Capitolo 7.

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O mio Dio, pensai e crollai sul letto.

Il piumino rosso emanava un calore confortevole e io mi rannicchiai con le ginocchia al petto.

《 Tesoro sono le otto, svegliati!》urlò mia madre dal piano di sotto.

Sobbalzai dal letto, mi portai una mano sugli occhi e con il dorso li strofinai.

Respirai a fondo cercando inutilmente di legarmi in una coda quella matassa di capelli color nocciola.

《 Uhm, mamma mi puoi preparare una spremuta d'arancia?》le chiesi mentre mi infilavo sotto il getto caldo della doccia. Sentii annuire e così chiusi il vetro per non far cadere l'acqua sul pavimento.

L'acqua scivolava sul mio corpo, accarezzandolo dolcemente. Gettai la testa indietro e mi abbandonai ai pensieri che si stavano facendo spazio nella mia mente.

Scivolai fuori dalla doccia cercando subito un asciugamano da avvolgermi al corpo.

Cavolo fa freddo, e portai le mani sulle braccia strofinandole.

Mi vestii in fretta, alle dieci mi aspettava Elija. Presi un jeans nero e una camicetta bianca che cadevano sul mio corpo dolcemente. Infilai un decoltè nero e iniziai a spazzolare quella chioma ribelle.

《 Ehi tesoro, la spremuta è pronta.》

《Grazie mamma. Vado di fretta, magari ci vediamo stasera a cena?》dissi bevendo tutto d'un fiato la spremuta.

《 Certo.》

E sgattaiolai fuori casa.

Corsi a prendere l'auto posteggiata nel vicolo accanto alla casa e sentii i capelli accarezzarmi le spalle ondeggiando con grazia.

Erano raccolti da un lato, ma i boccoli sciolti dietro si potevano muovere con disinvoltura.

Scrissi un messaggio.

Ad Eljia:

"Elija sto entrando in macchina, ci vediamo al negozio sulla Fifth Avenue tra mezz'ora."

Da Elija:

"Okay, sto uscendo di casa adesso."

Posteggiai l'auto in un parcheggio non lontano dal negozio.

Approfittai nell'anticipo per prendere un cappuccino al bar.

Entrai e il campanello sopra la porta suonò. Il ragazzo seduto al bancone appena udì il suono si voltò e immerse il suo sguardo nel mio.

Mi sentii le guance improvvisamente accaldate e distolsi lo sguardo.

《 Buongiorno - dissi avvicinandomi al bancone con un sorriso di cortesia - vorrei un cappuccino.》

《Buongiorno, arriva subito signorina.》e la signora si allontanò. 

Tenni lo sguardo basso e sentivo un leggero imbarazzo ogni qual volta che quel ragazzo si muoveva.

《 Ecco qui il suo cappuccino. 》 e me lo porse con gentilezza.

《 La ringrazio molto, ma ne vorrei uno anche a portar via.》le chiesi con voce spezzata dall'imbarazzo mentre immergevo il cucchiaino per far sciogliere lo zucchero.

Bevvi il cappuccino e preso anche l'altro, pagai ed uscii.

Tenevo il cappuccino per Elija tra le mani e quel calore piacevole mi pervase.

Quei due occhi, e quelle labbra, e quel ciuffo di capelli che gli scendeva sulla fronte così, così.. Okay Camille calmati. Era solamente un ragazzo e molto probabilmente non lo rivedrai più. Dimenticalo!

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