Un nuovo libro

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Le giornate seguenti passarono velocemente, Jadee incominciò ad invitare più sovente Lara a casa sua e di suo fratello, approfittando del fatto che i loro genitori sembravano spariti, da tre giorni nessuno aveva messo piede in casa loro.

Cassie e Luke diventarono molto amici, si conobbero meglio e Luke scoprì che, oltre a fare i giochi che piacevano a lui, Cassie amava leggere e nella sua enorme libreria c'erano un'infinità di libri dietro a cui Lukey sbavava letteralmente.

Il secondo giorno, Cassie regalò lui un libro con una copertina impeccabile, rilegato. Ne aveva due copie, quindi non ci pensò due volte a portarglielo.

Il pomeriggio seguente, Lukey era già alla fine del libro. Jadee ormai nemmeno gli prestava più molte attenzioni, se ne stava sempre in un angolino, vicino alla finestra, a leggere alla luce del sole e della luna. Era un bel tomo, quel libro.

Il nostro eroe si ammutolì di fronte alla vista di quel feroce drago che sovrastava la città. Cavalier West si riprese subito quando il suo cavallo, con un impennata, puntò dritto alla coda squamosa di quell'aquila troppo cresciuta. Perché aveva l'aspetto di un'aquila, signori! Il becco e gli occhi erano gli stessi, ma le ali e la coda pungigliosa erano inequivocabilmente da drago.

Con una rincorsa e un salto eccellente, l'uomo dall'armatura argentata atterrò sulla punta della coda di quel mostro, alla quale si aggrappò saldamente mentre l'arto del volatile si dimenava di qua e di là. Il cavaliere, pronto a cadere, riuscì contro ogni aspettativa ad arrampicarsi sulle grandi squame scivolose. Che fosse un drago di acqua? Era disidratato. Qualcuno doveva averlo portato lì per distrarre la difesa sul castello. Ma ormai West non poteva tornare indietro, doveva distruggere il mostro prima che distruggesse il villaggio lui stesso, poi gli venne un'idea.

Luke era preso nella lettura, quando Jadee lo scosse brutalmente su una spalla. Lui allora alzò lo sguardo e il blu dei suoi occhi incontrò quello strano azzurro che illuminava quelli del fratello.

«Tra poco arriva Ashton, rimetti a posto la stanza, Lukey.» Con un ampio gesto delle braccia, abbracciò la stanza disordinatissima, con vestiti e giocattoli sparsi ovunque, poi tornò a sedersi alla sua scrivania, per finire il compito di latino.

Così Luke chiuse il libro mentre le urla del cavaliere West si dimenavano affinché rimanesse aperto. Il bambino lo ripose nella mensola sopra al suo letto e il suo sguardo, prima vivo e pieno di speranza per il cavaliere, ritornò ad essere spento e monotono, mentre alzava e piegava i vestiti.

Jaden chiuse il quaderno a righe e si chinò di fianco al fratellino, per aiutarlo.

«Allora, come va con Cassie?» chiese ammiccando un sorriso.

Luke si sentì avvampare come una femminuccia e fece una smorfia. «È mia amica!» protestò, leggendo nella voce di JJ le note maliziose.

«Andate molto d'accordo, vedo» mentre disse queste parole, si strinse nelle spalle con fare innocente. Poi Lukey sbuffò.

«È molto simpatica, mi fa sempre ridere» ammise il bambino, finendo di piegare l'ultima T-shirt.

«Anche Ash. A cosa giocherete oggi?» continua a interessarsi, mentre si alza sulle ginocchia guardando il bambino con fare paterno.

«Ash è il migliore!» esclama il piccolo, alzandosi velocemente e spiccando un salto con le braccia in alto. «Comunque, - dice ritornando alle sue faccende, portando gli abiti verso la cassettiera, - penso che oggi gli leggerò il libro che mi ha regalato Cassie.»

Ritirò le maglie nello stesso istante in cui la porta batté contro il muro, creando un sobbalzo generale. Luke, spaventato, si gettò dietro a JJ e si aggrappò ad una sua gamba.

Un uomo ubriaco, strisciando i piedi, con una bottiglia vuota in mano (Vodka, pensò Jadee) entrò nella stanza dei due ragazzi e biasciò qualcosa come «Comportatevi bene, io faccio un pisolino,» e con la puzza di alcol a seguirlo finalmente si chiuse nella sua stanza.

Jaden scosse la testa disgustato, poi incurvò le labbra in un sorriso rassicurante e si chinò all'altezza di Lukey.

«Era solo papà» disse, con una certa riluttanza nel chiamarlo così. Con ancora una luce spaventata negli occhi, Luke lo abbracciò con quanta forza aveva in corpo, poi il citofono trillò.

«Vai ad aprire» disse allora il fratello e Luke corse verso l'entrata, seguito dallo sguardo del fratello.

In men che non si dica, due bambini si gettarono nella stanza, entrambi sul letto del più piccolo. Sotto al peso di Ash, il materasso quasi non sprofondò, ma Lukey, ovviamente, non rivelò questo suo pensiero.

Si misero seduti sul letto uno di fianco all'altro ed è inutile dire che non fossero esattamente a metà del letto, perché Ash occupava molto più spazio confronto al bambino scheletrico di fianco a lui.

Quest'ultimo, reggeva in grembo il grande libro dalla copertina di stoffa rossa e oro, ma prima che potesse aprirlo, JJ si sede di fronte a loro.

«Ash! Come stai?» gli chiese con un sorriso.

Il bambino arrossì un po' e portò le mani sulle caviglie, con le dita paffute le strinse leggermente.

«Sto bene» annuì, ma prima che potesse dire altro Luke cacciò via il fratello dal suo letto e Jadee, assecondandolo, si trascinò fino alla sua scrivania.

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