Capitolo VIII

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-Stai sbagliando tutto!-
L'accento francese di Clovis Malferret risuona in tutto il corridoio mentre con uno schiocco di dita interrompe i musicisti che si arrestano immediatamente.
-Me l'hai insegnato tu così Malferret!-
Replica irritata Jane, passandosi una mano sulla fronte mandida di sudore.
-Posso?-
Il francese domanda la mano della principessa a Kotler Kaiser che dopo essersi fatto pestare i piedi per un ora gliela concede con piacere.
-Uno..Due..Tre..-
Inizia, avanzando verso la giovane, ella cerca di imitarlo, cullata dalla melodia degli archetti.
-Quattro..cinque..sei..-
Continua, spostando il piede sinistro leggermente indietro, venendo imitato dalla ragazza che riesce meglio rispetto ai precedenti tentativi.
-Sette...ora preparati a girare..otto.-
Jane, stringendo la mano destra del giovane si prepara a fare una piccola pirouette, tutto procede correttamente fino a quando la bionda, inciampandosi sui suoi stessi piedi perde l'equilibrio e cade a terra, trascinando con se il povero Clovis.
-Stava andando bene, anche se ci ho rimesso una caviglia ne è valsa la pena. Ora lavoreremo sul tuo equilibrio.-
Annuncia, congedando i musicisti e il principe Kotler che si reca a cavalcare con il fratello.
Jasper invece partecipa alla lezione con entusiasmo.
Quest ultimo avanza verso la cugina con una serie di tomi in mano.
Il primo che le porge, composto da mille pagine è una biografia sul  Re sole, noto anche come Luigi XIV, re di Francia e fondatore di Versailles.
-Uhm, potresti riassumere?-
Domanda immediatamente la principessa al francese, indicandogli l'uomo sulla copertina.
-Non devi leggerlo, dammi qui.-
Ride egli, prima di posarlo sulla testa della giovane.
-Ora, prova a camminare, fino a Jasper. Più dritto terrai il capo meno possibilità avrà il libro di cadere.-
Spiega, indicando il giovane lontano qualche metro.
La diciassettenne annuisce, sospirando, successivamente cerca di barcollare verso il cugino tentando invano di non far cadere l'opera.
Essa gli cade scivolando lungo la schiena e successivamente su un piede, facendola mugolare dal dolore.
-Ah, il sapere fa male!-
Annuncia, posando nuovamente il libro sul capo, provando a sostenerlo altre innumerevoli volte.
-Il RE!-
Grida un ministro, aprendo la porta al re, che avanza verso i tre.
-Sua altezza, vostra sorella ha recapitato qui un messaggio, ho voluto portarglielo personalmente, ha l'aria di essere importante.-
Spiega, porgendo una busta a Clovis.
-La ringrazio immensamente sire,  non dovevate disturbarvi, darò un'occhiata alla massiva. Vi auguro una buona giornata.-
Il re con un sorriso si congeda, lasciando i ragazzi a esercitarsi fino a tarda sera.
È mezzanotte in punto, Jane è sdraiata su un chesterfield, la penna con la quale ha imparato ad emulare la firma di Catherine ancora in mano, Clovis siede su una poltrona, Jasper su di lui, la testa sul suo petto.
Tutti e tre dormono, stanchi dopo la faticosa giornata mentre le guardie con le loro lance gli sorvegliano come angeli custodi.
Rosalie ha provato a convincerli a ritirarsi nelle loro stanze ma è stata cacciata in malo modo poiché l'intenzione dei principi era di inculcare l'arte oratoria a Jane durante la notte, tuttavia il piano è fallito.
Un ora più tardi, il cigolio della porta desta lievemente Jane che vista la stanchezza non si cura di essere in vestaglia e si limita a girarsi di schiena sperando che lo scocciatore o la scocciatrice si arrenda e sparisca in fretta.
Dei passi tuttavia la spingono a rimanere in ascolto.
Sono sempre più vicini e la giovane, notando i due uomini ancora dormienti sposta lo sguardo sull'intruso che indossa un cappuccio nero.
Spaventata afferra un candelabro e alzandosi di scatto va verso il malcapitato che lanciando un urlo dallo spavento si parla il volto con le mani.
-Fermatevi!-
Clovis e Jasper, svegliati dal trambusto raggiungono i due munendosi di candele per scoprire quel che sta accadendo.
-Filippo?-
Domanda stupito il primo mente l'uomo rivela il suo volto.
-Oh pensavo foste un serial killer! Buonanotte duca d'orleans.-
Commenta Jane, strofinandosi gli occhi.
-Buonanotte Jane.-
Replica quello, mentre la giovane torna dove si trovava in precedenza.
-Hai letto la massiva?- l'uomo si rivolge al cugino.
-Oh mio Dio la leggerò domani. Che diavolo ci fai qui?-
Domanda quello, posando la testa sulla spalla di Jasper che mezzo addormentato mormora un breve saluto a Filippo che spiega di portare con se una notizia importante.
L'altro accende le candele nella stanza, ora illuminata, facendo destare Jane che si siede sul divano, affiancata dal Cugino e dal principe di Francia che ora lo guardando incuriositi.
Filippo cammina avanti e indietro poco distante.
-Allora? Cosa devi dirmi?-
Domanda Clovis, sbadigliando.
-Odio il fatto che Louis mi abbia affibbiato questo compito. Leggi la massiva prima, poi ti darò indicazioni.-
Il corvino agguanta la lettera e togliendo il sigillo in cera inizia a leggere a voce alta senza preoccuparsi degli inglesi di cui si fida.

-Caro Clovis,
Nonostante la nostra lite mi vedo costretta ad informarti, nostro padre sta notevolmente peggiorando. Conosci la natura della sua salute cagionevole, il vaiolo aggiungendosi ad essa lo sta rendendo incapace di svolgere i suoi compiti. Sei pregato di recarti a Versailles dove egli è in cura, lì stabilirà il suo successore.
Rientra presto da solo e porta i miei saluti alla famiglia reale inglese.

Brigitte

-Come sta ora?-
Domanda preoccupato dopo aver terminato la lettura, spalancando gli occhi cerulei.
-Dio, Louis me la pagherà per avermi affidato questo compito.
Mi dispiace, Clovis. Il re ha esalato il suo ultimo respiro quattro ore fa.-
Mormora piano il cugino, prendendogli una mano.
L'altro, crollando definitivamente, si getta tra le braccia di Jasper che passandogli le mani sulla schiena cerca di consolarlo.
Jane a sua volta è rimasta stranamente impressionata.
-In ogni caso, il re ha incoronato tua sorella, tu sei il nuovo reggente, tuttavia puoi rientrare a casa con calma.-
Termina Filippo, scoccandogli un'occhiata dispiaciuta.
-Ma...è una donna!- La sua voce suona alquanto stupefatta.
-Credi che le donne non possano regnare? Parliamone tra qualche anno.- Replica prontamente Jane, scoccandogli un'occhiata infastidita.
-Beh comunque  non è affatto una sorpresa, l'avrà ucciso lei, bramosa come è di potere.-
Sibila infastidito il nuovo reggente, venendo subito ammonito dal principe d'Inghilterra.
-È tua sorella..non dire queste cattiverie, tu che hai sempre una buona parola su tutti..-
Sussurra, stringendolo maggiormente mentre i singhiozzi iniziano a smettere.
-Non più. Ora è la regina. Mi appiopperà una stupida dama antipatica e vanitosa, comanderà la mia esistenza a bacchetta e probabilmente mi costringerà a vivere a palazzo. Anzi, sicuramente. Mio Dio, io non voglio stare in quella gabbia dorata con tutti quei..nobili.-

-Capisco perfettamente, per esperienza posso consigliarti di assecondare la regina, o verrà a prenderti.-

Consiglia Filippo, con tono grave.

-Bene, ma Jane e Jasper verranno con me. Ho promesso di occuparmi di lei.-

Replica il cugino, fronteggiando il duca.

-Non credo sia possibile.- Sussurra, quasi intimorito.

-Non era una domanda, lei e Louis se ne faranno una ragione. Jasper, Jade, se siete d'accordo andate a preparare i bagagli, partiremo il prima possibile.-

Sentenzia il reggente Clovis, rivolgendosi ai due inglesi.

-Verremo.- Conferma Japer, un lieve sorrisetto in viso.

-Ehm..io avrei da fare qui.- Ribatte Jane, indietreggiando leggermente.

-Non è vero, vuoi solo sottratti ai nostri insegnamenti, vai a preparati cugina. A Versailles, tranne che con noi sarai Catherine e sarà un ottimo esercizio.-

Japer è l'unico che può tener testa a Jane che, sconfitta ed irritata esce dalla stanza sbattendo la porta, mormorando:

-Sei una carogna, Jasper Crawford!-

Ella successivamente raggiunge una stanza del castello, quella del principe Kotler.

-Disturbo?- Domanda, entrando.

-Figurati, stavo solo dormendo my lady.- Replica quello, sorridendole.

-Devo partire per Versailles con quel impiastro di Jasper, mi dispiace.-

Rivela intristita, avvicinandosi.

-Stai tranquilla, anche io domani rientrerò in Germania, Hans si ferma qui con Catherine invece...-

Spiega il biondo, sorridendole calorosamente.

Ella prendendo l'iniziativa posa le labbra sulle sue, in un bacio veloce.

-Ci vediamo presto.-

Sussurra, posando la fronte sulla sua.

-Ma certo, My lady.- Replica lui, prima di lasciarla andare.

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