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Jimin entrò nello studio di Min Yoongi attraverso la finestra, cogliendolo di sorpresa.
Non era stato affatto complicato essendo lo studio al piano terra.«Dovresti cessare di compiere queste entrate di scena.» Sbottò Yoongi riprendendo a respirare normalmente, una volta superato lo spavento iniziale.
«Eppure, risulta l'unico divertimento che ricavo da queste insensate sedute.» Ghignò il ragazzo prendendo il suo posto.
Il ragazzo dai capelli menta si sedette di fronte a lui, squadrandolo con sguardo critico.
«Metti a dura prova la mia pazienza, moccioso.»Jimin incrociò le braccia al petto scoppiando a ridere.
«Ho incontrato tanti psicologi ma lei rimane decisamente il più singolare. Non mi tratta come se fossi una bomba ambulante.»Yoongi corrugò la fronte per l'espressione con cui il ragazzo aveva delineato la sua personalità.
«Semplicemente perché non ti ritengo tale. È successo qualcosa oggi? Non dovresti essere a scuola?» Chiese gettando una veloce occhiata al suo orologio notando l'orario.Jimin ghignò tendendosi in avanti verso il maggiore.
«Avevo voglia di incontrarla. Mi mancava.»Yoongi inarcò un sopracciglio per quella scena.
«Mi parli di qualcosa invece di fare il teppista? Per esempio, di cos'è successo oggi?» Si mise gli occhiali fingendo di concentrarsi su qualcos'altro mentre in realtà tutta la sua attenzione era rivolta a Jimin.Questa era una tattica che di solito funzionava con i pazienti. Odiavano essere osservati come se stessi scrutando la loro anima. Perciò, Yoongi giunse alla conclusione che dando il giusto spazio al paziente, quest'ultimo si sarebbe sentito più a suo agio e di conseguenza si sarebbe sfogato più facilmente.
«Mi sono messo a leggere un libro.» Disse Jimin ritirandosi e poggiando la schiena contro la poltrona mentre si ispezionava le unghia con fare concentrato.
Si stava prendendo gioco di Yoongi.Era decisamente il più incasinato dei pazienti e una sfida per Min Yoongi.
«Cambia pure argomento, se ti pone più a tuo agio. Ti piace leggere?» Chiese sollevando lo sguardo.
«Si. Mi permette di vivere più di una vita, in un certo senso. Lei non legge?»
Sebbene fosse una cosa così semplice, Yoongi si sentì trionfante. Era difficile estirpare informazioni da quel piccolo.
«Si, ma ci tengo ad evitare il genere horror.»
«E così, il nostro psicologo ha paura dell'horror..» Constatò Jimin ghignando.
Yoongi lo fulminò con lo sguardo. Già, non era affatto uno psicologo comune.
«Non ne ho paura.»
«Perfetto, alla prossima seduta, il suo paziente desidera vedere un film horror in compagnia del suo psicologo. Ovviamente, non può rifiutare o sbaglio? È il suo lavoro.» Jimin rise sarcasticamente aggiustandosi il ciuffo arancione.
Yoongi deglutì. Quel ragazzo continuava ad irritarlo sempre di più. Eppure, sapeva che dietro a quell'apparente aria menefreghista vi fosse qualcosa di frantumato.
Jimin si alzò di scatto.
«Devo proprio tornare a scuola. Non posso perdermi l'ora di mensa. La seduta è finita, no?»Yoongi sospirò divertito.
«È divertente come tu decida l'inizio e la fine di ciascuna seduta, Park. Mangia bene, d'accordo?»Per un istante, la maschera di Jimin parve scivolare. Il ragazzo infatti colto di sorpresa per l'ultima frase strinse leggermente la presa sulla poltrona.
Durò giusto un instante, prima che ricomparisse il solito sorriso beffardo lungo il suo volto.
Pel di carota si diresse verso la porta e prima di uscire parlò senza voltarsi verso il ragazzo.
«Mio padre oggi ha picchiato mia madre.»
Detto ciò, uscì prima che Yoongi potesse fermarlo.
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ķ ŏ ʍ ȯ ŗ ė ɞ İ ☼ yoonmin.
Fanficķ ŏ ʍ ȯ ŗ ė ɞ İ: la luce del sole che filtra attraverso gli alberi. «Ero disperso in quella che era la mia vita,un bosco cupo fitto di alberi,e poi arrivasti tu illuminandomi il sentiero e mostrandomi la via.» -19.10 #16 boys. -19.12 #11 soft. -31.0...