Prologo

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Mi ero sempre ritenuta una ragazza decisa, con le ieee chiare, che riesce a prendere le decisioni giuste senza avere rimpianti. Questo prima di ritrovarmi davanti la scelta più ardua: quella del college.

«Non so proprio dove andare», sbuffai.
Lanciai le varie brochures che mi ero procurata nel corso dei vari orientamenti a scuola. Avevo anche visitato alcuni college locali, ma nessuno mi convinceva.

La verità è che avevo paura. Paura di pentirmi e di non riuscire a trovare il coraggio di allontanarmi di nuovo dalla mia famiglia.
Avevo sempre fatto di tutto per stare vicino a mia madre che, finalmente, era riuscita a trovare la felicità. Non aveva più bisogno di me e io dovevo pensare a me stessa e a nessun altro, cosa che non avevo mai fatto fino ad allora. 

Avevo i nervi a fior di pelle, da quella scelta dipendeva tutto il mio futuro.

«Vorrei tanto avere le tue stesse certezze».
Mi sdraiai sul letto a pancia in giù, poggiai le guance sulle mani e pensai a quanto fosse fortunata la mia amica.

Katy avrebbe raggiunto il suo ragazzo a Londra, dove avrebbero condiviso un piccolo appartamento nella zona del campus. Conoscendoli, avrebbero discusso ogni minuto, per ogni sciocchezza. Già li immaginavo mentre litigavano anche sul tipo di pasta da cucinare.

«Non che abbia molta scelta», mi guardò con il solito sorriso che le compariva quando si parlava di Alex «un anno di distanza e paranoie è bastato per farmi capire che io e tuo fratello lontani non possiamo stare».

«Dai, non puoi lamentarti» dissi con sguardo sognante. Avrei tanto voluto anche amare qualcuno e essere amata allo stesso modo.

Kat non capiva quanto tutte noi la invidiassimo per la sua relazione con Alex.
Quei due erano la rappresentazione del vero amore. Potevano litigare mille volte, ma il modo in cui si guardavano non sarebbe mai cambiato.

«Fai una cosa» propose Katy.
Si alzò dal letto della mia stanza e si diresse verso le mensole, dove tenevo i libri e i pupazzi.

La guardai accigliata e la mia espressione non cambiò quando tornò da me con un mappamondo tra le mani.

«Non ti seguo» dissi scuotendo la testa.

«Camille Rose, non eri tu quella sognatrice, romantica e quelle stronzate varie?» chiese arrabbiata «Giri il mappamondo, lo fermi con un dito e vedi dove ti porta il destino».

«Alexander ti ha proprio cambiata, eh», la presi in giro.
Arrossì, senza aggiungere altro.

Ripensai al nostro primo incontro, a quando l'avevo invitata a quella che sarebbe diventata casa mia per la festa organizzata dai ragazzi.
Mai avrei pensato che sarebbe diventata la mia migliore amica, che grazie a lei avrei conosciuto persone meravigliose. A lei dovevo davvero tutto.

«Dai, fallo» mi incitò con un sorriso incoraggiante.

Lasciai girare il mappamondo, chiusi gli occhi e portai il dito sulla grande sfera che rappresentava la Terra. Aprii prima un occhio, lentamente, e poi aprii l'altro, timorosa del risultato.

E se fosse uscito l'Afganistan? Avrei davvero dovuto prendere una scelta secondo quell'assurdità?

«Ehilà, biondina, a quanto pare la fortuna non vuole proprio saperne di abbandonarti» disse la mia amica.

Abbassai lo sguardo e, dopo aver letto la mia destinazione, fu impossibile trattenere un sorriso.

Los Angeles.
La città degli angeli era il mio destino.

» Spazio autrice
Che dire, lontano da voi non riesco a stare ahaah
Fatemi sapere se l'inizio vi piace ❤️

A presto, vi adoro 🌹

Angel [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora