-Abiti che non rendono giustizia-Aprile 1847
Due ragazze siedono su un sofà in velluto rosso dinnanzi al vetro della finestra.
Entrambe hanno gli occhi chiari puntati sulle gocce di pioggia, che dopo aver picchiato sulla superficie, scendono con lentezza estenuante.
-Che noia.-
Commenta la prima, di qualche minuto più vecchia, posando la fronte sulla superficie fredda.
I capelli biondi e lisci le ricadono sulle spalle, il corpetto slacciato lascia intravedere il suo piccolo seno perlaceo e i mutandoni fasciano il suo sedere sodo.
-Dovresti smettere di lamentarti così frequentemente, ti verranno le rughe Jen.-
Replica l'altra, prendendole il mento tra le mani, scrutando il suo viso giovanile con occhio critico.
Ella indossa invece un bellissimo vestito blu notte con maniche a sbuffo, abbellito da una serie di bottoni rossi su tutta la sua lunghezza, la gonna ricade voluminosa fin terra grazie alle numerose sottogonne indossate dalla fanciulla.
I suoi capelli chiari invece sono stretti in un severo chignon e il suo viso è privo di trucco al contrario dell'altra.
-E mi provocheresti un'immensa gioia se decidessi di coprirti.-
In risposta la sorella slaccia un altro passante del corpetto, un sorriso soddisfatto stampato in volto.
-Abbiamo condiviso la stessa pancia per ben nove mesi, purché i miei ricordi non siano sbiaditi non indossavi ancora quell'abito orrendo annesso alla pettinatura da cinquantenne. E non azzardarti mai più a chiamarmi Jan, Catherine, sai che m'indispone da morire.-
Sbotta la principessa Jane, prima di recarsi verso la cabina armadio.
La porta che separa tale stanza dalla camera della ragazza è in mogano, probabilmente bellissima in origine, tuttavia ora non appare decisamente come nei suoi giorni migliori, con delle ammaccature qua e là.
La proprietaria infatti si diletta nel lanciare le sue décolleté contro di essa, causandole.
-Va bene, signora suora. Questa camicetta bianca col colletto abbellito dalle strisce nere e la gonna lunga del medesimo colore, sono di suo gradimento abbinate al mantello rigorosamente scuro?-
Domanda sarcastica, uscendo dalla cabina armadio con degli indumenti tra le braccia che successivamente butta sgraziatamente sul letto a baldacchino.
-Penso possano andare bene per la cena, sorella.-
Conferma Catherine, "la suora mancata" a detta della gemella, aiutandola a vestirsi poiché rifiuta chiunque della servitù: "le loro sozze manacce non devono neppure sfiorarmi."
-Ti ringrazio.-
Mormora, legando i capelli in una crocchia disordinata, soppesandosi allo specchio decide successivamente di indossare il cappuccio visto il tentativo fallito di domare i boccoli dorati.
-Sembri una serial killer.-
L'ammonisce l'elegante donzella al suo fianco.
-Un serial killer di cinquanta anni, nonostante ne abbia diciassette. Questi abiti non ci rendono giustizia.-
Jane si lamenta per l'innumerevole volta in quella giornata, sbottonando alcuni bottoni della camicetta.
-Svergognata.-
Nonostante l'ammonimento si reca all'uscita, con l'obbiettivo di "fare un po' di confusione."
Percorrono in silenzio i lunghi corridoi, illuminati dai lampadari di cristallo.
-Pensa quante persone ogni goccia di vetro ha veduto nella sua vita. E se fosse l'ultima volta in cui passiamo sotto questo preciso lampadario? Se questi attimi venissero catalogati sotto la nostra storia che con il suo tintinnio può raccontare a chi sa ascoltarla?-
Jane ne è certa, sua sorella è una fulminata.
