Ch. 23°

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[ Prima di iniziare vorrei avvertirvi che i contenuti riportati in questo capitolo ha argomentazioni molto delicate. Chi è sensibile a un certo tipo di contenuti, ne sconsiglio la lettura. In oltre, questa parte si prospetta molto lunga. Non abbiate fretta e leggete con calma, il capitolo non va da nessuna parte! ]

CARICAMENTO CAPITOLO...

ANALISI DATI...

PERSONAGGI IN ESECUZIONE...

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Il fuoco prenderà il controllo.

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Welcome back, Player:)

CH. 23°

Park Jimin's Pov.

Luogo dei Mostri:

{ La verità non è fatta per i vinti e nemmeno per i vincitori. Chi va alla ricerca della verità, sa dal principio che dovrà camminare per un sentiero formato da bugie. E spesso, lo fa da solo. Chi rincorre la verità, è lo stesso che costruì quel sentiero. }

***

[ Busan. 3 Ottobre, 6:59 a.m. ]

Anche stando in quel sudicio locale, la mia mente ripercorreva a ripetizione quello che successe quando io e gli altri ci eravamo messi a seguire i veicoli della polizia. Ripensavo allo scambio di parole avvenute tra me e Yoongi in quel breve viaggio e, a pensarci in modo così ripetitivo, mi rendeva ancor più scettico e... impaurito.

Guardavo la strada che percorrevamo, soffermandomi sulle strisce bianche che passavano sotto di noi a estrema velocità, dovuta allo Hyung che spingeva l'acceleratore in maniera assidua, con l'espressione di una emerita statua di ghiaccio. Non parlammo nemmeno durante quei pochi minuti, ancora provati dalla stanchezza che ci annebbiava i pensieri e, così, anche le parole.

Decisi di restare in quella posizione, immobilizzato ad osservare l'asfalto della strada al di là del parabrezza. Notai sconcertato con quale rapidità Yoongi si destreggiava per quelle strade e mi intimorì vedere la freccia del tachimetro puntare sui centocinquanta all'ora. Però non fu la velocità il problema, ma bensì da cosa ne derivò poco dopo: immagini a mala pena concrete dove sedevo allo stesso posto del passeggero, ma in una diversa macchina e una diversa strada. Ma la velocità era la stessa, come per la freccia che indicava il numero del tachimetro. Al mio fianco non c'era più Yoongi, ma la figura sfocata di qualcuno. Tutto lo scenario si interruppe con urlo poco udibile, poi il nulla.

Rimasi semplicemente scioccato dopo quella sorta di flashback, anzi, ne rimasi completamente sconvolto, quel tanto da ridare gli occhi sul viso di Yoongi e allungare una mano che gli andò a sfiorare lievemente la mano sopra le marce, «Hyung...» lo chiamai, sperando che mi rivolgesse almeno uno sguardo.

«Si, Jimin?» sospirò in modo pacato, nonostante riuscissi a sentire un flebile fastidio nella sua voce. Evidentemente lo avevo distratto dalle sue riflessioni ed era anche questo che mi preoccupava. Non faceva nient'altro che pensare e pensare, senza mai fermarsi e la sua stanchezza era pressoché sentita anche agli occhi di un esperto, seppure cercava di nasconderlo con pochi risultati.

The Thread Of Fate - Filo Del Destino.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora