Chapter 19.

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Jimin dopo aver bussato un paio di volte alla porta, la aprì con la sua chiave di riserva.

«Che bastar-» Si bloccò notando Yoongi con il capo poggiato sulla propria scrivania, addormentato fra i vari documenti sparpagliati.

Jimin spostò lo sguardo ispezionando la stanza. Si diresse verso la finestra che era rimasta aperta, chiudendola. «Quando smetterà di essere così irresponsabile?»

Dopodiché, si avvicinò con un passo felpato verso Yoongi, attento a non disturbare il suo sonno. Si tolse la giacca e lo coprì con essa.

«Sembra che io sia la sua babysitter.» Sbuffò fingendo di essere irritato dalla situazione quando in realtà lo trovò estremamente incantevole nel suo sonno.

Si passò una mano fra i capelli indeciso se andarsene o meno da quel luogo. Ma infine, decise di schiacciare un pisolino sul divano all'angolo della stanza.
Giusto il necessario perché potesse recuperate le arretrate ore di sonno.

Non si accorse infatti nè del tempo che vi trascorse nè di quando si addormentò.

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«Che ci fai qua?» Chiese con una voce roca Yoongi, quando si svegliò rendendosi conto di non essere solo.

Jimin si stropicciò gli occhi con i palmi di entrambe le mani. «Non è ovvio? Sto dormendo.»

Yoongi si alzò per poi perder l'equilibrio e ricadere sulla propria sedia. «D-dovresti essere a casa.»

Jimin corrugò la fronte assottigliando lo sguardo. «Ha le guance rosse. Lei non arrossisce mai.»

Yoongi lo osservò fra il confuso e lo spaesato, come se tentasse di metterlo a fuoco.
«Di cosa parli?»

Jimin si alzò di scatto dirigendosi verso il maggiore per poi avvicinarsi senza alcun preavviso, poggiando la fronte contro alla sua. Così vicino da sentire il respiro dell'altro.

«Che cazzo fai?» Lo allontanò sentendosi a disagio.

«Ha la febbre.»

«Ti stai sbagliando. È solo il lavoro.» Disse sistemando alcuni fogli finendo solo per farli cader per terra.

Jimin sbuffò abbassandosi per raccoglierli.
«Ha avuto la genialità di lasciare la finestra aperta.»

«Non credo siano affar tuoi. E anche se fosse, non dovresti essere qua. Perciò, dileguati.»

«Non avrei immaginato che fossi così scorbutico da ammalato. Non che non lo fossi già di tuo, ovviamente.» Jimin mise su un broncio in grado di intenerire anche la più fredda delle creature.

«Prendi la tua giacca e vai.» Si tolse la giacca intenzionato a passargliela per poi rimettersela immediatamente.

«Che fa? Non me la da più?» Ghignò prendendosi gioco di lui.

«Freddo. O sparisci o sparisci.» Ringhiò contro di lui deciso a convincerlo di lasciare la stanza per quel giorno, per non influenzarlo.
Era troppo orgoglioso per poterlo ammettere chiaramente.

«Vada per la terza opzione, allora.» Disse Jimin sorridendo.

«Ne ho dato una terza?» Chiese Yoongi confuso portandosi i capelli all'indietro. «In ogni caso, sparisci.»

Jimin scosse la testa sorridendo.
«Mi sembra di averle chiaramente dichiarato la mia scelta. Rimarrò qui a prendermi cura di lei.»

ķ ŏ ʍ ȯ ŗ ė ɞ İ ☼ yoonmin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora