capitolo 1

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"ricordo ancora le sue mani, forti, rovinate dal dolore, dalle speranze distrutte, dall'odio verso il mondo. Le sue mani, macchiate di vino, misto al sangue, il mio sangue, quello di mia madre, quello del piccolo John. le mani di mio padre."

Il respiro affannato, gli occhi ancora chiusi,  una luce troppo forte fa breccia nella stanza, una luce bianca e accecante, il profumo di pulito. Tutto è perso nel silenzio, ma un suono acuto e ripetitivo mi entra nella testa. Apro gli occhi e mi ritrovo sdraiata su un letto con le lenzuola bianche, le pareti gialle ormai ingrigite. Noto dei fili attaccati al mio petto, un tubo nella gola che m'impedisce di respirare col naso, una flebo con del liquido rossastro dentro collegata al mio braccio. Sono in un ospedale. Una ragazza con un camice bianco mi si avvicina e mi accarezza il viso, chiudo gli occhi e ascolto il mio respiro. Sono ancora stordita, un lieve bruciore mi fa riaprire gli occhi, una puntura, al braccio. Poi il buio.

Quando mi sono risvegliata non c'era più la flebo. il tubo in gola, la ragazza, tutto sparito. provo ad alzarmi ma un dolore acuto al petto mi blocca, ci riprovo. alzo il camice di cotone leggero che indosso e vedo lividi, tagli, e delle bende, provo a camminare, barcollo, non riesco a reggermi in piedi, inizia a girarmi la testa. Una donna, molto anziana piomba nella stanza facendomi spaventare, crollo a terra mentre quella mi sgrida: "torna subito nel letto! non sei nelle condizioni di camminare! sei impazzita per caso? hai tre costole rotte ragazzina, fila subito nel letto!" resto immobile per terra, seduta sulle mie ginocchia, non ho decifrato in tempo ciò che mi ha appena detto, lei si calma, e mi guarda sorridendo, "su bambina aspetta, ti aiuto io, vieni tesoro" mi aiuta a sollevarmi e piano piano ritorno nel letto.

un gamba e tre costole rotte, un trauma cranico, lividi e tagli su tutto il corpo.
viso, braccia, pancia, gambe, schiena; ovunque.

passano i giorni, lenti come solo in un ospedale possono passare. ho un gesso alla gamba ma le mie condizioni migliorano, i lividi stanno sparendo uno ad uno e i tagli si stanno rimarginando in fretta, tranne quelli sulla schiena, quelli bruciano ancora, e le costole rotte mi tolgono il respiro ad ogni movimento. un uomo è venuto qualche giorno fa ad avvisarmi che non appena sarei migliorata sarei entrata in una casa famiglia, non appena ho chiesto di mia madre e mio fratello, ha taciuto.

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