• | Capitolo 16 | •

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Era ormai tardi e Dinah era tornata a casa.
Camila era sdraiata a stella sul letto e non sentiva niente se non il vento fuori dalla finestra.
Il letto era troppo grande per lei e i ricordi sfocati iniziavano a farle male.
Perché era malata?
Perché erai così fottutamente malata?
Iniziò a piangere.
Era strano come lo stress potessero peggiorare la sua salute.
Lauren l'avrebbe accettata così?
Se lo domandava.
Guardò il soffitto per qualche secondo, finchè non sentì una strana sensazione agli occhi.
Un flash, un fottuto flash.
Una fotocamera.
Una sedia.
Camila sgranò gli occhi a quella visione.
Un uomo aveva una fotocamera, ma i suoi ricordi non le dicevano altro.
Scomparvero dalla sua mente e lei si affrettò a prendere il suo diario per annotare il flashback che aveva avuto.
"Ho avuto un flashback. Un uomo stava facendo una foto con una fotocamera, ricordo una sedia e un flash. 21/6"
Ogni volta che scriveva in quel note si sentiva sollevata, come potesse stare tranquilla, che se avesse avuto quel diario sarebbe riuscita a vivere ogni giorno anche senza ricordare di averlo fatto.
Quando posò il suo diario sul comodino sentì qualcuno suonare.
Camila si alzò e andò alla porta chiedendosì tra sè e sè chi fosse a quell'orario.
Cacciò le lacrime prima di aprire la porta e fu stupita quando si ritrovò Lauren davanti alla porta.
- Cosa succede? - domandò Camila, allarmata - Perché sei venuta? -
- Ho avuto un brutto presentimento. Posso entrare? - chiese la ragazza.
Camila annuì e la fece entrare mentre distoglieva lo sguardo sperando che Lauren non si fosse accorta delle sue lacrime, ma non fu così purtroppo.
- Camila? - Lauren si avvicinò alla più piccola, che adesso aveva chiuso la porta - Perché hai pianto? - prese il suo viso per far incrociare i loro sguardi, mentee con l'altra mano le accarezzò il polso.
- Austin mi ha tradita. Ne sono sicura Lauren, non è tornato a casa. Io non lo amo lo sai, ma mi sento sola -
Lauren fece solo un triste sorriso.
- Dormo con te - disse Lauren, asciugando le lacrime della più piccola - Ci sono io -
Camila si buttò tra le sue braccia, come se avesse trattenuto tutto per troppo tempo.
Come se avesse bisogno di parlare sul serio con qualcuno. Pianse, pianse forte.
- Voglio andare a vedere le stelle - sussurrò Camila, mentre il cuore iniziò al suo solito ad accellerare per la vicinanza di Lauren.
- Andiamo - disse semplicemente l'altra ragazza, prima che Camila la portasse fuori suk giardino.
Le due ragazze si sdraiarono su due sedie a sdraio e guardarono le stelle.
- Lo sai che mi piacciono le banane? - domandò Camila, ricevendo un'occhiata perversa da Lauren - Intendo come frutto, stupida! - rise.
- Anche a me piacciono le banane, ma preferisco le patate - rise Lauren, schernendola, ma Camila non capì il doppio senso, non era da lei.
Era cambiata. Lei prima era una ragazza diretta, perversa e convinta. Adesso era una ragazza fragile, con mille domande verso il mondo.
- Sai, anche le patate sono buone - disse Camila - A me piace il purè - chiuse gli occhi immaginando il sapore di quella specie di crema.
- Mia madre me lo cucinava sempre - disse Lauren - Mio papà l'ha sempre odiato invece - rise - Ricordo che mia madre mi cucinava il purè persino a merenda perché sapeva che lo amavo. È sempre stata una brava mamma. Non  cambiarei nulla di lei - sorrise Lauren guardando la stelle - Mio papà invece era un tipo abbastanza pacifico e dolce con me, ma è stato sempre geloso di me, perché secondo lui ho sempre amato di più la mamma, ma in realtà io amo tutta la mia famiglia allo stesso modo, Chris, Taylor, papà e mamma. Con Chris litigo spesso ma gli voglio un mondo di bene - il discorso di Lauren fu interrotto da un singhiozzo.
Lauren si girò e vide Camila piangere.
- Hey, perché piangi? - domandò Lauren, rimanendo sdraiata mentre le asciugava le lacrime.
- Perché io non ho niente da raccontarti - disse Camila - Non ricordo nulla -
Il cuore di Lauren si spezzò e sentì una strana sensazione al petto.
"Sei stupida" disse una vocina dentro Lauren.
- Nemmeno della tua famiglia? - domandò l'istruttrice sorpresa, non credeva che la malattia fosse così grave.
Camila fece no con la testa.
- Non ricordo nulla -
Allora Lauren si alzò e si sedette sul debole corpo della più piccola, iniziando a distribuire dei baci sul collo.
- Stai tranquilla - sussurrò Lauren con dolcezza - Ti ricorderai di questo -
Camila non capì, ma Lauren aveva già iniziato a succhiare un punto preciso del suo collo.
- Domani ti sveglierai e quando lo vedrai ti ricorderai di me - sorrise Lauren.
Camila ricambiò il sorriso, prima di avvicinarsi alle sue labbra e portare le sue mani sotto la maglietta, sulla sua schiena, e iniziando a baciarla e accarezzarla.

Non scordarti di lei ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora