•CAPITOLO 16

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Dopo aver mangiato neanche metà del cibo presente nel mio piatto, salgo velocemente in camera mia.
Mi distendo sul letto a pancia in sù con le gambe divaricate e lo sguardo annoiato rivolto al soffitto.

Sto aspettando Giada, l'ho chiamata all'incirca quindici minuti fa.
Squilla il mio cellulare, convinta sia lei, lo afferro per rispondere ma poi mi accorgo appena in tempo che sul display non c'è il suo nome.
È Micheal.

Così senza pensarci non rispondo.
Non ho proprio nulla da dirgli.
Anzi forse qualcosa da dirgli c'è l'avrei, ma non vale la pena sprecare fiato per lui.
Pochi minuti dopo, Micheal richiama.
Infastidita sbatto con rabbia il cellulare sul letto.

"Ciao Jessica" dice Giada entrando nella mia camera e chiudendo la porta alle sue spalle.
Mi alzo dal letto, e la saluto con un forte abbraccio.
Le braccia di Giada mi stringono appena si accorge che le sono avvinghiata addosso.
Non saprei proprio come fare senza di lei.
Poi entrambe ci sediamo e Giada subito dopo si affretta a sistemarsi una ciocca di capelli fuori posto.
"Cos'è successo con Daniel? Ha saputo del bacio?" Mi chiede preoccupata.

"Micheal non gli ha solo raccontato che ci siamo baciati, gli ha anche detto che io sono innamorata di lui" dico angosciata, poi faccio un bel respiro "Puoi solo immaginare come mi ha trattato Daniel e le assurdità che mi ha detto"

"Cavolo, Micheal è proprio scemo" risponde innervosita "Inoltre non ha riflettutto neanche un attimo che così avrebbe perso la sua amicizia con Daniel?"

"No e non ha pensato neanche di sbagliarsi"
"Infondo non gli ho dato alcuna dimostrazione per fargli credere che sono innamorata di lui" dico.

"Lo so Jessica ma non gli hai dimostrato neanche il contrario"
"Avrei dovuto prenderlo a schiaffi, o dirgli chiaramente che non provo niente per lui"
Scrollo le spalle e la testa "Ma non l'ho fatto e ora non posso più rimediare"

La nostra conversazione viene interrotta dalla suoneria del mio cellulare
Sbuffo scocciata quando vedo che è di nuovo Micheal.
"È lui" dico seccata chiudendo la chiamata.
"Perchè non gli hai risposto?" Mi domanda e poi aggiunge "Avresti potuto mandarlo a quel paese"
"Non avrebbe comunque cambiato le cose con Daniel" rispondo rattristita torturandomi le dita delle mani.

Giada si avvicina a me e mi alza il viso delicatamente con le dita, costringendomi a guardarla in viso.
"Tesoro stai tranquilla, vedrai che tutto ritornerà al suo posto come è giusto che sia" mi rassicura dolcemente.
Annuisco con fatica, e poi cambiamo discorso.

Trascorriamo il resto del pomeriggio a parlare di scuola, in particolare degli esami, e infine delle compere che vuole fare in questa settimana.

Riesce perfino a strapparmi un sorriso, quando mi elenca con determinazione le mille cose che deve assolutamente comprare.

Verso le nove purtroppo Giada va via, ha un impegno con i suoi parenti.
Così io adesso sto cenando in silenzio con i miei genitori.
"Come ti senti tesoro?" Mi domanda mia madre versandomi da bere.
"Meglio" rispondo con un falso sorriso, afferrando il bicchiere che mi porge gentilmente.
"Tu e Daniel non avete ancora risolto, vero?"
"No" rispondo spostando il mio sguardo dal suo volto al piatto.
"Lasciala mangiare in pace" interviene premuroso mio padre.

***
Mi stiracchio nel letto e sbadigliando apro gli occhi.
Quale altro essere umano si alza presto la domenica mattina?

Penso tra me e me, mentre con un piede allontano le lenzuola.
Beh, pensandoci bene ieri sono andata a letto subito dopo cena, quindi era prevedibile.

Mi alzo, scendo le scale e mi dirigo in cucina.
I miei stanno ancora dormendo.
Così mi butto sul divano, e guardo le notifiche sui social.
L'ultimo accesso di Daniel risale a un giorno fa.

"Strano" commento ad alta voce.
Solitamente si collega molto spesso.

Mando un messaggio a Giada. 《Buongiorno, ti va di fare colazione insieme?"》

La sua risposto arriva dopo tre quarti d'ora《Buongiorno anche a te, certo》
《Andiamo al bar vicino casa mia?》
Subito dopo risponde《Nono, ne conosco uno migliore dove ci sono cornetti deliziosi》
《D'accordo, allora ti aspetto》

Così mi dirigo nella mia stanza e mi preparo al volo.
Indosso un paio di pantaloni neri,a vita alta, e una camicetta a righe con dei piccoli fiorellini rosa sparsi.

Aspetto Giada davanti il portone così appena la vedo, le corro incontro.
E poi insieme ci incamminiamo.

Lo riconosco, è il pub in cui sono andata con Micheal.
Non ci vengo quasi mai, per questo non sapevo che preparano anche la colazione di mattina.

Appena ci sediamo,un giovane cameriere con i capelli neri e gli occhi dello stesso colore, si avvicina con un piccolo block notes.

"Per me, un cornetto con la nutella e un caffè macchiato"
"Anche per me" dico subito dopo la mia amica.
Annota tutto e subito dopo si allontana.

Mi guardo intorno, e inizio ad osservare la gente seduta ai tavoli che mangia chiaccherando di fronte ogni genere di vivanda.

Poi incrocio lo sguardo di chi non avrei mai voluto incontrare.
Così mi volto immediatemente verso Giada, sperando che non mi noti.

Ma, con la coda dell'occhio lo vedo avvicinarsi deciso verso di me.
Non ho scampo, è giunta l'ora di affrontarlo.

"Jessica possiamo parlare?" Dice Micheal appena arriva davanti al mio tavolo.
Posa lo sguardo su Giada furtivamente, poi si volta a guardare me.

"Da soli" specifica.
Giada mi incita con lo sguardo di andare.
Così mi alzo lentamente e mi siedo in un'altro tavolino.

"Allora, inizio col dirti..." lo blocco all'istante "No, adesso parlo io"
Lui alza un sopraccio e mi guarda confuso.
Poi serra la mascella, appoggia i gomiti sul tavolo e porta le mani sotto il mento.
Adesso che ho davanti l'artefice del mio dolore, non mi limiterò a stare zitta come ho fatto con Daniel.
Non posso, non ci riesco, deve sapere tutto cio che penso.
"Hai rovinato la mia storia con Daniel che durava da ben quattro anni, per una semplice cotta" dico con voce bassa e con molta freddezza.

"No, non è una semplice cotta" la sua risposta esce rapida e forte.

"Posso giurartelo"

"Micheal questo non è amore" dico facendo un mezzo sorriso che contiene però molta tristezza.
"L'amore è un altra cosa" affermo e poi aggiungo "L'amore è volere la felicità dell'altro prima della sua"

"Infatti io..." risponde ma io lo interrompo "Tu non hai pensato minimamente a cosa volessi io"

"Desideravi un uomo, che non ti amava Jessica?"
I suoi occhi sono diventati due fessure e il suo volto è livido di rabbia.
"Tu cosa ne sai?" Gli domando guardandolo dritto negl'occhi.

"Hai visto anche tu, i suoi strani comportamenti"

"Aveva un valido motivo" rispondo decisa.

"Ora lo giustifichi?" Dice urlando, attirando l'attenzione di tutti.
Poi abbassa la testa passandosi la lingua sul labbro e subito dopo la rialza.

"Non lo sto giustificando"
Mi alzo all'impiedi osservando i visi stupiti delle persone intorno a noi.
Istantaneamente anche lui fa lo stesso.

"Tu non sai niente" dico scandendo le parole, a denti stretti.

Giada si avvicina me e mi afferra un braccio
"Andiamo Jessica" dice sottovoce.
Micheal mette da parte la rabbia, e mi guarda ferito.
Si aspettava sicuramente di sentirsi dire tutt'altro.
Ma è questa la realtà.

Cosa ne pensate di questo capitolo? Voglio la vostra sincera opinione

Alla prossima❤

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