno, e nel frattempo cantare.
Si, sono strana.
Alle 20:50 esco dalla doccia e vado a mettermi il pigiama, poi sento mia madre chiamarmi:
<<A MANGIAAAAARE!>>
<<Arrivo!>> le urlo in risposta.
Vado in cucina e lascio il cellulare in camera.
Quando ritorno, trovo un messaggio da un numero sconosciuto...
"Ciao Bimba, sarò il tuo nuovo incubo..."
spazio autrice
Eccoci con un nuovo capitolo!
Che ne pensate? Vi sta piacendo la storia?
Come sempre, vi invito a votare, a commentare e a condividere, in modo da far allargare sempre di più la nostra famiglia.
Mi piacerebbe sapere che ne pensate dei vari personaggi... per il momento, di Giulio e Valentina che mi dite?
Fatemi sapere tutto nei commenti!
Al prossimo capitolo.🖤Roby♡
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Un Motivo In Più Per Sorridere
RomanceValentina, la solita ragazza bella dentro e fuori, amante della musica e con un po' di difficoltà a relazionarsi, vive con un segreto sulle spalle che non può rivelare a nessuno, ma ogni giorno cerca di dimenticarlo. Il suo migliore amico Giulio, ra...