The Thread Of Fate - Filo Del Destino.

Ch. 22°

CARICAMENTO CAPITOLO...

TRAMA IN SVILUPPO...

AVVERTENZA!!!: il virus ha preso pieno controllo del gioco!

MEMORIA IN FASE DI CANCELLAZIONE...

25%...

Scelta: trovare la madre di Jeon Jungkook.

ANALIZZAZIONE SCELTA...

CH. 22°

**Jung Hoseok's Pov**

Il gioco della Dama:

{ Per trovare la vittoria, bisogna sacrificare sempre qualcosa. E, spesso, si tratta di mettere in gioco i propri sentimenti. Ma voi scegliereste di abbandonare una vita, o uccidere le vostre emozioni diventando un'anima senza colore? }

***

Guardai Yoongi in modo insidioso e estremamente composto. Potevo sentire i suoi occhi studiarmi attentamente da dietro il finestrino dell'auto e il suo sopracciglio alzarsi, quasi come se stesse analizzando con cura le mie parole precedentemente dette. In quel lasso di tempo, Jin non pronunciò una sola sillaba e a momenti nemmeno riuscivo a sentire il suo respiro; si era totalmente immobilizzato, aspettando un qualche segnale che potesse smuoverlo da quello stato di pietrificazione. Era un'azione involontaria quella, quasi un metodo di difesa. Voleva letteralmente svanire percependo quell'ostilità dominata dagli sguardi che io e l'azzurro ci lanciavamo. E, infondo, potevo capirlo. Era con noi da nemmeno due giorni e in quelle ore era successo di tutto e di più.

Notai le labbra di Yoongi smuoversi in maniera impercettibile, fino ad arricciarsi formando una smorfia, per poi guardare dalla parte in cui stava Jimin e - dopo pochi secondi - ridare attenzione a me. Percepivo la sua riluttanza, anzi, la sua preoccupazione. Esaminava tutto a pieno, cercando di capire se fosse una cosa potenzialmente pericolosa o meno. Dal guardare me, passò poi gli occhi su Jin, quale aggrottò la fronte afflitto e infine annuì per dare il suo consenso. Non lo biasimavo, ci doveva essere la collaborazione di tutti e in quel momento lo Hyung era quello forse più tormentato e confuso. Adesso capisco le sue parole durante la nostra perlustrazione prima della chiamata di Yoongi: era preoccupato, spaventato e sotto pressione. Ma cercava di non darlo a vedere, comportandosi - come suo solito - in modo autorevole e proponendo decisioni più mature.

Però, in questi tipi di contesti, i buoni propositi non erano bene accetti. E Yoongi sapeva che quando dicevo una cosa, non era per caso. Ci ritrovavamo in una situazione delicata, dove tre dei nostri amici erano spariti senza lasciare alcuna traccia e, avevo come l'impressione che il prossimo sarebbe stato uno di noi. Ma chi? Come ci si sente quando si sta per scomparire?

«Va bene» acconsentì l'azzurro, de«standomi dalle mie domande che mi divoravano, arrivando fino ai polmoni. I muscoli del mio viso si rilassarono a seguito dell'affermazione del maggiore, alleviando la tensione creatasi in precedenza «Però... se è una cosa che tu ritieni importante, allora sarà giusto che ce ne parli» avvertì, prima di voltarci le spalle per raggiungere il biondo qualche metro più avanti, alle prese con un poliziotto con cui sembrava star discutendo animatamente.