Epilogo- Di cieli vuoti e acque silenziose

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Era passato un dannatissimo anno.

Adrien aveva finito il liceo e ora studiava Marketing all'università di Parigi, suo padre aveva tentato in ogni modo di fargli prendere l'azienda di famiglia ma il ragazzo era stato irremovibile; aveva avuto fin troppi rimpianti.

Chat Noir faceva le sue sporadiche apparizioni in occasione di piccoli incidenti o comunque situazioni poco rilevanti, ma non era scomparso dallo scenario parigino. Ladybug invece aveva iniziato negli ultimi mesi a riapparire a Londra durante qualche rapina in banca; i cittadini della città erano rimasti stupefatti dalla sua presenza mentre i Parigini avevano iniziato a fare ipotesi su possibili liti tra i loro due eroi.

Adrien aveva cercato di dimenticare Marinette in un'altra relazione, ma la cosa era risultata vana. La corvina rimaneva un pensiero fisso.
In compenso Nino ed Alya erano tornati a parlargli quando gli aveva spiegato il tutto; Alya inoltre aveva tentato di spiegarlo a Marinette ma, quest'ultima, era rimasta irremovibile. 

E ora Adrien si trovava proprio nel parco antistante all'università, seduto su una panchina a parlottare con i suoi due migliori amici.

-Ho sentito dire da Kim che si è finalmente messo con Alix!- aveva annunciato Nino, ricordando la notizia che gli era arrivata poco prima.

-Io invece ho sentito un'altra cosa- aveva mormorato Alya dando una spallata al fidanzato per poi guardare Adrien.

-Cosa?- chiese il ragazzo sentendosi osservato.

-Una certa Marinette Dupain-Cheng ha lasciato il proprio fidanzato, Luka- disse con fare civettuolo la ragazza.

Adrien però rimase in silenzio pensieroso; sapeva che quei due si fossero messi assieme poco dopo il ritorno di Marinette e, da quello che gli raccontava raramente Alya, sembravano essere molto uniti e innamorati. Per tanto tempo si era imposto di non voler sapere più niente della corvina, eppure avere sue notizie lo rendeva sempre un po' più rasserenato; aveva voluto che fosse felice e la notizia del fidanzamento con Luka, anche se lo aveva fatto ingelosire da paura, era stata accolta da lui con una certa maturità.

Ora però sentire quelle parole da Alya lo aveva reso felice, come se potesse avere ancora una chance con Marinette.

-Mio caro bel biondino che ne dici di tornare a casa? Sembra che tu stia dormendo con gli occhi aperti!- ridacchiò Alya sospingendolo ad alzarsi.

-Tu non me la conti giusta oggi- la osservò attento Adrien.

-C'est la vie- gli rispose la ragazza facendogli spallucce. A quel punto il biondo decise che fosse davvero il momento di tornare a casa, quei due sembravano aver bisogno di svolgere le loro cose da fidanzati e complottare contro di lui.

-Va bene, va bene, ho capito. Vado via. Addio, sono sicuro sentirete la mia mancanza- disse teatralmente, scomparendo poco dopo tra gli alberi del parco.

Aveva affittato da qualche mese una casa vicino all'università; era stanco di stare in quella magione che gli assomigliava sempre più a una prigione, e quel piccolo appartamento gli sembrava la sua boccata d'aria fresca.

Salì le scale velocemente, per poi aprire la porta di casa e abbandonare la sua tracolla sul tavolo dell'ingresso. Si tolse le scarpe e si diresse verso la televisione pronto a sdraiarsi, quando il campanello suonò.

-E chi diavolo è ora?- disse ad alta voce per poi tornare alla porta d'ingresso, che aprì d'impulso.

-Ciao- disse in un sussurrò la ragazza che aveva di fronte.

-M-marinette...-

Erano fermi sull'uscio a guardarsi, l'uno negli occhi dell'altro.

Adrien nell'ultimo anno ne aveva visti di cieli vuoti e acque silenziose, ma gli occhi di Marinette in quel momento erano un esplosione di luci, un insieme di rumori che lo convinse che il mondo avesse ripreso a vivere.

-Cosa ci fai qui?- chiese guardandola da testa a piedi; le sembrava la stessa ragazza di qualche anno prima eppure sentiva che quella che aveva davanti fosse una Marinette diversa, una più sicura di sé e molto più soddisfatta della sua vita.

-Mi faresti entrare?- chiese la corvina sorridendogli leggermente.

-Oh sì, certo!- affermò il biondo iniziando a far strada verso la cucina.

Marinette lo seguì con un leggero disagio, teneva gli occhi fissi sulla schiena muscolosa del ragazzo fasciata da una maglietta bianca; era talmente attenta a osservarlo da non rendersi conto delle scarpe lasciate all'ingresso. Inciampò sopra di esse e cadde, testando con grandissimo piacere il duro parquet dell'appartamento.

-Certe abitudini non cambiano vero?- chiese Adrien accovacciandosi di fianco a lei per porgerle la mano.

-Mi sa di no...- mormorò la ragazza rossa d'imbarazzo.

Quando la fece rialzare, si diressero verso la cucina. Il ragazzo la fece accomodare su uno degli sgabelli della penisola mentre prendeva una bevanda dal frigo.

-Allora, qual buon vento ti riporta a Parigi?- chiese il biondo versando la bevanda nei bicchieri, cercava di rimanere il più tranquillo possibile ma la presenza di Marinette nel suo appartamento lo faceva sentire irrimediabilmente euforico.

-Tu- rispose diretta la ragazza.

-Che intendi?- chiese Adrien guardandola.

Marinette si alzò lentamente dalla sedia e si avvicinò a lui. Sentì le sue mani scorrere sul suo petto e il suo respiro sfiorargli le labbra.

-Questo- rispose la corvina alzandosi sulle punte per baciarlo.

Era un bacio che per la prima volta diceva una sola, unica e potente cosa: "Ti amo".



Angolo autrice

Quante di voi non ci speravano più eh? Io ve lo avevo detto!
Spiegherò tutto nel prossimo capitolo, che è anche quello dei ringraziamenti, adesso non voglio dilungarmi troppo qui.

Spero che anche questo capitolo finale vi sia piaciuto e che anche tutta la storia non via abbia fatto schifo.

Grazie per essere arrivati fino a qui ed avermi seguito in questo lungo viaggio di oltre un anno e mezzo.

GAIA💚

Mi fidavo di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora