-Nuovi incontri-
È giunta l'alba del giorno successivo, Jane riposa profondamente, viste le lunghe passeggiate strategiche percorse durante la notte, Catherine invece è sveglia già da molto e sta mettendo a soqquadro la sua cabina armadio, vuole essere perfetta per il suo bel Hans, principe di Germania.
Egli si sta appunto preparando per il viaggio, nella sua stanza, in compagnia del fratello maggiore.
-Proprio non capisco per quale ragione debba essere presente.-
Sbotta infatti quello, infilandosi un anello con il simbolo della famiglia all'anulare e una collana con un dente di tigre.
-Sarà la mia sposa! Dovrai per lo meno degnarti di conoscerla prima o poi. Oh dimenticavo, non avvicinarti a sua sorella.-
Hans Kaiser spruzza per l'ennesima volta il suo profumo davanti allo specchio, incontrando in esso gli occhi grigi del primogenito.
-Ha una sorella?-
Replica quello stupito, alzando un sopracciglio biondo.
-Si, solo che è stata nascosta dalla famiglia per la sua predisposizione a trasgredire le regole.-
Spiega, mentre una domestica gli sistema al meglio il colletto della camicia.
-Addirittura. Interessante.-
Replica il maggiore, riavviandosi con una mano chiara i capelli biondi, lunghi quasi fino alle spalle, prima di raccoglierli in una crocchia disordinata.
Indossa una giacca scura ed è pronto.
-Si, ma stai lontano da lei, porta solo sciagure, fidati.-
Lo ammonisce nuovamente Hans, soppesandosi allo specchio, soddisfatto del lavoro della domestica che congeda.
-Sei consapevole che queste tue parole mi stiano spingendo a compiere l'esatto opposto?-
Il castano non risponde alla provocazione, uscendo dalla stanza.
L'altro sogghigna fra se e se, prima di seguirlo, alla volta di un viaggio verso l'Inghilterra.
I due rampolli arrivano alla metà diverse ore dopo, nonostante la loro carrozza e imbarcazione fossero fra le migliori dell'epoca.
Il re Adam, accompagnato dalla nuova fiamma Annabeth, da un esercito di maggiordomi, domestiche e cameriere e da Catherine gli accoglie dalla scalinata che da sull'enorme giardino rigoglioso.
-Kotler e Hans Kaiser. È un piacere per noi ospitarvi nella nostra tenuta.-
Annuncia il principe, avvicinandosi al primo a mano tesa.
Egli afferra il suo braccio, tuttavia, lancia sguardi alle sue spalle per osservare la sorella di sua cognata.
Non c'è, a quanto pare è davvero tenuta nascosta, visti i giornalisti accalcati all'enorme cancello alle loro spalle, prima del viale.
-Piacere nostro, vi ringraziamo per la gentile ospitalità.-
Replica, freddamente come è solito comportarsi il primo in linea di successione alla corona tedesca.
Catherine a quel punto avanza verso il fidanzato, con eleganza e compostezza, alzando l'abito pomposo che la fa sembrare una meringa.
Egli non perde tempo e superando il fratello, le si avvicina, prima di prenderle le mani e stringerla in un abbraccio, ridicolo, a parere del consanguineo.
-Catherine, non vorrai di certo lasciar i nostri ospiti qui a gelare, conducili nelle loro stanze! La cena, salvo imprevisti, sarà servita per le diciannove.-
Annuncia il padrone, rincasando con la compagna sottobraccio, seguito dai servitori che in file ordinate lo seguono.
Catherine quindi rimane nel giardino con il fidanzato e il futuro cognato, quindi intima loro di seguirla.
Percorrono due rampe di scale e svariati corridoi prima di arrivare a quello contenente le loro stanze.
Una all'inizio della navata l'altra alla fine, strategicamente accanto a quella della principessa.
Hans e fratello si salutano, il primo diretto con Catherine in biblioteca, il secondo nella sua camera per qualche giorno.
Già dall'uscio appura che i domestici, quando hanno preso i suoi bagagli, li hanno già sistemati lì, quindi procede a disfare le valige, posando ordinatamente i suoi vestiti nell'armadio.
Proprio mentre estrae l'ultimo capo dalla borsa, si rende conto che la camicia che strige tra le mani appartenga al fratello, quindi sceglie di uscire a cercarlo.
Facendo mente locale ricorda che la biblioteca si trovi al piano superiore, quindi dovrà percorrere il corridoio e salire dalla scala a chiocciola affianco alla stanza di Catherine.
Inizia a camminare lentamente, ammirando tutti i quadri appesi alle pareti.
Essi raffigurano parenti defunti della famiglia reale, proprio come a palazzo.
Perdendosi a studiare ogni dettaglio dei dipinti non si accorge della porta spalancatasi improvvisamente a qualche passo da lui e finisce addosso al malcapitato o malcapitata uscito da lì.
Afferra prontamente il polso esile della giovane con cui si è scontrato, evitandole la collisione con il pavimento.
-Mi dispiace, non vi ho notato.-
Si scusa con la fanciulla d'incantevole bellezza che ha di fronte.
Pelle di ceramica, capelli biondi, naso alla francese e tratti decisi, indossa una camicia da notte di seta rosa cipria.
L'avrebbe scambiata per Catherine, se non fosse per i suoi occhi dal colore decisamente più intenso, quasi intimidatorio.
-E allora compra un paio di occhiali.-
Sbotta quella in risposta, osservandolo attentamente.
Capelli chiari, occhi grigi, altezza notevole e competo costoso da viziatello elegante.
È certamente un Kaiser.
-Oh no. Avevo già tuo fratello tra i piedi, ora scopro che siete in due!-
Sembra inorridita all'idea, nonostante i suoi occhi si posino troppo a lungo sul petto tonico dello scapolo.
Egli riacquista il suo consueto cinismo, stringendo il ponte del naso tra le dita lunghe, come a mantenere la calma senza inveire troppo contro quella che purtroppo diventerà sua cognata.
-Anche io ho fatto la medesima scoperta, non ho mai sentito parlare di te, tanto da non conoscere nemmeno quale nome attribuire a tale cupa ragazzina.-
-Touché.-
Replica quella, lo sguardo infuriato verso di lui.
-Rispondo al nome di Jane, comunque, non vorrei che l'ignoranza a riguardo ti divorasse durante la notte.-
-Kotler, futuro re di Germania.-
Si vanta quello in risposta, nonostante la giovane, come non era mai accaduto in precedenza, sembri piuttosto disinteressata e per nulla impressionata da ciò.
-Quale onore, sua altezza. Che vi porta a consumare le costose scarpe contro il nostro umile marmo bianco?-
Il sarcasmo di Jane è genuino e agli occhi del biondo semplicemente adorabile.
Anche ella, nonostante le costi ammetterlo, si sta divertendo con lo sconosciuto.
-Quello scapestrato del mio consanguineo, mia regina, ha introdotto erroneamente dei suoi averi nella mia valigia e sono giunto a restituirglieli. Tuttavia non conosco la strada per la biblioteca.-
Annuncia, la camicia di seta ancora stretta tra le mani.
Jane posa lo sguardo su di essa, poi sull'incantevole don Giovanni
che la sta sfidando sul suo stesso terreno.
-Oh, che disgrazia. Lungi da me mostrarle la retta via, my lord, indosso qualcosa di più pudico e la raggiungo. Può attendermi su quel chesterfield, se desidera il mio prezioso aiuto.-
La principessa indica con un dito il mobilio poco distante, il principe le risponde prima di prendere posto lì:
-Oh Dio, ne sarei onorato.-
-Jane può bastare.-
Replica furba quella, prima di rientrare in camera.
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Principessa Jane
Fiksi UmumDiciannovesimo secolo, anno 1847. I Crawford sono membri di un casato reale, il capostipite primo in linea di successione alla corona inglese. La sua rispettabile famiglia, composta dalle figlie Jane e Catherine e dalla nuova compagna Annabeth, è sp...