-Capitolo otto-

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"I-io..."

"Sputa il rospo, Midoriya!" disse Kirishima voltandosi per non guardarlo negli occhi.

Izuku non si aspettava un tono del genere da parte del rosso.

"Volevo scusarmi con Bakugou appena si fosse sentito bene, ma..." il verde si interruppe un'altra volta.

"MA COSA? MIDORIYA PARLA COS'ALTRO VUOI?" si girò nuovamente verso il verde. Adesso era davvero arrabbiato. 

"Niente, niente..." disse abbassando lo sguardo e iniziando a tremare.

Eijiro si alzò e andò verso la direzione il compagno di classe. Arrivatogli davanti lo prese per le spalle.

"Mi dispiace di urlato. Non volevo" disse con voce strozzata Kirishima.

"No, è colpa mia. Non dovevo provare un calcio in aria. Capisco che tu sia arrabbiato con me, inso-"

"Dille a Bakugou queste cose" inaspettatamente il rosso abbracciò il compagno di classe.

Midoryia non capì il gesto dell'amico e con un po' di timore ricambiò l'abbraccio.

"Kirishima" Deku sentì delle gocce bagnarli la giacca.

"Starà meglio vero?"

"C-certo, Kacchan è una testa dura"

"Se ti sentisse adesso ti ucciderebbe" rise amaramente il rosso stringendo ancora di più l'abbraccio.

"Sì, m-mi spaccherebbe tutte le ossa. Ma tranquillo andrà tutto bene" detto questo si staccò dall'abbraccio per guardare il rosso direttamente negli occhi. "Calmati, Kirishima, andrà tutto bene lo conosci, ha la pellaccia dura. Adesso puoi andare a trovarlo sono le otto"

"S-sì hai ragione"

Eijiro si asciugò le lacrime con la giacca e si diresse verso l'infermeria. Ma quel giorno non gli fecero vedere Bakugou. Il biondo non era ancora guarito, nonostante le cure della vecchia infermiera. Era come un brutto sogno che si stava avverando. Solo pochi giorni, gli dissero. Vedrai che andrà meglio, gli dissero.

Non credeva a una sola parola.  Nella sua mente si faceva strada sempre più forte la paura di perdere il compagno. Per questo, ogni giorno dopo le lezione passava in infermeria per ricevere le solite notizie e tornarsene in camera poco dopo. Cos'altro poteva fare? La notte non dormiva mangiato dai sensi di colpa e l'agitazione. Si svegliava, guardava l'ora e provava a riaddormentarsi fallendo miseramente.

Così, ogni singolo giorno.

Skip time

"Buongiorno, Recovery Girl, posso vedere Bakugou Katsuki?" chiese Kirishima all'anziana signora.

"Oh, sei ancora tu" disse l'infermiera armeggiando con qualche fascicolo di chissà quale paziente. "Sono giorni che ti presenti qui alla stessa ora" notò la vecchia signora "dovresti riposare un po' sai" concluse alzandosi dalla sedia. Kirishima si guardò i piedi imbarazzato.

"Comunque, pare che il giovane Bakugou stia iniziando a riprendersi" continuò  sorridendo. "Ti avverto il ragazzo ha un leggero trauma cranico, potrebbe non ricordarsi alcune cose. Vedi di stare attento e controlla le tue emozioni"

"Certo" disse il rosso cercando di contenersi per quella stupenda notizia. Finalmente poteva vederlo.

"Vieni da questa parte" l'anziana donna lo condusse in una stanza infondo ad un lungo corridoio.

"Ripeto, potrebbe non ricordarsi alcune cose. Tu parlagli con calma" disse con un leggero sorriso rassicurante.

"Grazie" detto questo il ragazzo entrò nella stanza e chiuse la porta alle spalle.

"Ciao, Bakugou" iniziò.

"Ohi, stupido petardo rosso, puoi dire a quella vecchia megera che sto bene e voglio uscire da questa stanza?!"

"Bakugou, sai perché sei qui?" incalzò Kirishima.

"Mi hanno detto che ho sbattuto la teste per colpa di quel nerd di merda!" sbraitò l'amico toccando leggermente le bende sul capo "È fortunato che non mi ricordo come sia successo! Quando lo vedo gli faccio il culo!" disse il biondo con delle leggere scintille che gli uscivano dalle mani "Tu, invece, chi sei?"

Quella domanda fece gelare il sangue nelle vene al ragazzo dai capelli rossi che rischio quasi di perdere il suo sorriso.

"Non ti ricordi di me?" chiese con voce tremante sperando che fosse uno scherzo di cattivo gusto.

"Tsk, perché dovrei saperlo? Sei solo una stupida comparsa!"

Il cuore di Kirishima perse un battito.

"Davvero, non ti ricordi chi sono?"

"EH? SEI SORDO O COSA?!" urlò arrabbiato il biondo.

"Posso... posso spiegarti un paio di cose?" chiese Eijiro con un falso sorriso.

"Mhf, se proprio devi idiota. Parla!" grugnì l'altro.

Kirishima raccontò al compagno quello che era accaduto. Poi passò a narrare di loro due e di tutte le avventure che avevano affrontato insieme durante l'anno scolastico.

"E così la signora ci ha cacciato dal bar" concluse con un risata amara.

"Senti, apprezzo il tuo sforzo ma non riesco a ricordarmi proprio niente di quello che stai dicendo. Non so nemmeno il tuo nome" lo interruppe Katsuki.

"Oh, capisco" una crepa attraversò il cuore di Kirishima "Vuoi che ti lasci solo?" chiese sconsolato il rosso.

"Sì, chiudi la porta quando esci"

"Ciao" con l'ennesimo sorriso Eijiro salutò il compagno e si diresse verso la porta.

"Petardo, mi dispiace non ricordarmi di te" disse Katsuki guardando fuori dalla finestra. "Torna domani a raccontarmi altre cose che abbiamo fatto insieme, magari così mi torna la memoria"

"Certo" disse chiuse la porta alle sue spalle.

"Che capelli di merda" sospirò Bakugou sdraiandosi sul letto.

Cosa provo per te? -Bakushima/Kiribaku- IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora