O mio Dio, pensai e crollai sul letto.
Il piumino rosso emanava un calore confortevole e io mi rannicchiai con le ginocchia al petto.
《 Tesoro sono le otto, svegliati!》urlò mia madre dal piano di sotto.
Sobbalzai dal letto, mi portai una mano sugli occhi e con il dorso li strofinai.
Respirai a fondo cercando inutilmente di legarmi in una coda quella matassa di capelli color nocciola.
《 Uhm, mamma mi puoi preparare una spremuta d'arancia?》le chiesi mentre mi infilavo sotto il getto caldo della doccia. Sentii annuire e così chiusi il vetro per non far cadere l'acqua sul pavimento.
L'acqua scivolava sul mio corpo, accarezzandolo dolcemente. Gettai la testa indietro e mi abbandonai ai pensieri che si stavano facendo spazio nella mia mente.
Scivolai fuori dalla doccia cercando subito un asciugamano da avvolgermi al corpo.
Cavolo fa freddo, e portai le mani sulle braccia strofinandole.
Mi vestii in fretta, alle dieci mi aspettava Elija. Presi un jeans nero e una camicetta bianca che cadevano sul mio corpo dolcemente. Infilai un decoltè nero e iniziai a spazzolare quella chioma ribelle.
《 Ehi tesoro, la spremuta è pronta.》
《Grazie mamma. Vado di fretta, magari ci vediamo stasera a cena?》dissi bevendo tutto d'un fiato la spremuta.
《 Certo.》
E sgattaiolai fuori casa.
Corsi a prendere l'auto posteggiata nel vicolo accanto alla casa e sentii i capelli accarezzarmi le spalle ondeggiando con grazia.
Erano raccolti da un lato, ma i boccoli sciolti dietro si potevano muovere con disinvoltura.
Scrissi un messaggio.
Ad Eljia:
"Elija sto entrando in macchina, ci vediamo al negozio sulla Fifth Avenue tra mezz'ora."
Da Elija:
"Okay, sto uscendo di casa adesso."
Posteggiai l'auto in un parcheggio non lontano dal negozio.
Approfittai nell'anticipo per prendere un cappuccino al bar.
Entrai e il campanello sopra la porta suonò. Il ragazzo seduto al bancone appena udì il suono si voltò e immerse il suo sguardo nel mio.
Mi sentii le guance improvvisamente accaldate e distolsi lo sguardo.
《 Buongiorno - dissi avvicinandomi al bancone con un sorriso di cortesia - vorrei un cappuccino.》
《Buongiorno, arriva subito signorina.》e la signora si allontanò.
Tenni lo sguardo basso e sentivo un leggero imbarazzo ogni qual volta che quel ragazzo si muoveva.
《 Ecco qui il suo cappuccino. 》 e me lo porse con gentilezza.
《 La ringrazio molto, ma ne vorrei uno anche a portar via.》le chiesi con voce spezzata dall'imbarazzo mentre immergevo il cucchiaino per far sciogliere lo zucchero.
Bevvi il cappuccino e preso anche l'altro, pagai ed uscii.
Tenevo il cappuccino per Elija tra le mani e quel calore piacevole mi pervase.
Quei due occhi, e quelle labbra, e quel ciuffo di capelli che gli scendeva sulla fronte così, così.. Okay Camille calmati. Era solamente un ragazzo e molto probabilmente non lo rivedrai più. Dimenticalo!
STAI LEGGENDO
Se non ora, quando?
RomansaCamille. Acida, arrogante, egoista. Bryan. Passionale, romantico, sognatore. Due cuori incompatibili, due anime che non si sarebbero mai potute legare tra di loro. Lei scappava e lui la inseguiva. La voleva, la desiderava, l'amava. Ma che cos' è l'...