-Oh, si. E il gabinetto della mia stanza invece è testimone di quanto champagne abbia vomitato in questi anni, chissà magari potrà sussurrarlo al prossimo alcolizzato che passerà di lì.-
-Tu non sai cogliere le bellezze della vita, mia cara.-
-Si, come vuoi Cath, probabilmente il demonio è dietro l'angolo perché non ho ascoltato l'ultimo sermone.-
Le gemelle arrestano il loro cammino d'innanzi a una porta, Catherine posa la sua mano inguantata da una deliziosa stoffa bianca dalle decorazioni in pizzo e la apre, entrando, seguita dalla discepola di Belzebù.
-Ah, anche Jane ci degna della sua onorevole presenza oggi, dovrò segnarlo sul calendario.-
Ecco che la matrigna sfodera una delle sue perle, seduta accanto al principe Adam, mentre gli stringe un braccio.
Tale posa la fa sembrare un' aquila pronta a impossessarsi di lui e dei suoi averi e successivamente straziagli le carni.
-E tu respiri ancora? Giuravo di averti vista morta in sogno. Peccato che fosse frutto del mio inconscio da addormenta...era stato fatto un bel funerale in tuo onore.-
Gufò in risposta la diretta interessata, prendendo posto affianco alla sorella, di fronte all'arpia.
-Jane Victoria Fallon Crawford, non permetterti mai più di rivolgerti così alla mia compagna.-
-Sfoderi tutti i miei nomi per prendere tempo e potermi rispondere senza venire schiacciato dalle mie piccanti parole, padre?-
La bionda inizia a mangiare il suo filetto di manzo con patate, lo sguardo ceruleo sempre puntato negli occhi grigi del suo creatore, in tono di sfida.
-Ora come non mai penso sia stata una ottima idea non mostrarti al pubblico.-
Ribatte quello, bevendo successivamente dal calice contenente liquido rubino.
-Ti consiglio di abbassare il gomito padre, stai delirando. Certo, un'idea magnifica rinchiudermi nella torre, infondo ti ha solo fatto perdere la moglie e l'ha rimpiazzata con questa copia di poco valore.-
Termina la conversazione, alzandosi e uscendo dalla sala.
-Dio, quella giovane è così irrispettosa, fosse per me la scomunicherei, ma vostro padre è troppo generoso.-
Annuncia Annabeth Smith, i capelli rossi le ricadono su una spalla, intrecciati e il rossetto da "poco di buono" secondo la principessa primogenita, il seno prosperoso è stretto in un corpetto di taglia inferiore alla sua, un trucco che gli consente di averlo alto e sodo.
-Devo permettermi di dissentire, signora, mia sorella è stata letteralmente tagliata fuori e penso sia questa la motivazione del suo carattere ribelle e dei suoi algidi atteggiamenti. Con permesso, mi è passata la fame.-
Sussurra con eleganza Cathy, lasciando a sua volta la stanza.
-Che figlie maleducate hai, tesoro. Hanno preso evidentemente dalla madre.-
Annabeth non perde occasione di insultare la ex moglie del principe, gongolando perché non appena quel "vecchio idiota"del re morirà sarà lei a essere incoronata regina, con suo marito, ovvio. Ma sarà lei.
L'uomo pensa per qualche istante alla madre delle sue figlie e non può evitare di trovarsi in disaccordo con l'amante, la donna era fin troppo buona, educata e generosa, per essere paragonata lontanamente a Jane. Inoltre la sua Cat-Cat non ha compiuto nessun gesto irrispettoso, a suo parere.
Tuttavia si ritrova ad accontentare la rossa al suo fianco, commentando con un
-Già.- poco convinto, prima di riempire nuovamente il suo calice di vino.La dolce Catherine raggiunge le sue stanze da letto in tutta fretta, urtando la spalla diafana contro una cameriera.
-Mi scusi!-
Le urla, continuando con la sua corsa a perdifiato mentre il consueto dolore al petto le fa sembrare di avere una bomba nel cuore.
Apre la porta della sua camera con molta forza, essa sbatte contro la mensola adiacente e tutti i vasi su di essa si rovesciano a terra in schegge taglienti, insieme ad acqua e petali.
Tuttavia la fanciulla non se ne cura e con l'abito alzato, ancora fra le dita sottili per favorire i movimenti, raggiunge la stanza da bagno.
Si inginocchia d'innanzi al vater e inizia a tossire violentemente.
Catarro e sangue esce dalla sua bocca rosata e la poveretta si sente come se stesse per svenire per la fatica.
Successivamente, trovando le forze per alzarsi, raggiunge il lavandino dove con l'acqua fredda si ripulisce e bagna i polsi.
Toccando la fronte chiara però scopre di avere la febbre e la sudorazione le aumenta improvvisamente, tanto da costringerla a spogliarsi, indossando solo corpetto e mutandone.
Improvvisamente la porta si apre nuovamente e la poveretta può solo osservare in direzione di essa con un'espressione d'orrore stampata in volto.
-Woah.-
Fortunatamente la figura di Jane fa capolino.
-Cathy la Monaca, che ne ha fatto della sua tenuta?-
In risposta la fanciulla, ancora pallida in volto come se avesse visto un fantasma, alza le spalle, decisamente più esili del solito e mormora semplicemente di avere caldo,avvicinandosi a grandi falcate al gabinetto, per tirare la catenella.
La gemella tuttavia la raggiunge, osservando all'interno del vaso sanitario.
-Oh mio Dio, qualcuno non ha digerito la cena, forse la strega dell'ovest voleva avvelenarmi e ha sbagliato piatto.-
Sussurra, osservando con il naso arricciato dal disgusto il liquido rossastro che galleggia nell'acqua.
-Aspetta. Tu non bevi vino.-
Ragiona, prima di toccare la fronte della secondogenita.
-Potrei cucinare un'uovo al tegamino qui.-
Mormora, avvicinando anche la guancia alla facciata della fanciulla per ricontrollare scrupolosamente.
-Vado a chiamare il medico.-
-No!-
L'ammalata afferra l'altra per il polso, tuttavia la sua presa si rivela incredibilmente debole e quella la scaccia con uno strattone.
-Hai forse battuto la testa? O sei stata contagiata dall'insulsaggine di Annabeth? Per quale motivo non dovrei chiamare il curatore? Lo paghiamo profumatamente per la sua mansione, sai? E ti svelo che il signore non fa l'infermiere, quindi non potrà aiutarti, se pensi di farti curare dalla tua fede.-
-Io..non voglio mettere tutti in allarme per una sciocchezza..ecco.-
-D'accordo, ma ti terrò d'occhio.-
Consente Jane, solo perché ha notato il diario segreto della gemella incustodito sulla sua scrivania, insieme a una serie di tomi dall'aria importante.
-Ti ringrazio. Ti voglio bene.-
Sussurra vittoriosa, l'altra, sciogliendosi i capelli.
Ora può essere tranquillamente scambiata per la sorella, nei costumi di qualche ora prima.
-Io non ti voglio bene invece.-
Replica l'altra, tirando fuori la lingua in una smorfia, prima di chiudere la porta con un'astuto piano in mente.Spazio autrice: ciao! Eccomi tornata con un nuovo libro, spero possa piacervi, fatemi sapere se secondo voi qualcosa non quadra o se faccio qualche errore di digitazione/distrazione.
Inoltre ringrazio infinitamente DanyelleSparrow per la copertina, so benissimo che un libro non va giudicato da essa ma insomma, è spettacolare! (Passate al suo servizio di grafica Se vi serve una copertina, fa lavori meravigliosi!)Grazie e buona giornata❤️
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Principessa Jane
General FictionDiciannovesimo secolo, anno 1847. I Crawford sono membri di un casato reale, il capostipite primo in linea di successione alla corona inglese. La sua rispettabile famiglia, composta dalle figlie Jane e Catherine e dalla nuova compagna Annabeth, è sp...