Come le altre sere Yoongi e Haneul erano stesi nel letto ai lati opposti e la ragazza stava dando le spalle al corvino.
<<Okay, basta. Questa situazione non la capisco.>> disse Yoongi. Haneul non capendo si girò verso il ragazzo e inclinò la testa guardandolo perplessa.
Yoongi si girò verso la ragazza che continuava a non capire e rimase immobile. Il ragazzo sbuffò, prese la ragazza per un braccio e la trascinò verso di lui, facendola girare.<<Siamo sposati ed è vero che non lo voleva nessuno dei due ma almeno proviamoci. Non posso continuare a vivere con una persona della quale non so praticamente nulla.>> continuò il corvino mentre Haneul lo guardava attentamente.
<<Perché tu sai tutto degli altri ragazzi con cui vivi?> chiese la ragazza.
<<Certo. Ci conosciamo da più di cinque anni e tra di noi non ci sono segreti.>> rispose senza pensarci due volte.
<<Devi volergli molto bene.>> commentò la ragazza. Yoongi non capì come mai Haneul avesse fatto quel commento del tutto fuori discorso. <<Si vede lontano un miglio. Quando sei con loro riesci sempre a sorridere e gli sopporti di più di qualsiasi altra persona. Sai? Ti ho visto sorridere poche volte e tutte le volte che lo facevi, la causa erano i ragazzi.>> continuò con un lieve sorriso. <<Dovresti sorridere di più, fa bene alla salute e ti rende più bello.>>Yoongi continuava a non capire ma ringraziò mentalmente per il complimento.
<<Ti va di raccontarmi qualcosa di te?>> chiese il ragazzo dopo qualche istante di silenzio.
Haneul alzò lo sguardo e fece un sorriso amaro. <<Non penso che la mia storia sia come le favole che si raccontano ai bambini per farli addormentare.>>
La risposta della ragazza instaurò una grandissima curiosità all’interno di Yoongi.
<<Ma io non sono un bambino.>> replicò il ragazzo incitando la ragazza a raccontare.
Yoongi la guardò dritta negli occhi per secondi che sembravano infiniti. In quel momento poteva notare la sofferenza celata dietro quegli occhi verde smeraldo e si chiedeva cosa fosse successo di tanto doloroso a quella ragazza così bella e preziosa.<<Di me ti puoi fidare. Anche perché staremo insieme per sempre.>> disse Yoongi scherzosamente mentre prendeva dolcemente la mano sinistra della ragazza nella quale portava la fede nuziale.
Haneul guardò le loro dita intrecciate e sul suo volto crebbe un piccolo sorriso. Alzò lo sguardo e Yoongi le sorrise.
<<Non va bene tenersi tutto dentro. Sfogarsi fa bene a volte.>> continuò il corvino.<<Tu hai una storia da raccontare?>> chiese di punto in bianco la ragazza.
<<Io posso dirti quante persone ho sulla lista nera. Quante persone ho ucciso. Quante cicatrici ho. Quante pallottole mi sono preso.>> fece una piccola pausa. <<Quanto voglio bene ai quei sei deficienti che vivono con me. Ma non posso raccontarti una storia emozionante e piena. Tutto ciò che faccio l’ho sempre fatto e non è mai cambiato nulla. Ho sempre vissuto con tutte le possibilità disponibili e a volte odiavo tutto ciò perché era troppo per me. Alle spalle probabilmente non ho tutta la sofferenza che trasuda dai tuoi occhi.>>
<<Perché lo fai?>> chiese Haneul guardando un punto fisso sul muro davanti a lei, evitando gli occhi di Yoongi. Il ragazzo alzò un sopracciglio perplesso.
<<Perché uccidi le persone? Non sembra che ti stia portando dietro vendetta o rancore.>> spiegò la ragazza.
<<Potrebbe essere strano detto da me, ma lo faccio seguendo il cuore.>>
Haneul non capiva.
Come poteva una persona uccidere qualcuno seguendo il proprio cuore?<<Vedi, le persone che ho ucciso, avevano fatto qualcosa di sbagliato. Avevano toccato quei sei ragazzi che considero la mia famiglia. Qualsiasi cosa riguardi le persone a cui tengo, riguarda anche me. Farei di tutto per le persone che amo.>>
Haneul rimase nuovamente sorpresa dalle parole del ragazzo. Non si aspettava minimamente che Yoongi tenesse così tanto a quei ragazzi. Aveva ucciso solo per loro; si era sporcato le mani di un peccato irremovibile solo per loro.
Tutto ciò le fece venire in mente Raehee, anche lei avrebbe fatto di tutto per lei.
<<Capisco.>> commentò guardando ancora il muro.
In risposta il ragazzo aggrottò le sopracciglia.
Haneul chiuse gli occhi e sospirò rumorosamente; quando li riaprì, li puntò in quelli del ragazzo.<<Quando ero piccola, all’incirca all’età di cinque anni, i miei genitori mi abbandonarono in un orfanotrofio. Loro non avevano mai voluto un bambino e non facevano altro che ripetermelo ogni volta che ne avevano l’occasione. Nell’orfanotrofio, i proprietari non facevano altro che disprezzarmi. Continuavano a ripetermi tutti i giorni che se i miei genitori non mi volevano ed ero lì un motivo c’era, che nessuno mi avrebbe mai amata e che non avrei mai avuto un futuro. Dopo quattro anni all’interno dell’orfanotrofio venni adottata da una famiglia. Con loro stavo bene, mi avevano cambiato cognome da Lee a Chang per farmi sentire parte della famiglia, per farmi sentire amata. Con loro sentivo che finalmente l’inferno era finito, credevo di aver trovato il mio paradiso e qualcuno che potevo finalmente chiamare famiglia.>> si interruppe e fece una piccola risata amara.
<<Che stupida che sono stata. Erano tutte balle e io ci avevo creduto. Trascorsi sette anni in quella casa degli orrori. Quello che doveva essere mio fratello mi guardava sempre con aria di superiorità e non mi parlava mai se non per insultarmi. La donna che doveva essere mia madre non pensava ad altro che sé stessa e i soldi che il marito portava a casa, costringeva una povera bambina di nove anni a prendersi cura di una casa enorme e se qualcosa non veniva fatto a modo suo, o se ci mettevo più tempo di quello che mi dava, mi metteva in punizione senza farmi uscire dalla stanza fino al giorno dopo, senza poter mangiare, bere o andare in bagno. Più che di una figlia, lei aveva bisogno di una domestica. E infine, l’uomo che dovevo chiamare padre era sobrio una volta si e nove no. Non c’era mai con la testa e le poche volte che apriva gli occhi sulla mia situazione, quello che vedeva non gli interessava minimamente.>>
Yoongi notò che gli occhi di Haneul erano cambiati, non brillavano più come facevano sempre, sembravano più grigi che verdi e il suo volto non esprimeva più emozioni. Sembrava che la luce che emanava con il suo sorriso si fosse spenta, come se lei avesse deciso di staccare la spina per paura di mostrare i propri sentimenti.
Così il corvino la avvicinò di più a lei e le mise una mano sulla guancia.
<<Qualcosa mi dice che non è finita qui.>> commentò il ragazzo.
Haneul scosse la testa in senso di negazione.<<La mia tortura finì quando finalmente a sedici anni ebbi il coraggio di scappare. Rubai i soldi dal portafoglio di mia madre e d quello di mio padre, poi, alla mattina mentre tutti dormivano ancora, scappai il più lontano possibile. Non mi hanno mai cercato e non ebbi più notizie di loro. Corsi in lacrime finché, arrivata ad un parco, non andai a sbattere contro una ragazza. Quando lei mi vide in lacrime mi abbracciò dicendomi che andava tutto bene. Mi consolò e mi portò con sé. Han Raehee. La miglior persona che abbia mai incontrato. Era gentile, generosa, sempre solare e bellissima. Mi trattava come se fossi la sua sorella minore. Era diventata la mia famiglia, l’unica persona di cui mi fidavo, la mia ancora di salvezza, l’unica persona che mi faceva sentire amata, la mia vera casa. Sarebbe stata perfetta, se non fosse stato per il suo lavoro.>> ripensandoci Haneul scosse la testa sorridendo tristemente.
La sua ultima frase aveva incuriosito tantissimo Yoongi che voleva chiederle che lavoro facesse Raehee, ma capì la situazione e decise che non avrebbe fatto domande per non metterle fretta e non farle ricordare ciò che non voleva.
Haneul capì la voglia di sapere di Yoongi ed apprezzò il suo sforzo per non farle domande che potevano risultare scomode oppure troppo avventate e invadenti. Per questo la ragazza gli era grata e guardandole bene negli occhi gli sorrise.<<Raehee spacciava droga e per questo si cacciava sempre nei guai. Raggiunta la maggior età, iniziai ad aiutarla nel suo lavoro ed iniziai ad entrare sempre di più nel suo mondo, ma senza mai fare uso di ciò che vendevo; su questo avevo paletti stabili. Raehee era distrutta ma non lo voleva ammettere così continuava. Io le consigliavo di smetterla con la droga e di lasciarsi aiutare ma testarda come era continuava imperterrita. Dopo quattro anni, ovvero l’anno scorso, Raehee morì e io decisi di chiudere con la droga e qualsiasi cosa che ne avesse a che fare. Alla sua morte ero distrutta. Avevo perso tutto ciò che avevo di più importante al mondo: la mia famiglia.>>
Yoongi non esitò a stringerla fra le sue braccia. Haneul nascose il volto nel petto del marito e Yoongi le baciò la testa mentre le accarezzava i capelli.
<<Tranquilla, non sei più sola. Ora sei un Min. Ora ci sono io.>> la rassicurò Yoongi.
A quelle parole Haneul fece capolino dal petto del ragazzo e lo guardò con gli occhi lucidi e increduli.
A quella vista Yoongi non resistette un minuto di più. Le prese il volto tra le mani è la baciò.
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Criminal Love
Mystery / ThrillerQuando un mafioso deve sposarsi per continuare la stirpe, giura di non amare la moglie per evitare rischi e pericoli; ma, come si suol dire, al cuore non si comanda e i pericoli non tarderanno ad arrivare.