Capitolo 12

2.6K 102 2
                                    

Haneul era nuovamente sola in casa e la noia si faceva sentire. Così la ragazza si mise un paio di shorts neri, una semplice maglietta bianca, una felpa grigia e le All Star rosse; prese la sua fedele borsetta rosa antico ed uscì di casa. Nonostante il tempo nuvoloso decise di uscire, aveva intenzione di fare quattro passi per poi tornare velocemente a casa. Arrivó al parco più vicino a casa, nonostante fosse comunque abbastanza lontano poiché la casa dei Bangtan era abbastanza isolata, e si sedette su una panchina.

Mentre stava guardando amorevolmente dei bambini che giocavano sullo scivolo, Haneul si sentì poggiare una mano sulla spalla. Un po’ spaventata dall’improvviso tocco, si girò e si ritrovò lo smagliante sorriso di Jinwoo ad accoglierla. Riconoscendo il ragazzo dai capelli rossi, Haneul sorrise dolcemente.

<<Ciao, è da molto che non ci vedavamo.>> disse Jinwoo mentre si sedeva vicino alla ragazza
<<Già. Non esco spesso.>>
<<Come mai?>> chiese Jinwoo fecendo finta di essere stupito, ma in realtà conosceva bene come trascorreva le giornate la ragazza. Infatti senza che lei lo sapesse, Jinwoo sapeva ogni suo movimento.
<<Ho molte cose da fare a casa.>> rispose Haneul rimanendo sul vago.

Quel ragazzo non ispirava molta fiducia alla ragazza, ma davanti a lui sfoggiava le sue migliori doti da attrice e i suoi sorrisi più falsi.
Secondo Haneul, Jinwoo era troppo invasivo e logorroico, caratteristiche che la ragazza non sopportava, preferiva di gran lunga un po’ di sana privacy e le persone che sapevano ascoltare e non solo parlare, cosa che Yoongi sapeva fare benissimo.
Nonostante non gradisse molto la presenza del rosso, le sembrava scortese mandarlo via dopo che lui era stato molto gentile con lei, così continuò ad ascoltare i vari discorsi di Jinwoo finché un tuono la distrasse.

<<Sta per venire a piovere.>> constató Jinwoo guardando il cielo nuvoloso scurirsi sempre di più.
<<Perspicace il ragazzo.>> pensó Haneul.
<<È meglio che vada. È stato un piacere incontrarti, alla prossima.>> disse la ragazza mentre si alzava in piedi.
<<Se vuoi ti accompagno. Dopo tutto potrebbe iniziare a piovere da un momento all’altro e non hai nemmeno l’ombrello. Non posso permettere che una bella donzella come te si bagni.>> controbattè Jinwoo alzandosi in piedi a sua volta.

<<Oh, tranquillo. Non ce n’è bisogno.>> disse la ragazza.
<<Insisto. Non si abbandona una lady nel momento del bisogno.>> rispose Jinwoo.
<<Dico davvero. Non ce n’è bisogno, ci vogliono solo dieci minuti per arrivare a casa mia. Vado da sola.>> insistette la ragazza sperando che il rosso la lasciasse tornare a casa da sola.
<<Mi dispiace ma sono testardo e anche se ti incamminassi da sola, ti seguirei. Io non mi arrendo mai.>>

Haneul sbuffó irritata dal comportamento del ragazzo e si incamminó seguita da Jinwoo. All’improvviso si fermó facendo preoccupare il ragazzo.
Haneul capì che Jinwoo non doveva assolutamente seguirla fino a casa: viveva nella casa che ospitava il covo di una gang di mafiosi. La casa si trovava in mezzo ad un bosco per un motivo preciso: lasciare fuori gli ospiti indesiderati, e lei non poteva di certo portare in casa chicchessia.
Doveva trovare una scusa per seminare il ragazzo dai capelli rossi all’istante, senza sembrare scortese e non farlo insospettire.

<<Tutto bene?>> chiese preoccupato il ragazzo.
<<Si, si. È solo che...>>
Le parole della ragazza furono interrotte dalla suoneria del telefono di Jinwoo.
<<Oh, scusa. È il lavoro, devo rispondere.>> si scusó il ragazzo.
Haneul scosse il capo per fargli capire che non c’era problema e ringrazió mentalmente Dio e ogni santo a sua conoscenza quando il ragazzo si allontanò di poco per rispondere al telefono. Speró che la telefonata durasse abbastanza per darle il tempo di pensare ad una scusa.

<<Pronto.>>
<<Jinwoo, smetti di fare quello che stai facendo e torna subito qui.>> rispose la voce profonda con tono serio dall’altro capo del telefono.
<<Scusi, ma non dovevo finire il lavoro che avevo iniziato?>> chiese il ragazzo cercando di non farsi sentire dalla ragazza.
<<Le cose sono cambiate. D’ora in poi le scriverai soltanto fino alla data concordata con gli altri.>>
<<Ma..>> provò a controbattere.
<<Niente ma. Ti ricordo che ti ho pagato per questo lavoro quindi fai quello che ho detto. Torna a casa. Subito.>> disse la voce profonda dall’altra parte del telefono per poi attaccare.

Jinwoo sospirò e si riavvicinó alla ragazza.
<<Scusami tanto ma devo andare. Mi ha chiamato il capo e mi ha detto che ha urgente bisogno per un lavoro. Scusami ancora.>>
A quelle parole Haneul si sentì davvero sollevata.
<<Tranquillo, vai pure. Prometto che arriveró a casa sana e salva.>> disse ridendo.
Jinwoo si inchinó e andò dalla parte opposta a dove era diretta la ragazza.
Haneul tirò un sospiro di sollievo e si incamminó verso casa.

Criminal LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora