5. First day
Il primo giorno di collage non è per niente come appare nei film o nelle serie tv: persone sorridenti che entrano nelle aule, entusiasti di cominciare un anno nuovo; corridoi ordinati, dove le persone parlano con tono cauto e delicato.
In quel momento, capii che dovevo smetterla di credere a tutto ciò che vedevo in tv e di dover cominciare ad abbandonare l'idea di mondo perfetto e ordinato.
Mi trovavo per i corridoi chiassosi e strapieni di persone, tanto che dovetti improvvisarmi contorsionista e camminare vicino alle pareti, per evitare di essere travolta dall'orda di persone in preda all'ansia per il primo giorno di corsi.
Avevo appena finito le prime due ore di lezioni, me ne mancava un'altra e poi avrei raggiunto Tania in mensa. Non vedevo l'ora di sapere come fosse andata la sua giornata.
Osservai i vari tipi di persone che si trovavano in giro e nella mia mente collocavo ognuno in un determinato cliché: vi era il gruppo dei "popolari", quello degli sportivi, quello delle ragazze troppo sicure di loro stesse, il gruppo dei "secchioni" e il gruppo di coloro che non rientravano in nessuna categoria. Quest'ultimo gruppo era in assoluto il mio preferito in quanto anche io mi sentivo di appartenere ad esso.
«Spero di riuscire a superare l'anno» sentii dire da una ragazza che stava confidando i suoi timori alla sua amica.
«A me importa solo riuscire a conquistare Micheal, insomma quel ragazzo è l'incarnazione del sesso» rispose l'altra e il gruppo di amiche scoppiò in una fragorosa risata.Sorrisi per i loro discorsi frivoli e tornai alla ricerca della mia aula che sembrava essere svanita dal campus.
Guardavo i vari numeri incisi sulle porta con estrema attenzione, tanto da non rendermi conto di aver travolto un povero malcapitato.
«Attenta a dove metti i piedi» si lamentò quest'ultimo che, giustamente, appariva seccato dalla mia presenza.
«Scusami» lo guardai mortificata, poggiai le mani sulle sue spalle e ispezionai il suo viso, per accettarmi che stesse bene.
Dovetti ammettere che il ragazzo era proprio un bel vedere. Spalle large, gambe lunghe, occhi verde/azzurri, capelli di un insolito biondo, mascella ben pronunciata e uno sguardo capace di uccidere chiunque avesse osato guardarlo qualche attimo in più.
Possibile che in quella scuola fossero tutti usciti da una rivista di modelli di Calvin Klein?
«Chi ti ha detto di toccarmi?» sbottò, seccato.
Se al mio posto si fosse trovata Kat, probabilmente avrebbe risposto con «tesoro, ma hai il ciclo?», ma io non ero audace quanto lei quindi mi limitai a ritrattare le mani e ad abbassare lo sguardo.
«Eric, dove eri finito?» qualcuno chiamò mister simpatia. Mi meravigliai del fatto che avesse davvero degli amici.
«In questa scuola vivono proprio sulle nuvole, amico» mi superò, non degnandomi nemmeno di uno sguardo, come se non lo meritassi.
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Angel [SOSPESA]
Romance« even the purest hearts are drawn to darkness. » Il destino, per una volta, sembra giocare a favore di Camille Rose. Dopo il suo primo amore finito male; dopo quel ragazzo dagli occhi verdi che le ha fatto perdere la ragione, Cami ha deciso di dir...