•CAPITOLO 8

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Appena la raggiungo, la zia di Daniel si volta verso di me.
"Daniel non c'è" affermo prima che lei possa chiedermelo.
"Strano, ero sicura che all'ora di pranzo l'avrei trovato a casa" replica lei.
Mi fa troppa antipatia questa donna, è bassa, ha i capelli ricci scuri con qualche ciocca bianca, il naso un pò incurvato e il volto ovale.
Dall'aspetto sembra una strega.
Non gli sono mai piaciuta come a me non è mai piaciuta lei.

"Beh, no" concludo infine.
"Digli a Daniel che sono passata e che devo parlargli" dice con tono arrogante per poi girare i tacchi e andarsene.

Apro il portone di casa, vado in cucina e mi butto stanca sul divano.
Dopo accendo la tv e cucino la pasta.
Chissá cosa sta facendo Daniel a lavoro.
Chissá perchè stamattina è partito in anticipo.
Chissà con chi messaggiava ieri sera.
Ho troppe domande e nessuna risposta.

È deprimente mangiare da sola, Giada non sa che Daniel non torna a pranzo ecco perchè non mi ha chiesto di andare a mangiare a casa sua.

Subito dopo pranzo mi addormento profondamente sul divano.
Verso le 4:00 mi sveglio di soprassalto.

Ho fatto un sogno strano, ricordo solo Daniel che piangeva e che urlava a sguarciagola.
Chiudo gli occhi e poi li riapro per eliminare quella brutta scena velocemente dalla mia testa.
Così mi alzo ancora frastornata, vado in cucina, mi prendo la testa tra le mani e dopo pian piano sorseggio un bicchiere d'acqua.
È stato solo un brutto sogno, ripeto tra me e me.
Prendo il telefono e leggo un messaggio da Michael.

《Che stai facendo? Io sono in giro con i miei vecchi amici delle superiori》
《Nulla , mi sono  svegliata da poco》
Scrivo velocemente.

Devo chiamare il professore di matematica.
Me ne stavo quasi per dimenticare.
Cerco dentro lo zaino il fogliettino con il suo numero e lo chiamo.

《Pronto?》
《Ehm, buongiorno ,anzi buonasera》

Ecco la prima figuraccia.

《Sono Jessica Wilson la chiamo perchè ho bisogno di qualche sua lezioni di matematica》

《Si certo , quando vuole iniziare?》
《Anche subito》
《Va bene allora può venire anche domani stesso, le invio il mio indirizzo》
《Credo che il mio professore sappia giá dove lei abita》 preciso subito.

Mi farò accompagnare dal mio professore di matematica, è anche un amico di mio padre.

《Chi è il suo professore?》
《David Hall》
《Ah si certo, allora a che ora preferisce?》
《Subito dopo la scuola》
《D'accordo》 risponde.
《A domani》 concludo.

Bene vediamo se con queste lezioni riesco a porre fine almeno ad uno dei miei problemi.
Inizio a riordinare e a pulire la casa quando improvvisamente, sento il telefono squillare, è Michael.

《Disturbo?》 Mi domanda.
《No, figurati》Dico mentre appoggio sul tavolo lo strofinaccio con cui stavo pulendo.
《Sono vicino casa tua con due ragazzi, sono anche vecchi amici di Daniel, gli ho parlato di te e vorrebbero vederti"
《Venite , vi offro qualcosa》
Così riattacco , corro nella stanza da letto per cambiarmi, sciolgo i capelli che avevo precedentemente legato in una coda per dedicarmi alle faccende casalinghe.
Apro il portone e li vedo arrivare.
Faccio un grosso sorriso e li faccio entrare.
"E così abitate insieme ?" Chiede il ragazzo magrolino, con una sigaretta tra le dita.
"Si, da pochi giorni" rispondo mentre osservo disgustata i suoi pearcing sul volto.

"Strano che con Daniel non ci sentiamo dall'ultimo giorno di scuola, nonostante non abitiamo distanti" afferma l'altro ragazzo osservando ogni dettaglio del salotto.

"Beh...Daniel lavora spesso" dico soffermandomi e poi aggiungo "Cosa vi offro?
"Vanno bene tre caffè" dice Michael sorridente.
Vado in cucina a prepararli e mentre ritorno in salotto udisco:

"È una brava ragazza, e lui ultimamente la sta trascurando e si comporta in modo strano"

Instintivamente penso che Michael si riferisca a me anche se non ne sono del tutto sicura.
Porgo i caffè ai ragazzi e mi siedo sulla poltrona di fronte a loro.
Nessuno continua il discorso riguardante la frase che avevo sentito pochi minuti fa.
Verso le sette i due ragazzi vanno via mentre Michael resta a farmi compagnia.

"Daniel sta per arrivare" dico rompendo il silenzio che si è creato tra di noi.
"Hai capito il motivo per cui Daniel si comporta in maniera così strana?" Mi domanda curioso.

"Ehm no, ma proverò comunque ad essere più affettuosa per dimostrargli che può davvero contare su di me.

Sorride per un istante e guarda un punto fisso.
"Che c'è"? Gli domando.
"Vorrei una ragazza come te" dice abbassando lo sguardo.
"Non mi conosci bene" dico imbarazzata facendo poi un sorriso.
Ma lui continua ad essere serio.
Forse gli è venuta in mente la sua ex.
"Già, ma a me basta poco per capire com'è una ragazza"
"Ah si?" Sorrido per un istante "Quindi come ti sembro?"

Il campanello interrompe la nostra interessante discussione.
Apro il portone e vedo Daniel, con un espressione stanca sul volto, ma si sforza comunque a farmi un lieve sorriso.
Io mi butto tra le sue braccia e lo riempio di baci, uno dopo l'altro.
Lui mi cinghia la vita, e poco dopo si stacca per entrare e salutare Michael.

"Tutto bene?" Dice appoggiando la sua valigetta sul tavolo.
"Si, me ne stavo giusto andando" dice Michael alzandosi dal divano frettolosamente.
"Puoi restare a mangiare senza problemi" dice Daniel.
"Magari la prossima volta " risponde.
Michael salutandoci entrambi e andandosene.

Resto un pò perplessa per il conclusivo atteggiamento di Michael.
Gli manderò più tardi un messaggio.

Mentre Daniel si fa una doccia, mi affretto a preparare la carne e la tavola.
Voglio creare una bella atmosfera per far si che Daniel mi racconti tutto che quello che gli sta accadendo senza problemi.

"La cena è pronta" urlo quando lo intravedo uscire dal bagno con solo l'accappatoio addosso.
"Sono troppo stanco tesoro, vado a letto" annuncia dirigendosi in camera.

Neanche il consiglio di Giada ha funzionato.
Forse devo semplicemente arrendermi e accettare questa brutta situazione.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto
Adoro i vostri pareri, commentate in tanti.
Alla prossima ❤

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