• | Capitolo 13 | •

1.4K 84 5
                                    

Lauren a quell'affermazione l'abbraccio.
- Possiamo superare questo, no? - domandò Lauren - Non ti conosco bene Camila, ma so di provare davvero qualcosa per te -
Camila si staccò dall'abbraccio e si asciugò le lacrime.
Sembrava davvero una bambina secondo Lauren, ma non in senso negativo, ma al contrario. Non aveva mai visto Camila in quelle condizioni le prime volte che veniva nella sua palestra, anzi, era fredda, distaccata e sempre sicura di sè. A quanto pare la Camila che sembrava conoscere era solo un'apparenza, o forse era stata la malattia a ridurla così, ma a Lauren piacevano entrambi i caratteri.
- Come facciamo? Io non voglio andare dallo psicologo - disse Camila, amareggiata.
- Ci devi andare - sospirò Lauren - Stai tranquilla, io ti starò accanto -
- Grazie Lauren... -  sussurrò.
Le due ragazze si abbracciarono di nuovo, ma stavolta Lauren rivolse lo sguardo su un punto vuoto.
Aveva paura della risposta che avrebbe dato Camila alla domanda che le frugava nella sua testa.
- Che hai? - domandò Camila, che istintivamente prese la mano della ragazza per incrociare le dita con le sue.
Lo stomaco di Lauren entrò in subuglio e il suo sguardo si addolcì, sentendosi quasi sollevata.
- Ecco... noi stiamo... cioè - cercò di trovare le parole giuste - Noi siamo fidanzate adesso? - domandò, trovando difficoltà persino a deglutire per l'ansia che sentiva percorrerle tutto il corpo.
In quel silenzio gli occhi delle due erano concentrati su quelli degli altri.
Lauren cercava risposte che Camila non le dava.
Camila deglutì, come non ci aveva pensato? Era stata stupida. Lei aveva Austin.
- Io... ecco, sto con Austin - disse, con un filo di voce, sentendosi in colpa - È il mio fidanzato -
Quelle parole distrussero in mille pezzetti il cuore di Lauren, e la presa con la sua mano e quella dell'altra divenne più flebile, fino a non esserci più.
- Capisco - Lauren allora decise di alzarsi, sentendo già l'amaro in gola e la rabbia ribollirle dentro.
Lei l'aveva baciata e Camila le aveva detto esplicitamente che non avrebbe voluto scordare quel momento, e inoltre le aveva persino dedicato la maggior parte delle pagine scritte sul diario di Camila.
Si sentiva stupida. Ci credeva sul serio.
- Ci sentiamo domani - disse Lauren con tonno indifferente e freddo, prima di andare dritta alla porta.
- No, Lauren aspetta -
Qualcuno tirò la mano di Lauren, e lei sapeva già di chi fosse quindi non si girò.
- Tranquilla, Camila. Domani ti scorderai di me, e io mi scorderò di te - disse, senza voltarsi, staccandosi dall'ormai mano flebile di Camila.
- Ma io non voglio - disse Camila, provando dolore per la frase che Lauren le aveva detto : non era colpa sua se scordava le cose - Tu invece vuoi? -
- Perché dovrei risponderti visto che poco dopo ti scorderai della mia risposta? - stavolta su girò, e alzò un sopracciglio.
Camila fece un passo indietro, prima che una lacrima solitaria scese sul viso della più piccola.
Lauren non rispose, sapendo che avesse toccato un tasto fin troppo dolente della più piccola, ma cercò di non pensarci come aveva fatto Camila quando l'aveva friendzonata, e aprì la porta della grande villa senza salutarla.
Camila invece la guardò tutto il tempo, fino a quando non vide più la macchina nella sua visuale.
Camminò velocemente verso il diario e prese una penna per scrivere.
"Lei mi ha baciata. Le ho detto che però sto con Austin. Mi ha detto che mi scorderà come ho farò io, ma io non voglio, così le ho chiesto se lei voleva e mi ha detto..."
Camila non ricordava le parola esatte e agitata schioccò le dita, ma dopo qualche secondo riuscirono a venirle in mente e le scrisse.
"Ha detto che è inutile che le dò una risposta se poi la scordo 20/6"
Camila chiuse il diario e lo portò con sè a letto.
Avrebbe dovuto aspettare il ritorno del suo fidanzato come sempre, ma stavolta non voleva.
- Non scordarti di lei - sussurrò, chiudendo gli occhi - Non scordarti della sua risposta. Non scordarti delle sue labbra. Non scordarti dei suoi abbracci - sussurrò - Erano soffici le sue labbra... - ripetè e ripetè - E io... io mi sentivo felice - cercò di ricordare - Poi ho pianto... - la sua mente non riusciva a darle altre informazioni - Avevo paura di scordarmi di lei - sussurrò, tra le lacrime - Non mi scorderò di lei - ripetè circa venti volta, prima che la sua mente, stanca per averle dato troppe informazioni, le ordinò di dormire.

—————————————————————

Zaoo
Volevo chiedervi cosa ne pensate della storia
Vi sta piacendo?

Non scordarti di lei ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora