Ch. 28° ( pt. 2 )

154 17 49
                                    

AVVERTENZE: il capitolo è lungo, per cui leggete con calma!

CH. 28° pt. 2

Nella mente del Mostro:

Il corpo di Jin cadde goffamente sul secondo letto vicino alla porta. Tentò di sorreggersi mettendo i gomiti sulle ginocchia, con la schiena curvata. Con le mani, si carezzò il viso in un gesto frustrato e da dietro i suoi palmi, la sua voce appariva sorda: «Lei ci perseguita» disse, «Non ci lascerà andare» borbottò. Vedevo il suo petto gonfiarsi e sgonfiarsi in lenti e profondi respiri, usati per rallentare il battito cardiaco, aumentato a dismisura negli ultimi due minuti. Alla sua vista, le mie mani scivolarono lungo i fianchi, come se improvvisamente avessero smarrito tutta la loro vitalità. Mordendomi l'interno guancia, toccò a me dire qualcosa: «Forse, è lei la nostra risposta», mi sedetti vicino a lui, «E non possiamo ignorarla». Il fatto che tra i due, quello calmo fossi io, mi preoccupò un po'. Come minimo, avrei dovuto reagire come Seokjin, ma non fu così. All'interno del mio corpo si svolgeva un turbinio di emozioni incontrastati, ma all'esterno non davo alcun segno di incrinatura. Riportai il foglio davanti al viso, ispezionando il disegno che raffigurava una rosa dalle linee nere ghermita da delle fiamme rosse, contornata, sia all'esterno che all'interno, da uno sfondo grigio scuro che la nascondeva. Nel mezzo di essa, scritto in verticale, c'era solo una parola: BRUCIARE. Al mio fianco, il posto occupato precedentemente da Jin, si rivelò nuovamente vuoto. Quando lo notai, distolsi i miei occhi dalla nostra persecutrice, puntandoli in direzione del venticinquenne che, senza dirmi alcun ché, si era messo a staccare tutti gli altri bordi delle altre copertine dei quaderni appartenuti a Jungkook. Contando il diario, il minore possedeva almeno cinque quaderni, tutti dalla stessa rilegatura nera.

In poco tempo, scoprimmo che in quei quattro quaderni, vi erano nascosti altri quattro fogli. Mi avvicinai al Seokjin e, insieme, ci mettemmo a dispiegare gli altri disegni. Fin dal primo momento in cui scoprimmo l'esistenza del primo foglio, non ci fu difficile comprendere cosa contenessero gli altri quattro. «Sembrano essere collegati», Jin esaminò il terzo foglio, accostandolo al primo che avevamo trovato, «Differentemente da questo, nell'altro c'è disegnata sia la rosa che la farfalla, ma solo la farfalla è cosparsa dalle fiamme. E la scritta sotto dice: MAI». Annuii, confermando le sue supposizioni, «E sembra che ognuno di questi disegni, riporti delle parole. Guarda», presi gli altri tre, scorrendoli uno per uno, affiancandoli poi a quelli nelle mani di Jin, per cercare un qualche tipo di connessione, «Il primo di tutti dovrebbe essere questo», mostrai a Seokjin il disegno di una rosa e una farfalla, completamente prive di fiamme e contornate dallo stesso sfondo grigio. Lui, prima di aprir bocca, corrugò la fronte e arricciò il naso in una smorfia rappresentate la sua indistinta espressione impressionata, unita allo stupore generale. Rubò il foglio dalla mia mano, ormai diventata un'azione comune da parte sua, per esaminarlo per conto proprio. Lo mise vicino ai primi due, confrontandolo con essi, per poi decidere di dire: «Questo è un messaggio» e dopo tal affermazione, mi strappò dai palmi pure i restanti fogli e uno sbuffo, ben sentito, uscì dalle mie stesse labbra, «Ma tranquillo».

«Ssh. Zitto» pronunciò burbero, «Sto analizzando».

Roteai le iridi verso l'alto, evitando di contestare alcun ché. Aspettai un suo resoconto per qualche attimo, usando il breve silenzio a mio vantaggio per inoltrarmi all'interno dei miei stessi e fugaci pensieri. Pensavo a quel fiore, alla Regina di tutti i fiori, dai petali rossi come il fuoco che la circondava e alla Farfalla, sua compagna eterna, dalle ali di un colore arcano. Nonostante tutto, il colore di quelle ali rimaneva un mistero. Pensai a Yoongi e alla prima volta che ci raccontò della Rosa, dei suoi vivaci colori, ma mai ci disse qualcosa sulla farfalla. Pensai a quante volte lui pronunciò il nome di quel fiore, senza menzionare l'insetto. Non era complicato immaginare una rosa preda di fiamme di ogni sfumatura vivace e predatrice, lo stesso colore che si rifletteva su quelle ali infuocate. Ma senza il fuoco, allora qual era il vero colore di quelle ali? Erano delle stesse sfumature vivaci della sua amata Rosa o più buie dello spazio infinito in cui era costretta a volare? Pensai all'unione del mistico insetto con il fiore della passione. Alla loro fusione con l'universo oscuro e le fiamme, custodi mortali delle loro vite. La Rosa era l'unico punto di riferimento, la luce della Farfalla, quali consumavano le loro vite immortali a viaggiare in una galassia priva di stelle e pianeti, perseguitate dalla cupidigia delle fiamme lucenti, capaci di mettere fine al loro viaggio, rendendo quella galassia vuota e nera. Ma la Rosa non sarebbe mai stata capace di viaggiare in solitudine, come la Farfalla non sarebbe mai stata capace di volare nel nero, imprigionata in quello spazio buio, senza seguire la sua Rosa. Loro erano legate, ma il fuoco spezzò la loro unione. Chi sarebbe morto per primo? La Rosa? La Farfalla? Perché quest'ultima non sarebbe scappata dalla morte, volando via alla ricerca di una nuova Rosa? Forse, nessuna delle due avrebbe mai lasciato l'altra. Forse, si sentivano troppo sole per spezzare quel legame. Ma se la Farfalla si fosse ritrovata priva della sua amata, uccisa dal fuoco assassino, dove sarebbe volata?

The Thread Of Fate - Filo Del Destino.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora