Ch. 23.5°

342 29 26
                                    

CARICAMENTO....

SVILUPPO DEI PERSONAGGI....

TRAMA IN CORSO...

N3MOR1 L05T.

45%...

CH. 23.5°

Kim Namjoon's Story.

La felicità dipende dall'astrattismo:

{ Diventare schiavi delle proprie incertezze, causa solo altro dolore. }

• • •

[ Seoul. 14 Settembre, 7:46 p.m. ]

«E quindi non vorresti diventare un medico?» il tono di mio padre si inasprì, stare da solo con lui mi metteva angoscia, ma non per questo mi facevo pervadere dal panico. Però era difficile mantenere gli occhi fissi sui suoi. Emanavano durezza, rigidità e determinazione. Certe volte, invidiavo la sua fermezza. «Si...» bisbigliai, lo sguardo fermo sul suo, «Vorrei diventare uno scrittore, il ruolo di medico non fa per me.»

Inarcò un sopracciglio, posando il libro che recitava il titolo di Cent'anni di solitudine, uno dei classici preferiti di mio padre. Fece scorrere gli occhiali dal naso, fino a incastrarli tra i capelli folti e grigiastri, tutto unito a una delicatezza disarmante, di cui solo lui era disposto. Nella grande cucina non si sentiva alcun suono, se non quello della caffettiera che emetteva flebili fischi sopra al fuoco.

«Ammiro la tua devozione alla letteratura, Namjoon. Dico davvero», nel suo tono percepivo comprensione, ma non la ritenni una cosa positiva, «Ma la nostra famiglia, sai per cosa ottenne il suo fondamentale prestigio?», occhi freddi puntati sui miei, «Per generazioni, i figli del tuo bis nonno, i figli dei suoi figli... presero la decisione di seguire la tradizione. La famiglia Kim non è diventata una delle più famose per caso», puntò i palmi sulla superficie liscia e fredda del banco, ancora con quella incrinatura nella voce, simile alla sfrontatezza, «E tu... tu... mi stai venendo a dire che il ruolo di medico non fa per te? Dimmi Namjoon, non ti importa salvare una vita e sapere di esser stato tu quello a permettere a tale persona d'avere una seconda chance su questo mondo? Non ti importa davvero?»

«Anche la letteratura può salvare una persona» obbiettai, una delle cose di cui mi vantavo era proprio la mia sicurezza, sempre pronta a nascondere i miei fallimenti, sia come figlio, sia come essere umano. Kim Doyun, assunse una posa rigida, assottigliando gli occhi per studiare cosa si nascondesse dietro la mia spoglia di falso coraggio infondato. Faceva sempre così quando cercava di intimorirmi per tirar fuori la verità, però non ero più un bambino spaventato dalla tipica favoletta dei mostri sotto il letto. Cosa c'era di spaventoso nei mostri, se messi accanto allo sguardo unanime di un padre? «I libri non salvano delle vite umane. Le portano solo in un universo parallelo, dove vi possono vivere solo per poco tempo. Un libro non ha mai fermato la velocità di una pallottola. Un libro non ha mai risanato il dolore di una madre che perse suo figlio. Un libro non ha mai, ripeto, mai salvato un uomo dalla morte. I libri non sono perfetti, le mani di un medico lo sono, ma i libri no»

«La perfezione è una parola inventata dallo stesso essere umano che creò le pallottole, che uccise innumerevoli vite, tramutandole in morte» risposi a denti stretti e un cipiglio si creò sul volto vecchio e stanco di mio padre, «Nulla è perfetto, nemmeno le mani di un medico». Strinsi i pugni sotto il tavolo, nel frattempo che si svolgeva quella guerra di sguardi tra me e la persona che mi crebbe con la stessa durezza predominata nelle sue parole. Dai suoi occhi scaturì un'aura scura e indeformabile, al contrario dei miei, illuminati da una giovane speranza.

The Thread Of Fate - Filo Del Destino.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora