Capitolo 6- Scherzi di cattivo gusto

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Marinette si sveglió presto, era da quando quel video era stato pubblicato che si svegliava con molto anticipo. Quella sera, stranamente, non aveva avuto incubi e di questo dava il merito a Chat. Avevano passato parecchio tempo assieme e lui era riuscito a tranquillizzarla, senza neppure sapere cosa le fosse successo.
In realtà aveva iniziato a provare un po' di invidia nei suoi confronti, lui aveva ancora l'opportunità di trasformarsi, aveva ancora il suo kwami, mentre lei lo aveva ucciso e anche se Fu le aveva detto che Tikki sarebbe tornata, non poteva smettere di pensarci.

Lei l'aveva uccisa, per salvare tutti aveva voluto superare i suoi limiti e Tikki era stata costretta a fondersi con lei. Da un anno a quella parte, Marinette continuava a sentirsi in colpa per aver costretto il suo kwami a quel gesto estremo.

Il telefono della ragazza squillò, ma lei evitò di rispondere; non voleva parlare con nessuno in quel momento.

La corvina scese le scale ed entrò nel bagno, sapeva che sua madre fosse molto preoccupata per lei ma non riusciva a trovare niente per tranquillizzarla, semplicemente scappava. Stava scappando da lei e da tutte le sue domande perchè era consapevole che parlandole avrebbe capito più di quello che volesse.

In tempo record si preparò, si accorse però che mancavano ancora trenta minuti all'inizio delle lezioni e lei per arrivare a scuola ne impiegava appena cinque; decise così di prendere il suo telefono.

Aveva una chiamata persa da Adrien e un messaggio di Chloè, della prima non era stupita, il ragazzo continuava a chiamarla in modo insistente, mentre della seconda ne rimase colpita. Chloè le scriveva veramente di rado e, di solito, non erano mai cose piacevoli; fu tentata di eliminare il messaggio senza neanche leggerlo, ma si convinse di dover sapere cosa le avesse mandato; pensò che potesse essere qualcosa di davvero importante.

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Chloè arrivò a scuola in anticipo di cinque minuti, ad aspettarla appoggiato a un muretto c'era Nathaniel. Quando la ragazza scese dalla macchina si avvicinò a lei per abbracciarla.

-Grande Chloè!- le disse un ragazzo del terzo anno avvicinandosi a loro, tra le mani teneva il telefono che osservava con molta attenzione.

Il loro abbraccio si sciolse in un attimo, ma Nath le mise un braccio sulle spalle. La bionda guardò il ragazzo più piccolo confusa, perchè si sarebbe dovuto complimentare con lei?

-Quel video che hai fatto, è stata un'ottima idea! Hai messo ancora più in ridicolo la Cheng- le spiegò il ragazzo dopo aver posato il telefono in tasca.

-Quale video?- chiese Nath guardando duramente la bionda.

-Come non lo sai?- continuò il ragazzo di terza guardandoli -Credevo fosse stata un idea di entrambi.-

Chloè gli riservò uno sguardo di fuoco che bastò per far andar via il ragazzo, per i suoi gusti aveva già parlato troppo.

-Non ci credo che tu lo abbia fatto davvero!- urlò il rosso togliendole il braccio dalle spalle in un gesto fulmineo, sembrava come scottato.

Chloè lo guardò con gli occhi lucidi incapace di parlare.

-Che ti passa per la testa?!- continuò a urlare Nath, tutti gli studenti presenti nel cortile si girarono verso di loro affamati di gossip.

La ragazza si buttò addosso al suo fidanzato posandogli le mani sulla bocca. -Non diamo spettacolo- gli disse cercando di calmarlo con lo sguardo; ma il rosso si divincolò dalla sua presa e la ragazza cadde a terra.

Nath in un batter d'occhio si rese conto di quello che avesse fatto e, appena vide la ragazza allontanarsi correndo, lui la seguì pregandola di fermarsi.

-Credevo fosse la cosa giusta!- urlò di rimando la ragazza girandosi verso di lui, le lacrime scorrevano per le sue guance senza alcun ritegno, il rosso la guardava completamente ammutolito. -Non ti ho dato ascolto, come sempre, e ho combinato l'ennesimo disastro- sussurrò in preda ai singhiozzi.

Nath le si avvicinò silenziosamente, quando le fu abbastanza vicino tentò di abbracciarla, ma lei si scansò.

-Voglio stare sola- mormorò la bionda.

-Io non ti lascio sola- affermò con convinzione il rosso sedendosi sul marciapiede. Chloè si lasciò scivolare a terra di fianco a lui.

-Sono un disastro- mormorò la ragazza -Ora lei mi odierà più di prima. Non faccio niente di buono- continuò; le lacrime avevano finito di scorrere e ora stava con la testa poggiata sulle ginocchia.

-Avrai anche ragione ma, per me, tu rimani comunque una bella persona, nonostante tutto- disse il rosso seduto a gambe incrociate. La sua mano esitante si avvicinò a quella della sua fidanzata, stringendola in un gesto di conforto.

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Merinette, come quasi tutta la scuola, aveva assistito alla scena e ciò non aveva fatto altro che accrescere la sua rabbia. Quella mattina aveva visto il video di Chloè ed era convinta che fosse stata la più grande presa in giro della sua vita. In quel video la ragazza non aveva fatto altro che imitarla, peggiorando di gran lunga la sua situazione a scuola. Era come se volesse ricordare alla gente un qualcosa che li aveva fatti ridere e che poteva continuare a essere discusso.

La campanella suonò e Adrien le passò di fianco silenzioso, non aveva intenzione di peggiorare ancor di più quella situazione. Marinette gli fu grata per non aver tentato di parlarle ancora, in quel momento non aveva intenzione di fare altre discussioni.

Si diresse verso la classe tranquilla, stava cercando di sorvolare su tutto e liberare la mente; lo faceva per dimostrare agli altri di essere ancora in piedi, di star bene.

Era arrivata di fronte alla porta, tutti i suoi compagni erano già entrati, quando una mano guantata la attirò verso di sé. Tentò di urlare, ma la stessa mano le si poggiò sulle labbra.
In quel momento riconobbe il tessuto della tuta di Chat Noir e le sue dita munite d'artigli.

-Facciamo un giro, ti va?- le sussurrò all'orecchio e, anche se non voleva saltare nuovamente una lezione, si ritrovò ad annuire. Quel ragazzo aveva uno strano effetto su di lei.

Nota autrice

Volevo fare capitoli lunghi? 2000 parole ogni capitolo? Perchè questa mia idea sta andando a quel paese?

Semplice! Mi diverto di più a scrivere capitoli di mille parole, è più soddisfacente e veloce e ormai ci ho fatto l'abitudine con Miraculous.

Ovviamente questa storia è piena di chlicè, mi sembra ovvio. Ogni mia storia ne è piena😂.

GAIA

Mi fidavo di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora