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Jimin entrò nello studio ormai familiare attraverso la sua finestra favorita.
Yoongi sobbalzò portandosi una mano al petto.
«Ricordami di farla sigillare, moccioso.»Jimin sorrise accasciandosi sulla sua poltrona.
Tutto di quello studio, gli era familiare. Più di quanto lo fosse casa sua.«Non può farmi questo. La nostra storia amorosa ha appena avuto modo di sbocciare. Perché terminarla sul proprio nascere?»
Yoongi sbuffò chiudendo la finestra ed avvicinandosi al ragazzino.
«Oggi sei ad un orario normale. Devo preoccuparmi?»
Jimin schioccò la lingua col palato. «La nostra relazione sta maturando più in fretta di quanto pensassi.»
Yoongi ignorò le solite battute.
«Dovresti avere l'ora di mensa, o erro?»«Già.» Rispose l'altro recuperando la sua solita maschera ed appoggiando la schiena contro la poltrona.
«Perché la stai saltando?» Insistette lo psicologo. «Stai mangiando bene, vero?»
Jimin si limitò ad ignorare quelle fastidiose domande, chiudendo gli occhi.
Voleva essere qualcun altro. Vivere la vita di qualcun altro.
Sarebbe stato decisamente meno soffocante.Yoongi sbuffò irritato.
«Sai benissimo che odio essere ignorato, moccioso.»«Lei è decisamente lo psicologo più bizzarro che io abbia mai conosciuto. E ce ne vuole con la mia esperienza.»
Yoongi sospirò alzandosi dal suo posto.
«Aspetta qua. D'accordo?» Poi ci ripensò sù. «È un ordine.»Jimin sogghignò coprendosi gli occhi con il braccio come se volesse addormentarsi.
«Non fare tardi, tesoro.» Si prese gioco di lui, nascondendo una risata.Yoongi roteò gli occhi divertito per poi uscire dalla stanza.
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Quando il maggiore tornò, portava con sè una porzione di ramen istantaneo in un vassoio.
«Park, smettila di fingere.» Posò il vassoio sul tavolo. «So benissimo che sei sveglio.»
Jimin si mise a sedere con un broncio dipinto sul volto pallido.
«Stavo dormendo.»
«Come no. Su,mangia.» Fece un cenno al vassoio.
Jimin lo osservò in silenzio per quella che parve un'eternità.
«Non ho fame.»«Non ho intenzione di fingere di credere a questa bugia.» Disse l'altro avvicinandosi al ragazzo e poggiando due dita sotto il suo mento facendolo voltare verso di lui.
Pel di carota arrossì leggermente, lasciandosi sfuggire di mano la propria maschera. «Non sto mentendo. E poi la pago per ascoltare le mie lamentele non per farmi mangiare, no?»
Yoongi ghignò.
«Beh, è vero. Ma è anche vero che io non sono un comune psicologo, o sbaglio?»Jimin tentò di sostenere il suo sguardo, ma dopo qualche tentativo abbandonò quella decisione.
«Non ho intenzione di mangiare.»
«E io non ho intenzione di ascoltarti. È un vero problema. Che si fa?» Chiese l'altro ghignando.
Jimin rimase ancora una volta sorpreso e non si accorse di essere rimasto a bocca aperta. Letteralmente.
Così Yoongi sfruttò quell'occasione per imboccarlo a sua insaputa.
«Che ne dici? È commestibile?» Gli fece un cenno col capo trattenendo una risata.Jimin lo fulminò con lo sguardo e aspettò di deglutire per poterlo rimproverare.
«Le avevo detto che non volevo mangiare!»
Yoongi scoppiò a ridere.
Il minore ne rimase incantato. Non lo aveva mai visto ridere.«E mi pare di averti detto che non ti avrei ascoltato o sbaglio?»
Jimin si preparò a controbattere ma Yoongi sfruttò ancora una volta quell'occasione per imboccarlo.
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ķ ŏ ʍ ȯ ŗ ė ɞ İ ☼ yoonmin.
Fanfictionķ ŏ ʍ ȯ ŗ ė ɞ İ: la luce del sole che filtra attraverso gli alberi. «Ero disperso in quella che era la mia vita,un bosco cupo fitto di alberi,e poi arrivasti tu illuminandomi il sentiero e mostrandomi la via.» -19.10 #16 boys. -19.12 #11 soft. -31.0...