Chapter 4.

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«Sapevo che saresti arrivato Park.»

L'orologio segnava le cinque.
Del mattino.

«Mi ha tolto tutto il divertimento così. Avrei voluto svegliarla con i miei modi.» Ghignò il ragazzo.

«Ho avuto un assaggio dei tuoi modi.» Arricciò il naso infastidito. «Mi vuoi dire come mai sei qui a quest'ora?»

Jimin mise su un broncio.
«Come può trattarmi così dopo il nostro appuntamento?» Si avvicinò a Yoongi.

Yoongi lo guardò inarcando un sopracciglio. «Quando smetterai con questi insulsi giochetti e mi parlerai seriamente?»

Jimin sogghignò.
«Mi toglierebbe tutto il divertimento. Mi pare di averglielo già detto.»

Yoongi roteò gli occhi portando le braccia al petto.
«Su, parla.»

«Che ne dice di un altro abbraccio?» Jimin aprì le braccia invitandolo con un ghigno stampato sul volto.

«Ho un'allergia agli abbracci.» Rifiutò con quella scusa distogliendo lo sguardo da pel di carota.

«Eppure l'altro giorno non sembrava così, o sbaglio? Quest'allergia è a periodi?» Chiese Jimin con un tono sarcastico facendosi beffe di lui.

Yoongi lo fulminò con lo sguardo.
«Se non hai niente da dire, con permesso, tornerò a dormire.» Disse dirigendosi verso la sua poltrona.

Jimin scoppiò in una risata fragorosa.
«Il nostro psicologo se la cava con le rime. Che ne direbbe di cambiare lavoro e diventar poeta? Le si addice.» Disse riservandogli un occhiolino mentre si sedeva sulla sua poltrona.

«Jimin ho sonno.» Sbottò frustrato l'altro coprendosi con la coperta finché si scorgevano esclusivamente i suoi occhi socchiusi.

«È proprio una noia.» Sbuffò l'altro incrociando le braccia al petto e rivolgendo lo sguardo alle nuvole che si scorgevano dalla finestra di quello studio.

«Addormentati allora.» Suggerì lo psicologo ghignando.

«Mi sta invitando a letto, forse?» Si protese verso l'altro con un sorriso.

Fu colto di sorpresa, lasciandosi scappare di conseguenza una debole risata prima di ricomporsi.  
«Dormi, moccioso.» Disse lanciandogli una coperta, coprendolo totalmente.

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Due ore dopo, Yoongi si svegliò infastidito per dei rumori. O meglio. Per della musica in sottofondo.

Non volendo far notare il suo risveglio, si limitò a socchiudere gli occhi.

La coperta, con cui poco prima aveva coperto Jimin, era per terra.
Yoongi stava per indire l'ennesimo rimprovero dettato dall'irritazione per i suoi comportamenti infantili, quando rimase incantato dalla visuale che gli si pose davanti.

Jimin stava danzando al ritmo di una melodia in sottofondo.

Sembrava essere un tutt'uno con quest'ultima.
Aveva gli occhi chiusi. Sembrava lasciarsi trasportare dalle sue note.

All'improvviso, aprì gli occhi accorgendosi del risveglio del suo psicologo.
La melodia era finita ma Yoongi non se ne accorse, per quanto ne rimase stregato.

«Non volevo svegliarti. È solo che ne avevo bisogno.» Pel di carota si grattò il retro del collo distogliendo lo sguardo da Yoongi.

Era la prima volta che quel ragazzo si mostrava in imbarazzo.

«Sei bravo.» Disse semplicemente Yoongi mentre si stiracchiava.

Jimin rimase bloccato per un instante.

«Segui qualche corso?» Chiese lo psicologo per riempire quel silenzio avvicinandosi al ragazzo.

«Avrei voluto se non fosse stato per il fatto che mio padre é impegnato a raccogliere i soldi per l'educazione del mio fratellastro. Hoseok. É un figlio modello, come lo definisce mio padre stesso. Ora sa la motivazione del litigio di quella notte. É soddisfatto, signor Min?» Chiese scoppiando in una risata amara.

ķ ŏ ʍ ȯ ŗ ė ɞ İ ☼ yoonmin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora