14 - Nella vita di una commessa

35 3 18
                                    

Avere Jackson qui è davvero strano.
Osservo Harold, con le braccia incrociate fuori dalla porta e mi viene quasi da ridere: sembra uno di quei bodyguard che controllano i negozi per ricchi e in cui io non ho mai avuto motivo di mettere piede, consapevole che non potrei permettermi di acquistare neanche un portachiavi.
Ha lo sguardo corrucciato e l'espressione attenta, mentre ispeziona ogni singolo angolo sotto i suoi occhi, alla ricerca di possibili "minacce" per il suo cliente, conosciute anche con il nome di fan.

«Tranquillo Har,-» ridacchio, avvicinandomi a lui, «Penso tu possa rilassarti, nelle ultime ore sono entrate circa tre persone» annuncio, lasciando uscire uno sbuffo sonoro dalle mie labbra.
L'estate è decisamente il momento peggiore per lavorare qui.

«Purtroppo ne basta anche soltanto una che posta una foto su Instagram per creare il caos e costringermi a fuggire, con Jackson sulle spalle» il suo tono è serio ma non riesco a trattenere una risata all'immagine che si staglia nella mia mente, con Harold che tiene Jackson come un sacco di patate.

«Comunque, invece di ridere del sottoscritto, -» mi rimprovera Jackson, rivolgendomi un'occhiata di fuoco, «perché non mi dici cosa fai di interessante qui?»

«Beh, -» comincio, afferrando il mento tra il pollice e l'indice in un'espressione pensierosa, «il più delle volte penso allo scorrere del tempo. A volte fingo di pulire, altre improvviso un karaoke, principalmente con le canzoni dei cartoni animati» annuncio con convinzione, annuendo alle mie stesse parole, sotto lo sguardo perplesso del mio nuovo amico.

«Davvero?» domanda, alzando un sopracciglio.

«Davvero» faccio spallucce, immaginando quanto deve essere strano per lui essere pagati per star qui a girarmi i pollici, quando lui ha un lavoro così emozionante e pieno di impegni, che non solo gli occupa la maggior parte del tempo ma che influenza la sua vita anche nel tempo libero. «Non penso tu abbia voglia di metterti a spolverare o lavare il pavimento».

«Non sottovalutarmi, sono molto bravo nelle faccende domestiche!» ride, seguito da Harold che sembra aver appena ascoltato la barzelletta più divertente del secolo. «Non ridete di me!» piagnucola infatti Jackson, lanciando un'occhiata di fuoco al suo bodyguard che, per tutta risposta, porta le mani in alto in segno di resa.
«In ogni caso, potrei benissimo far risplendere questo posto ma forse il karaoke mi si addice di più».

«Sai che con karaoke intendo "canticchiare tra me e me, mentre metto in ordine", vero?» domando, cominciando a dubitare del fatto che Jackson abbia colto l'ironia celata nelle mie parole.

«Ah» dice infatti, grattandosi la testa con la mano destra e schiudendo le labbra, come se stesse pensando a cosa dire per far sì di non sembrare uno stupido.

«In ogni caso, il karaoke di una star internazionale sarebbe una buona idea per attirare clientela ma non se vuoi rimanere in incognito» aggiungo io, cercando di strapparlo a quel momento di imbarazzo in cui si è infilato da solo e che mi fa sorridere al pensiero che non abbia davvero idea di com'è il mio lavoro, allo stesso modo in cui io non ho idea di come sia il suo. Viviamo in due modi talmente distinti che a volte mi sembra quasi di provenire da mondi diversi, come se uno di noi due fosse un alieno. Ma non ho ancora deciso chi.

«La ragazza ha ragione» concorda Harold, ridacchiando e prendendo visibilmente in giro Jackson, che ora tiene il mento racchiuso tra le dita, probabilmente in cerca di una proposta interessante che tarda ad arrivare.

«Se andassi a comprare un mazzo di carte?» propone alla fine, con un sorriso soddisfatto che mette in mostra le fossette.

«Potresti farlo, ma forse sarebbe meglio se aspettassi la fine del mio turno» asserisco, con un risolino. Mi piacerebbe se lui rimanesse qui a farmi compagnia, l'idea di restare nuovamente sola ad annoiarmi è decisamente poco allettante, ma sono un po' in imbarazzo all'idea che Jackson resti qui, a farlo con me, nascondendosi ogni volta che entra qualcuno.

My F***ing FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora