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pov's Emily:
salii in camera mia.
non volevo ne sentire ne vedere nessuno.
sentii la porta di casa aprirsi, così pensai subito a mia madre.

"mamma che fine hai fatto?" scesi le scale.

purtroppo d'avanti la porta di casa non c'era mia madre.

"Eddie? non hai detto che dovevi tornare a casa?"

non rispose.

"Eds? tutto ok?.." continuai.

"tua madre non tornerà a casa per un po'.." disse avvicinandosi a me.

"come mai?" chiesi.

"Emily, sai che tua madre doveva aiutare tua nonna che.. stava molto male" abbassò lo sguardo.

"Eds, cosa vuol dire?.."

"tua nonna non c'è l'ha fatta" rispose guardandomi.

mi limitai a ricambiare lo sguardo.

non sapevo come reagire.
le lacrime iniziarono a scendere sul mio viso.

"non piangere, ci sono io" mi abbracciò.

quelle parole le avevo già sentite.

"no Eds!" lo spinsi via.

"voglio stare da sola!" continuai.


e fu così.
rimasi sola fino all'inizio del college.
probabilmente la mia depressione, sapendo che avrei rivisto Eddie e gli altri, stava svanendo.
ero molto teatrale all'eta di 17 anni.


3 anni dopo:
la sveglia non tardò a suonare.
erano circa le 06:00 di mattina e io dovevo finire di preparare le valigie.

"ti do una mano?" chiese mia madre entrando in camera.

"no, tranquilla.. ho quasi finito" risposi chiudendo l'ultima valigia rimasta.

"perfetto,ti aspetto in macchina allora"

mia madre non è mai cambiata dalla morte di mia nonna.
scesi le scale e salii in macchina, non feci colazione dato che presi l'abitudine di non farla.

arrivati al college, dopo 3 ore di macchina, scesi dall'auto.

"dove sono i tuoi amici?" chiese mia madre aprendo lo sportello dell'auto.

"loro stanno arrivando con l'autobus.. e poi non li vedo da anni ormai, non sono miei amici" sbuffai.

in lontananza vidi un autobus avvicinarsi all'istituto, erano sicuramente loro.

"sono arrivati, puoi andare" sorrisi.

"d'accordo tesoro, stai attenta" ricambiò il sorriso mia madre, per poi darmi un bacio e andar via.

l'autobus si fermò e dal suo interno uscirono tantissi ragazzi e ragazze.
una sola persona, però, riconobbi in mezzo alla folla.
i suoi capelli rosso fuoco erano inconfondibili.
era Beverly.
da quanto tempo,non provavo più rimorsi per lei.
decisi di avvicinarmi all'autobus, magari avrei incontrato anche gli altri.

"oh andiamo Rich, mi pare ovvio che quella è la mia valigia!"

una voce inconfondibile, quasi quella di un bambino.

"Eddie!" urlai.

"mh?.." si girò.

"Eds? non ti ricordi di me?.."

i suoi occhi erano luci alla mia vista, la sua espressione era indecifrabile.

"Emily? da quanto tempo!" corse verso di me e mi abbracciò.

"che ci fai qui? pensavo te ne fossi andata, non ti vedo da anni" continuò.

"dovevo tornare a scuola prima o poi, non vi libererete facilmente di me" ridacchiai.

"ciao Emily!" mi salutò Richie, poggiando la mano su una delle valigie.

"ciao Rich!" ricambiai il saluto.

"gli altri?" continuai.

"Stan e Bill sono già entrati. per quanto riguarda Mike e Ben, non ci sono,sono partiti" rispose Eddie.

"e Beverly-" continuò, ma venne bloccato da Richie.

"zitto cretino!"

"tranquilli, è tutto passato.. che dicevi di Beverly?" chiesi.

"Beverly era qui tre secondi fa, probabilmente è entrata anche lei" finì la sua frase.

"capisco,che ne dite se entriamo anche noi?" chiesi.

annuirono ed entrammo.
notai subito una certa tensione tra gli studenti, avevano sicuramente paura di capitare con la persona sbagliata nei dormitori.
io non ci facevo caso, anche se capitavo con una pazza criminale, per me era uguale.

"perfetto ragazzi, ora assegneremo le coppie per i dormitori" disse il preside al megafono.

"vi chiamerò e ognuno di voi riceverà il numero del dormitorio assegnato" continuò.

passarono molti nomi prima del mio, io ovviamente pensando ad altro,non feci caso al fatto che era arrivato il mio turno.

"SINK!" urlò il preside.

sobbalzai e mi girai.

"si, mi scusi.."

sentii delle risate trattenute da alcuni alunni.

"questo è il numero della tua stanza" disse dandomi un bigliettino molto piccolo.

"certo ma.. chi è la mia compagnia?" chiesi.

"l'ho detto poco fa, ma visto che sei stata disattenta, lo scoprirai tu stessa!"

sbuffai e andai alla ricerca della mia stanza.

non fu difficile da trovare.
entrai e non vidi nessuno.

"c'è qualcuno?" chiesi posando le valigie su un letto qualunque.

"arrivo!"

una voce familiare rispose.
una ragazza che conoscevo molto bene uscì dal bagno, lasciandomi senza parole.

"Emily?"

si ricordava di me?

"Beverly.."

era cambiata.
era molto più alta e i suoi lineamenti si notavano subito.

"che ci fai qui?" chiese.

"è la mia stanza.." risposi guardando il bigliettino che mi era stato dato dal preside.

"ahm,siamo coinquiline allora" rispose.

annuii.


yey, ecco il nuovo capitolo :}
la tastiera è andata a quel paese e quindi ci sono tantissimi errori :/
comunque i hope u like it <3

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