Capitolo 1

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1. Plane

Allacciai la cintura di sicurezza e mi preparai al decollo

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Allacciai la cintura di sicurezza e mi preparai al decollo. Ero in ansia, ma non perché avessi paura dell'aereo, ero in ansia per ciò che mi attendeva. Ancora una volta, mi stavo lasciando tutto alle spalle per andare verso l'ignoto, per vivere l'ennesima avventura.

Se la prima volta era stato per forza di cause maggiori, quella volta ero stata io a decidere il tutto. Inutile dire che la cosa mi spaventava: tutte le conseguenze sarebbero state solo colpa mia.

Quando mi trasferii a New York, il mio unico rimpianto era lasciare Theo, l'unico ragazzo che io avessi mai amato. Stavo male, pensavo che non sarei mai riuscita a riprendermi da una delusione del genere. Mai avrei pensato che lasciare New York sarebbe stato ancora più doloroso.

Lì avevo costruito la mia vita.
Ero riuscita a creare dei veri legami, quelli che ti danno la forza di andare avanti. Legami che durano per sempre.
Avevo ritrovato me stessa, avevo imparato a sfruttare i miei pregi e, ancora di più, i miei difetti.
Avevo capito che essere sensibili, sognatori o timidi non è qualcosa di cui vergognarsi. Bisogna essere fieri di se stessi perché ognuno di noi è speciale.

«Visiteremo prima Hollywood o Santa Monica?» chiese Tania mentre sfogliava una guida turistica.

«Visiteremo la stanza del college» dissi con tono serio.

Le tolsi dalle mani il piccolo libricino e lo feci scivolare a terra. Proprio in quel momento passò un hostess che mi dedicò uno sguardo di fuoco.

Vivere con Tania sarebbe stata veramente una faticaccia.
Credeva che stessimo per partire per le vacanze o fingeva di non sapere che il nostro non era un viaggio di piacere?

Le avevo detto di smetterla con le numerose tinte che continuava a fare, prima o poi le avrebbero bruciato tutti i neuroni.
Prima di partire aveva deciso di tingersi i capelli di biondo "così avrebbero potuto scambiarci per sorelle". Non me l'ero sentita di contraddirla, stava già soffrendo abbastanza a causa di Mason, il suo ultimo ragazzo.

Il problema più grande tra i due era stato la loro diversità: lei pazza, istintiva e estroversa; lui serio, timido e di poche parole.
All'inizio della loro relazione sembravano realmente innamorati ma, evidentemente, l'amore tra i due non era forte come credevamo tutti.

«Sei noiosa» sbuffò.
Mise il broncio e mi guardò di traverso, come se in quel modo avesse potuto intimidirmi.

Dopo la storia di Ken niente e nessuno era in grado di intimidirmi. Ricordavo perfettamente la paura di ferire le persone che amavo, il terrore di deludere gli unici che mi erano sempre stati vicini.
Fortunatamente, c'era stato un bel lieto fine, specialmente per mio fratello e la mia migliore amica.

Katy era partita per Londra, per raggiungere Alex che, già da un anno, studiava economia in Inghilterra. Per loro non era stato facile sopportare la distanza: lei troppo testarda e insicura, lui troppo geloso e coglione.
Non c'erano stati tradimenti perché Kat non vedeva nessun ragazzo all'infuori di Alex e la stessa cosa valeva per lui, ma i litigi aumentavano sempre di più, quindi hanno deciso di vivere insieme.

Angel [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora