13. Sorpresa

53 4 17
                                    

Dopo tutto il caos dei giorni precedenti, la mia vita sembra essere tornata alla normalità. Jackson di tanto in tanto si fa sentire con un messaggio, raccontandomi qualche aneddoto sul tour che tra circa una settimana lo vedrà partire per la mia amata Europa, e Sam, seppur non sia contento quando il nome della rockstar lampeggia sullo schermo del mio telefono, sembra essersene fatto una ragione. Sa che non è una minaccia per noi, anche se continua ad affermare di essere certo che il moro abbia una particolare attenzione nei miei confronti, ma almeno ha capito che, anche nel caso in cui fosse così, per me non sarebbe lo stesso.

Così la mia vita è tornata a scorrere come sempre, tra giornate noiose al lavoro, serate romantiche con Sam e pigiama party un po' particolari con Nina,che dopo avermi chiesto scusa circa dieci milioni di volte per la storia del numero, ha cominciato ad affermare di shippare me e Jackson insieme, tornando a fare allusioni sul perché Sam possa essere tanto geloso del cantante. Allusioni che ovviamente ho liquidato con un gesto della mano, e cominciando a parlare di qualcos'altro che non implicasse stupidaggini sulla mia vita sentimentale.

«Olivia?» mi richiama il mio capo, l'unica persona al mondo, a parte i miei genitori, che usa il mio nome di battesimo per rivolgersi a me. «Devo allontanarmi per qualche ora, credi di poter gestire il negozio da sola?»

Annuisco e, senza farmi vedere, mi lascio sfuggire un piccolo sbuffo. Non è la prima volta che mi chiede una cosa del genere, il che è buffo visto e considerato che, in particolar modo d'estate, passo la maggior parte del tempo da sola, tra queste quattro mura, ma annuisco, consapevole che sia esattamente ciò che si aspetta da me. Lo seguo con la coda dell'occhio mentre procede a passi decisi fuori dal negozio e quando la sua figura è ormai lontana dal mio campo visivo, mi accascio sul bancone, di fianco alla cassa, e mi prendo le guance tra le mani.
Mancano ancora diverse ore prima che il mio turno finisca e circa due mesi alle tanto agognate ferie e al solo pensiero, la mia voglia di lavorare diventa talmente flebile da trasformare i minuti in anni interi.
L'unica consolazione è la musica che sento arrivare dal pianoforte, posizionato in un angolo dall'altra parte della strada, messo a disposizione dei passanti. Una bella idea che molto spesso mi ha regalato melodie meravigliose che hanno accompagnato le mie giornate ma che altre volte, ha fatto sì che ragazzini senza il minimo senso della musica, premessero i tasti in ordine casuale, perforandomi i timpani. Per fortuna, colui che, in questo momento, sta accarezzando i tasti di quel meraviglioso strumento sembra essere particolarmente bravo ed inoltre, sta suonando una delle mie canzoni preferite, quella che ho sempre descritto come quella che sarà la canzone del mio matrimonio: I'll be di Edwin McCain.

Quella meravigliosa melodia mi risuona nelle orecchie mentre io, ancora poggiata in modo scomposto dietro al bancone, lascio che la mia espressione si trasformi da annoiata a trasognante. Ricordo ancora la prima volta che ho sentito questa canzone in uno di quelli che col tempo è diventato uno dei miei film preferiti, Cinderella Story. È stato quello che si può definire "amore a primo ascolto" e nel momento in cui le note hanno raggiunto le mie orecchie, ho immaginato il giorno del mio matrimonio, mentre raggiungevo il mio principe azzurro dalle fattezze ancora sconosciute. È stato molto prima che Sam mi confessasse i suoi sentimenti e che io mi rendessi conto dei miei, ma nonostante l'idea del matrimonio fosse astratta tanto quella di chi sarebbe stato ad attendermi all'altare, quella canzone è sembrata subito scritta per quel momento.

E ad oggi, continuo a pensarla allo stesso modo, tanto che qualche giorno fa, quando hanno passato alla televisione quel film, non ho potuto fare a meno di rivederlo e di improvvisare un karaoke durante il ballo tra Cenerentola e il suo principe. E al ricordo di quel momento, una strana consapevolezza si fa largo dentro di me. C'era una persona con la quale stavo condividendo il mio amore per quel brano, in una sfilza di messaggi di testo e vocali su Whatsapp, nei quali canticchiavo senza vergogna la melodia proveniente dalla televisione.

«Non posso crederci.» esclamo in un sussurro, allontanando il volto dalle mani e costringendo il mio corpo ad avvicinarsi all'entrata del negozio, con estrema lentezza. Una parte di me sarebbe felice di avere ragione, di aver avuto la giusta intuizione sull'identità dell'esecutore misterioso, ma l'altra sa che, se così fosse, sarebbe solo l'ennesima conferma alle paranoie, sicuramente infondate, di Sam.

Ondeggio lentamente fino all'ingresso del negozio e punto il mio sguardo verso l'origine di quella melodia che tanto amo. Ad eseguirla con maestria è un ragazzo dai capelli corvini, di cui intravedo un'inconfondibile tatuaggio a forma di balestra, sull'avambraccio scoperto dalle maniche arricciate del suo giubbotto di pelle.

Le mie labbra si schiudono prima che io riesca a comprendere davvero i loro movimenti ed un suono tanto flebile quanto potente le abbandona, librando nell'aria come un canto sopra quella melodia che le sue dita stanno suonando.
«Jackson.»

A quel suono, le dita del ragazzo a pochi metri da me si staccano con lentezza dai tasti e tutto il suo corpo si volta nella mia direzione, mostrandomi un sorriso sincero.
Indossa gli occhiali da sole, nonostante la giornata sia decisamente nuvolosa e poco soleggiata, e non fatico a capirne il motivo, lasciando che il ricordo del nostro primo incontro mi torni chiaro nella mente, facendomi sorridere di rimando.

«Ciao.» sorride ancora e solo ora noto la presenza di Harold al suo fianco, che si guarda intorno con aria seria e guardinga.

L'espressione che si staglia sul mio viso si allarga, a specchio della sua, sinceramente felice di rivederlo e, ancora una volta, le mie labbra pronunciano un suono sul quale non ho il controllo.
«Sei venuto a salvarmi dalla noia di questo lavoro ancora una volta?»

I suoi piedi fanno un passo nella mia direzione mentre le sue labbra si schiudono per rispondere alla mia domanda, «Qualcosa del genere.»

Dopo quella strana chiamata con Sam e le mie confessioni, che a mente fresca e non assonnata mi sono parse un po' ridicole e non necessarie, io e Jackson abbiamo cominciato a costruire un rapporto d'amicizia sincero e soprattutto, normale. Quando parliamo e lui mi racconta i piccoli dettagli della sua vita, che sono certa siano sconosciuti al resto del mondo, mi sembra quasi di aver trovato in lui il fratello che non ho mai avuto. Mi somiglia incredibilmente, riesce a comprendere anche le mie battute più sciocche e sono certa che se dovessimo trovarci in un ristorante insieme, finiremmo per ordinare le stesse cose. Così come lo sono del fatto che, se Sam mettesse da parte i suoi pregiudizi e la sua gelosia, potrebbero davvero andare d'accordo ed ora che lui è qui, di fronte a me, con il sorriso stampato sul volto, mi rendo conto che farli conoscere è tutto ciò che desidero in questo momento.

«Non hai paura che qualche strana fan urlante venga a chiedermi dove ho nascosto l'uomo più bello del mondo?» rido tra me e me, ricordando il nostro primo incontro e tutta quell'assurda situazione, fatta di ragazzine urlanti e nascondigli dietro scatole di cartone.

«In effetti non ti ho mai detto niente su quel "no" che hai risposto alla mia fan. Mi hai ferito nell'orgoglio sai?» Jack tira su con il naso e si porta la mano al petto in un gesto teatrale che mi fa roteare gli occhi verso il soffitto. «Ad ogni modo, Harold è qui per questo. Ho smesso di andarmene in giro a farmi inseguire dalla gente ma avevo voglia di farti una sorpresa.» annuncia, avvicinandosi di qualche passo nella mia direzione. «Ti lamenti sempre che il tuo lavoro è una palla mortale, quindi sì, sono venuto a salvarti!»


Note dell'autrice: I nostri protagonisti si sono riuniti di nuovo, per la non gioia di Sam. Secondo voi ha ragione di preoccuparsi? Fatemi sapere le vostre supposizioni qui sotto anche se, per non spoilerare, non potrò dirvi assolutamente nulla al riguardo.

Nel frattempo vi informo anche che sto lavorando a due pubblicazioni che arriveranno presto in cartaceo. Una riguarda Break Loose che trovate qui su Wattpad in una prima ed incompleta versione che, tra qualche mese, verrà rimossa per permettermi di far sbarcare la storia di Lilybeth Morgan e Daniel Jones su Kindle Unlimited e renderla disponibile gratuitamente a tutti coloro in possesso dell'abbonamento.
Se siete interessati, trovate tutte le novità sulla futura pubblicazione di Break Loose (e non solo) sul mio profilo Instagram: veronicamassaroniautrice

Al prossimo capitolo,

Veronica.

My F***ing FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora